CALCIO: Ejdin Djonlic, il più giovane allenatore della storia è di origine bosniaca

Il calcio non è uno sport per tutti. Un fatto evidente, ma che pochi ragazzi riescono ad interiorizzare. Uno questi è sicuramente Ejdin Djonlic, ragazzo di 22 anni di origini bosniache che l’anno scorso è divenuto il più giovane possessore del tesserino di allenatore UEFA A della storia. Intervistato da Dave Bodymore su The Set Pieces, sito appartenente al Guardian Sport Network, Ejdin ha illustrato il suo tanto giovane quanto sorprendente avvio di carriera. «Mi sono avvicinato alla figura di allenatore molto presto – racconta Djonlic – mi ero reso conto fin da bambino di amare il calcio, ma anche che ciò non bastava». Così, d’accordo con la famiglia, iniziò il percorso per ottenere i vari tesserini.

Ottenuto in Norvegia, la sua terra nativa, il tesserino UEFA C alla giovanissima età di 15 anni, Ejdin ottenne il permesso di frequentare i corsi per il secondo livello ad appena 18 anni. «È stato incredibile – racconta il ragazzo – c’erano alcuni ex professionisti di cui avevo sentito parlare». Continua Ejdin: «Alcuni compagni di corso iniziarono a chiamarmi mini-José, mentre alcuni iniziarono a bussarmi in camera all’una di notte per chiedermi di dar loro una mano». Poi la scelta di andare in Bosnia, la terra dei suoi genitori, per ottenere il tesserino UEFA A: «Ho deciso così perché voglio essere diverso dagli altri nella football industry, imparando in una maniera differente – rivela il ragazzo – le nazioni balcaniche hanno sviluppato incredibili conoscitori di tattica e per questo motivo andai lì».

Il suo idolo da quando ha deciso di intraprendere questo percorso è soprattutto lui: José Mourinho. Vuoi perché entrambi si sono avviati a quest’attività senza esperienze sul campo, vuoi per la sua capacità di essere ovunque un vincente. Tuttavia, lo Special One non rappresenta l’unico modello di Ejdin: «Jürgen Klopp è rivoluzionario, ammiro il modo in cui ci riesce ed il modo in cui gioca», ma anche Alex Ferguson, «il meglio che ci sia». Quale quindi il prototipo di allenatore perfetto? «Se unisci il pragmatismo di Mourinho, l’idealismo di Klopp e la leadership di Ferguson ottieni un allenatore perfetto».

Un ragazzo con le idee chiarissime. Racconta di aver rifiutato un invito da parte di Arsenal e Totteham a collaborare nelle loro academies in funzione di un motivo semplice: «Bisogna avere una formazione sia teorica che pratica». Quale quindi il suo percorso di studi? La sua scelta ricade sulla Southampton Solent University, in grado «di insegnarmi ciò che mi renderebbe pronto al lavoro nella football industry», sia dal punto di vista teorico sia pratico.

Molto chiara anche la sua idea dal punto di vista del ruolo dell’allenatore nel calcio moderno: «Non bisogna essere monodimensionali – spiega il giovane talento – bisogna avere doti di comprensione psicologica in quanto solamente undici giocatori possono scendere in campo e ovviamente qualcuno sarà insoddisfatto. Bisogna cercare di capire perché certi giocatori agiscono in un certo modo e cosa fare per evitare che ciò succeda, è proprio qui che entra in gioco la psicologia».

«Alcune persone dicono che lavoro e faccio troppo – afferma Ejdin – ma è normale per me e non mi sento come se mi stessi sacrificando, perché concentrarmi sul calcio non è un sacrificio per me, in quanto è la mia vita». Il giovane talento conclude: «Il tempo è dalla mia parte», aggiungendo quella che potrebbe sembrare quasi una promessa: «Il mio sogno è lavorare in Inghilterra e allenare un club di Premier League e, non vorrei sembrare arrogante, ma credo proprio che ci riuscirò». Solo il tempo potrà rivelarci il futuro di quello che comunque rappresenta uno dei migliori prospetti per il calcio del futuro.

Foto: The Set Pieces

Chi è Matteo Calautti

Studente genovese di Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché "minor" di pallacanestro. Appassionato di sport in ogni sua forma e colore. Esterofilo e curioso osservatore di politica e attualità. Tra le altre, collabora anche con Londra Italia, con la rivista di Ingegneria di Genova, con la trasmissione televisiva Dilettantissimo e con Io Gioco Pulito, l'inserto sportivo de Il Fatto Quotidiano. Infine, ha fondato anche Liguria a Spicchi ed Il Calcio Portoghese, portali web dedicati rispettivamente alla pallacanestro ligure ed al calcio in Portogallo.

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