CAUCASO: Inaugurata la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, ponte tra Europa e Asia

Dopo anni di attesa, lo scorso 30 ottobre Turchia, Georgia e Azerbaigian hanno inaugurato la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars, parte fondamentale di quel progetto che ambisce a dare origine a una nuova Via della Seta attraverso la creazione di un collegamento terrestre tra la Cina e l’Europa in grado di ridurre significativamente i tempi di trasporto di merci e persone. Alla cerimonia d’inaugurazione, tenutasi ad Alyat, cittadina azera situata lungo la linea ferroviaria, a 70 km da Baku, hanno presenziato oltre al presidente azero Ilham Aliyev anche il presidente turco Erdoğan, i primi ministri di Georgia, Uzbekistan e Kazakistan e i ministri dei Trasporti di Tagikistan e Turkmenistan; tutti paesi che trarranno benefici dalla nuova infrastruttura.

Il progetto

L’idea di creare un collegamento ferroviario in grado di unire Turchia, Georgia e Azerbaigian nacque nell’immediato periodo post-sovietico. Nel 1993, in seguito allo scoppio della guerra nel Nagorno-Karabakh, la Turchia decise di chiudere la frontiera con l’Armenia, e con essa l’unica connessione ferroviaria con il Caucaso, la linea Kars-Gyumri-Tbilisi, attualmente operativa nella sola tratta che collega la città armena alla capitale georgiana. Per ripristinare un collegamento con la regione, nello stesso anno Ankara iniziò quindi a discutere con georgiani e azeri riguardo alla possibilità di realizzare di una linea alternativa.

Inizialmente abbandonata, l’idea venne ripresa nel 2005, quando i tre paesi inaugurarono l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan. Due anni più tardi Turchia, Georgia e Azerbaigian firmarono un accordo con il quale si impegnarono, entro la fine dello stesso anno, ad avviare la realizzazione della linea. I lavori vennero inaugurati il 21 novembre 2007 a Marabda, in Georgia, alla presenza di Aliyev, Saakashvili e Gül, all’epoca presidenti dei rispettivi paesi. La fine dell’opera, inizialmente prevista tra il 2010 e il 2011, venne però ritardata prima dallo scoppio della Guerra russo-georgiana (2008) e poi da una serie di problemi tecnico-ambientali.

Il progetto ha visto la costruzione di una nuova linea di 105 km da Kars ad Akhalkalaki, nella Georgia meridionale, mentre i due tratti preesistenti, ovvero le linee Akhalkalaki-Tbilisi, via Marabda, e Tbilisi-Baku, sono stati modernizzati. La nuova linea ferroviaria, lunga 826 km, trasporterà inizialmente circa un milione di passeggeri e 6,5 milioni di tonnellate di merci l’anno; capacità che in futuro sarà destinata ad aumentare. Buona parte dei costi di realizzazione, i quali hanno superato il miliardo di dollari, sono stati sostenuti da SOFAZ, il Fondo Statale dell’Azerbaigian, che ha provveduto a finanziare anche i lavori riguardanti la tratta georgiana.

Si rafforza l’asse tra Ankara, Tbilisi e Baku

La realizzazione della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars ha contribuito a solidificare le relazioni tra i paesi coinvolti nel progetto, i quali negli ultimi anni hanno progressivamente incrementato il volume degli scambi commerciali reciproci. Particolare attenzione è stata rivolta alla cooperazione nel settore energetico, con la realizzazione di una serie di importanti infrastrutture come l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, in grado di trasportare un milione di barili di petrolio al giorno, e il gasdotto Baku-Tbilisi-Erzurum, primo tratto del cosiddetto Corridoio meridionale del gas, progetto che ambisce a collegare i giacimenti del Mar Caspio all’Europa tramite il Caucaso e la Turchia.

Grazie alla realizzazione della linea BTK, l’Azerbaigian potrà contare su un collegamento ferroviario diretto con la Turchia, paese al quale Baku è legato da forti legami politici, economici e non per ultimo identitari. Allo stesso tempo, la nuova ferrovia consentirà al paese caucasico di diminuire la dipendenza da Russia e Iran in fatto di trasporto merci, affermandosi come fondamentale punto di transito per i commerci tra l’Europa e l’Asia.

I motivi che hanno spinto l’Azerbaigian a investire fortemente nella realizzazione della BTK non sono però solo economici. La nuova ferrovia contribuirà infatti a incrementare la situazione di isolamento dell’Armenia, che negli ultimi anni è stata sistematicamente esclusa dai principali progetti infrastrutturali realizzati a livello regionale proprio a causa della ferma posizione di Baku, il quale chiede il ritiro delle truppe di Yerevan dal Nagorno-Karabakh. Da un punto di vista prettamente economico, l’isolamento politico dell’Armenia conviene alla stessa Georgia, che in questo modo mantiene il suo ruolo di pricipale paese di transito per le importazioni e le esportazioni armene.

Per Tbilisi, l’intesa con Ankara e Baku non è basata tanto su un’identità comune, quanto piuttosto su interessi reciproci. La decisione di ridurre progressivamente l’acquisto di forniture energetiche da Mosca ha portato la Georgia ad affidarsi alle risorse dell’Azerbaigian, attualmente uno dei principali partner economici di Tbilisi insieme alla stessa Turchia, paese da cui l’economia georgiana dipende fortemente. D’altra parte, sia Baku che Ankara hanno bisogno della Georgia per potere aggirare Russia e Armenia e dare vita a quella via di transito e commercio attraverso la quale trasportare merci e risorse dall’Asia all’Europa.

Mentre l’obiettivo primario della politica estera di Tbilisi rimane il processo di integrazione europea, il quale sembra procedere a piccoli passi, attraverso la realizzazione di infrastrutture chiave come la linea BTK la Georgia sta intessendo un’alleanza strategica con i vicini turcofoni, puntando a rafforzare la propria posizione a livello regionale.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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