Dopo un girone dominato con Gran Bretagna, Macedonia e Lussemburgo, l’Ungheria tornerà, per la prima volta dal 1999, a giocarsi la fase finale degli Europei di basket. Tolta l’ultima partecipazione a fine millennio si può dire che quella del basket ungherese è una storia che si è spenta lentamente a metà degli anni ‘60, in parallelo con il declino del calcio e degli altri sport. Negli anni ‘50 infatti i magiari erano stabilmente nell’élite della pallacanestro europea e ottennero la storica vittoria dell’Eurobasket ospitato in casa nel 1955. Nel 1999 l’apparizione all’Europeo fu fugace, i magiari mancavano dal 1970 e nonostante un ottimo Kornél Dávid, che sarebbe approdato subito dopo quell’edizione ai Chicago Bulls, non vinsero neanche una partita.
Nel futuro prossimo però le cose potrebbero cambiare. Il campionato ungherese sta infatti crescendo nella sua qualità media. Dietro questa crescita, che coinvolge un po’ tutto lo sport, c’è una precisa scelta del governo: già ad aprile il presidente Viktor Orbàn aveva parlato dello sport come «modo per riportare l’autostima al popolo ungherese». Lo sport per sua stessa ammissione è uno dei settori che stanno più a cuore a Orbàn, con Budapest che è ufficialmente candidata a ospitare le Olimpiadi del 2024. Il primo ministro ammette come nel paese non tutti siano favorevoli a ospitare il grande evento, ma comunque si dice sicuro che in caso di vittoria le Olimpiadi saranno un successo.
Insomma, Orbàn non nasconde quanto gli sia caro il fatto che l’Ungheria riesca ad aumentare il livello di orgoglio nazionale tramite lo sport. «Quando i paesi sono in pace e non c’è nessuna guerra, il modo migliore per misurare il valore di una nazione sono le competizioni sportive», aveva dichiarato in concomitanza con i giochi di Rio de Janeiro al canale televisivo sportivo ungherese M4. Ma che dietro ci sia una scelta politica o una vera e propria volontà di propaganda, i risultati per la piccola divisione cestistica sono comunque innegabili, in termine di crescita di risultati e partecipazione dell’intera popolazione.
Tornando alla nazionale che si è qualificata per Eurobasket 2017, il leader indiscusso è l’ala ventiseienne Ádám Hanga, giocatore di primo piano europeo del Baskonia Vitoria Gasteiz. La storia di Hanga è curiosa e particolare. Il padre, proveniente dalla Guinea Equatoriale, studiò in Ungheria sul finire degli anni ‘80, ma abbandonò la famiglia quando Ádám aveva solo 3 anni. Hanga a parte, che pare più un dono di madre natura ai magiari che il risultato di un progetto cestistico, è abbastanza intuitivo che gli ultimi anni il basket ungherese sia passato dal quasi assoluto anonimato ad avere un nome, seppur ancora molto piccolo, nel concerto europeo.
La crescita infatti riguarda anche e soprattutto le squadre di club, con lo Szolnoki Olaj che dopo tanti anni di Eurocup è ormai una costante delle competizioni europee e che il prossimo anno parteciperà alla Champions League, data la scelta della federazione ungherese di permettere alle proprie squadre di partecipare alle competizioni FIBA, probabilmente per ingraziarsi il CIO in ottica organizzazione delle Olimpiadi. Così altre 3 squadre, l’Alba Fehérvár, l’Egis Körmend e il Soproni KC parteciperanno alla prossima FIBA Europe Cup, la quarta competizione per importanza europea, rappresentando il basket ungherese.
Foto: FIBA (facebook)