SERBIA: Contro la teoria dell’evoluzione di Darwin

Da BELGRADO – “Circa l’origine della vita e dell’uomo esistono due teorie – quella biblica e quella scientifica. Nessuna delle due è stata dimostrata scientificamente e per questo motivo è necessario che gli studenti delle scuole apprendano anche la teoria contemporanea secondo la religione.”

Con queste parole, lo scorso 5 maggio, in Serbia è stata inviata una petizione al Ministero dell’Istruzione, all’Accademia delle Scienze e delle Arti, alle università pubbliche, così come alla Commissione parlamentare per la Scienza, la Cultura e lo sviluppo tecnologico affinché venga rivista la teoria dell’evoluzione della specie di Charles Darwin.

Si tratta di una petizione firmata da 166 tra intellettuali, professori, medici e filosofi, che chiedono che i programmi di istruzione di scuole e università vengano rivisti. “Si tratta di una teoria senza fondamento, che non è stata provata scientificamente”, afferma il principale sostenitore dell’iniziativa, il chirurgo in pensione Radmilo Rončević. Questi, intervistato da N1, sostiene che “la teoria dell’evoluzione è frutto di speculazioni, dell’immaginazione e di bugie“. Alla domanda su come sarebbe invece nato l’uomo Rončević dichiara di non offrire nuove teorie ma solo di non condividere ciò che non è stato dimostrato scientificamente.

“E’ un ulteriore tentativo di interferenza tra religione e scienza“, afferma la biologa e studiosa della teoria dell’evoluzione Biljana Stojković, che condanna l’iniziativa in quanto intrapresa da coloro che non ne sanno nulla.

Il sospetto legittimo è che questa petizione sia supportata da ambienti vicini alla chiesa, con l’obiettivo di far prevalere, o quantomeno equivalere, la teoria creazionista – secondo cui la terra e l’uomo sarebbero emanazione diretta di Dio – a quella scientifica.

La petizione è arrivata anche alla Commissione parlamentare per la Scienza, la Cultura e lo sviluppo tecnologico, attualmente presieduta da Muamer Zukorlić. Lo stesso Zukorlić non nasconde che, in quanto credente, nonché ex mufti, si trova personalmente più vicino alla teoria creazionista. Tuttavia, in qualità di presidente della commissione parlamentare, avrà l’onere di sottoporre la petizione al parlamento, che si dovrà esprimere in materia nonostante i parlamentari non siano degli scienziati esperti di teoria dell’evoluzione.

Per la Serbia, non si tratta del primo tentativo di rivedere uno dei caposaldi della scienza contemporanea. Già nel 2004, l’allora ministra dell’istruzione, Ljiljana Čolić, cercò di eliminare la teoria di Darwin dai testi scolastici. Tuttavia, la sua “impresa” fallì, Darwin rimase al suo posto e la Čolić fu costretta a rassegnare le dimissioni. Oggi il suo nome compare tra quello dei 166 firmatari.

Mentre dal parlamento serbo fanno sapere di non stupirsi che una simile richiesta sia giunta presso la più alta istituzione di rappresentanza del popolo e che non li sorprenderebbe nemmeno una richiesta per sancire che la terra sia piatta, l’Accademia delle Scienze e delle Arti fa sapere di non condividere minimamente quanto riportato nella petizione.

In attesa della seduta parlamentare che si esprima a tal proposito, resta il dubbio che dietro questa iniziativa si celino i vertici della Chiesa Ortodossa Serba o, perlomeno, qualcuno che non sembra mettersi l’anima in pace sul fatto che anche i serbi derivano dai primati.

Chi è Giorgio Fruscione

Giorgio Fruscione è Research Fellow e publications editor presso ISPI. Ha collaborato con EastWest, Balkan Insight, Il Venerdì di Repubblica, Domani, il Tascabile occupandosi di Balcani, dove ha vissuto per anni lavorando come giornalista freelance. È tra gli autori di “Capire i Balcani occidentali” (Bottega Errante Editore, 2021) e ha firmato due studi, “Pandemic in the Balkans” e “The Balkans. Old, new instabilities”, pubblicati per ISPI. È presidente dell’Associazione Most-East Journal.

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