Cos’è la pysanka? Tradizione della Pasqua ortodossa

Da SUMY, UCRAINA Quest’anno la Pasqua ortodossa coincide con quella cattolica, quindi potreste ritrovarvi a gustare i famosi kulichi, ovvero i panettoni pasquali, al posto delle tradizionali colombe. Dimenticate le uova di cioccolato perché ad accompagnare il tipico dolce ortodosso, rigorosamente benedetto dal pope, ci saranno uova autentiche decorate a mano.

Nei Paesi slavi una delle più antiche tradizioni per accogliere la Pasqua ortodossa, infatti, è quella di decorare le uova. Un’usanza che risale alla Rus’ di Kiev, dunque all’epoca pagana, e che si è consolidata con l’avvento del cristianesimo nel 988. Molti paesi dell’Europa orientale ancora oggi mantengono quest’antica tradizione, che assume nomi diversi a seconda della tecnica utilizzata per decorare quest’oggetto ricco di simboli.

La pysanka ucraina

In tutte le civiltà l’uovo è sempre stato un elemento importante, simbolo di vita e di rinascita. Il tuorlo, con il suo colore giallo e la sua forma tonda, è da sempre assimilato al sole. Con l’avvento del cristianesimo ha cominciato a rappresentare non solo la rinascita della natura, ma anche quella dell’uomo e i cristiani hanno abbracciato questo simbolo paragonandolo al sepolcro da cui Cristo è risorto. Decorare uova è, perciò, un modo di esprimere fiducia e speranza nell’avvento di una nuova feconda primavera, la stagione della Pasqua.

In Ucraina, la decorazione delle uova è un vero e proprio rito, che le babushke tramandano di generazione in generazione. La famosa pysanka è infatti un uovo pasquale, solitamente di gallina e possibilmente bianco, che viene decorato e colorato con una tecnica artistica particolare, a base di cera calda e colori naturali. I motivi vengono incisi tramite un punteruolo speciale chiamato pysachok o kistka, dotato di un imbuto minuscolo contenente una piccola quantità di cera di candela. La stessa parola pysanka deriva dal verbo “pysaty” (“scrivere” in ucraino): letteralmente si scrive sulle uova.

Oltre alla pysanka ucraina, ci sono altri tipi di uova presenti negli usi e costumi slavi. Tra i più noti, i krashanky (dal verbo “krasyty”, tingere), uova sode immerse nell’acqua colorata ottenuta di solito da verdure quali cipolle (rosso), spinaci (verde), rape (rosa) e cavoli rossi (viola), poi benedetti e mangiati durante la domenica di Pasqua.

La simbologia

L’arte di decorare le uova ha un alfabeto di colori ed elementi grafici ben preciso, che cambia a seconda del paese e delle tradizioni locali. Il sole è il motivo più diffuso e può essere rappresentato in moltissimi modi (combinazione di cerchi, linee rette e ondulate). Anche i motivi geometrici sono molto utilizzati, soprattutto nelle pysanky. Il triangolo, ad esempio, può simboleggiare il ciclo della vita (nascita, vita e morte), gli elementi della terra (aria, fuoco e acqua) o la famiglia (uomo, donna e bambino). Il rombo, o diamante, è simbolo di conoscenza. Le spirali, antichi simboli di serpenti e animali biforcuti, hanno un significato di difesa e protezione, in quanto possono tener lontani gli spiriti maligni dalle case. La natura è un altro motivo molto amato: fiori, piante ed erbe simboleggiano la vita, la primavera e la purezza. In Russia e in Ucraina, come anche nei Balcani, regalare un uovo decorato significa augurare prosperità e pace ed è simbolo di fortuna.

Un museo e le pysanky giganti

La pysanka è talmente importante in Ucraina che nella regione di Ivano-Frankivs’k, nella parte occidentale del paese, esiste un museo dedicatovi. Vi sono più di 10.000 pysanky e la collezione permanente comprende disegni provenienti da tutto il territorio nazionale e dai paesi limitrofi, Bielorussia, Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Russia. Molte pysanky sono ricreazioni moderne di disegni folkloristici tradizionali, altre invece risalgono ai secoli XIX e XX.

La capitale ucraina, inoltre, ha ospitato quest’anno la VII edizione del “Festival della Pysanka” che attira ogni anno 1,5 milioni di turisti tra ucraini e stranieri. La piazza che circonda la Cattedrale di Santa Sofia ha ospitato oltre 300 uova giganti dipinte da artisti ucraini con tecniche tradizionali. La seconda edizione, nel 2012, è stata vinta dalla città di Sumy, il cui uovo gigante è rimasto esposto nella piazza principale per mesi. La “sum’ska pysanka” è poi diventata un vero e proprio monumento della città e troneggia ora nel giardino della biblioteca principale. La composizione rappresenta i 18 distretti della regione con motivi floreali che simboleggiano il risveglio primaverile, un’ode alla natura, come da tradizione.

Chi è Claudia Bettiol

Nata lo stesso giorno di Gorbačëv nell'anno della catastrofe di Chernobyl, sono una slavista di formazione. Grande appassionata di architettura sovietica, dopo un anno di studio alla pari ad Astrakhan, un Erasmus a Tartu e un volontariato a Sumy, ho lasciato definitivamente l'Italia per l'Ucraina, dove attualmente abito e lavoro. Collaboro con East Journal e Osservatorio Balcani e Caucaso, occupandomi principalmente di Ucraina e dell'area russofona.

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