Il 19 ottobre a Berlino si sono incontrati, a un anno di distanza dall’ultimo incontro di Parigi, i leader del cosiddetto “quartetto di Normandia”: Germania, Francia, Ucraina e Russia. Per quanto Porošenko dicesse di non avere grandi aspettative da questo incontro, in conferenza stampa alle tv ucraine si è espresso fiducioso verso l’attuazione degli accordi di Minsk e verso un futuro pacifico per l’Ucraina. I leader non hanno portato a casa grossi accordi o intese, ma il presidente ucraino sembra credere in una prossima risoluzione pacifica.
La road map secondo Kiev
“Minsk è l’unica strada verso la pace; l’alternativa a Minsk è la guerra aperta con Mosca” ha detto Porošenko in conferenza stampa. Il leader spera per fine novembre o inizio dicembre in un documento siglato da tutte le parti sull’iter pratico di attuazione degli accordi internazionali, in gergo una “road map”. Da parte sua, le priorità che dovranno essere rispettate sono un completo cessate il fuoco, il ritiro delle truppe dai confini, la liberazione di prigionieri e uomini arrestati, il ripristino dei confini di settembre 2014. Da allora infatti i separatisti hanno guadagnato circa 1500 kmq, compresi nodi cruciali come Debal’cevo. Inoltre il presidente vede come necessario un implemento consistente di osservatori OSCE, mezzi armati e polizia nel Donbass e sui confini con la Russia. Putin a Berlino ha dato un mezzo assenso a questa proposta, probabilmente ritenendo improbabile che le richieste del debole governo di Porošenko vengano completamente accolte.
“Sono garante dell’integrità territoriale ucraina”
Porošenko non si arrende davanti all’annessione russa della Crimea, tanto meno prende in considerazione una separazione del Donbass: non si raggiungerebbe la pace e la stabilità del paese. “Io come presidente dell’Ucraina, come garante della Costituzione e dell’integrità territoriale non permetterò a nessuno di spartirsi la terra ucraina. E ciò concerne sia il Donbass che la Crimea” ha affermato. Tuttavia di Crimea a Berlino non si è discusso.
L’accusa diretta a Mosca: “ha attaccato l’Ucraina”
Così si è espresso Porošenko: “in due anni e mezzo la Russia ha lavorato alla creazione di uno scenario che potesse apparire come guerra civile, quindi come “conflitto orientale” nel quale potesse inserirsi in qualità di mediatore. Ma è chiaro ora da alcune dichiarazioni: si tratta di una vera e propria aggressione russa all’Ucraina”.