STORIA: Ferenc Illy, l’ungherese che rivoluzionò l’industria del caffè

La famosa azienda triestina Illycaffè fu fondata nel 1933 dall’imprenditore ungherese Ferenc Illy. L’inventore nacque nel 1892 a Timișoara, città della Romania all’epoca sotto la dominazione austro-ungarica. Suo padre, Janos, era di origine ungherese mentre sua madre, Luisa, aveva origini tedesche. Purtroppo la sua famiglia ebbe alcune difficoltà economiche, finendo sul lastrico. Illy, che aveva appena completato gli studi in economia nella sua città natale, si trasferì così a Vienna, in cerca di fortuna. Qui, iniziò ben presto a lavorare come contabile. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, Illy si arruolò nelle file dell’esercito austro-ungarico, prendendo parte alla battaglia di Kraśnik e alle battaglie dell’Isonzo.

Dopo la guerra, Illy si stabilì a Trieste, dove viveva una delle sue sorelle, Milly, moglie di un facoltoso uomo d’affari. Qui, si sposò con la maestra di pianoforte dei suoi nipoti – la triestina Doris Berger – e trovò presto lavoro in un’azienda specializzata nella torrefazione del caffè. In seguito, Illy fondò la Illycaffè proprio nella sua città adottiva, facendo una mossa piuttosto coraggiosa e azzardata: all’epoca, infatti, solo a Trieste c’erano più di 60 aziende specializzate nella produzione del caffè. Illy si avvalse di un ottimo alleato come socio paritetico: Roberto Hausbrandt, la cui torrefazione omonima nacque proprio a Trieste nel 1892.

Illy si dimostrò sin da subito un brillante inventore e imprenditore. Pochissimi anni dopo aver fondato la sua azienda – che per un breve periodo si occupò anche di cioccolato – inventò la prima macchina per il caffè espresso. In seguito, brevettò anche il suo innovativo metodo di conservazione, volto a mantenere l’aroma del caffè appena tostato durante i lunghi viaggi commerciali. Il metodo è stato perfezionato negli anni e viene utilizzato ancora oggi.

La storia di Ferenc Illy è sicuramente interessante dal punto di visto culturale. Illy crebbe a Timișoara, una città dell’Impero austro-ungarico che ospitava diverse nazionalità – soprattutto ungheresi, romeni e tedeschi – e religioni. In seguito, si trasferì a Trieste, una vera e propria città mitteleuropea. Anche nella sua famiglia, la multiculturalità aveva un peso piuttosto importante: sua moglie, Vittoria detta affettuosamente Doris, nacque a Johannesburg da padre triestino e madre irlandese. A casa si mangiavano piatti della tradizione ungherese e si conversava in tedesco, la lingua veicolare usata dai coniugi Illy e i loro figli.

Ferenc Illy viene ricordato come un uomo brillante e intraprendente, che amava l’arte, la musica e la buona tavola. Era un cittadino di mondo – l’imprenditore mantenne lo status di apolide fino al 1949 – innamorato di un mondo mitteleuropeo che ora va sempre più scemando e che ispira sempre molta nostalgia. Secondo suo nipote Andre, l’imprenditore avevatre grandi amori: Trieste, il caffè e  Doris.”

Chi è Giulia Pracucci

Classe 1991, laureata in Mediazione Linguistica e Culturale con una tesi sulla carriera degli interpreti dei dittatori. Dopo aver passato un inverno in Lettonia e una primavera in Germania, si stabilisce a Budapest dove vive e lavora da quasi tre anni.

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