Morskie Oko, Tatra, Polska

VIAGGI: Benvenuti in Polonia! Zapraszamy!

Quando una volta ho chiesto a un amico cosa sapesse della Polonia, lui mi ha risposto: “vodka, belle donne, e una storia un po’ sfigata”. Un po’ come per noi “pizza, sole e mandolino”. In entrambi i casi i diretti interessati si prodigherebbero in patriottiche filippiche sulla superficialità di questi modi di dire. E non a torto. Proviamo a darvi qualche dritta.

Se non si desidera attraversare mezza Europa in treno o in macchina – scelta preferibile per chi ha a disposizione molto tempo e rientra nella schiera dei viaggiatori eternamente indecisi – il mezzo più veloce e spesso più economico rimane l’aereo. Le compagnie low-cost servono le città turistiche più gettonate come Varsavia e Cracovia, ma anche quelle entrate nelle best hits di recente, una fra tutte Breslavia (Wrocław).

Città

Cracovia è di gran lunga la meta privilegiata con il suo meraviglioso e ricco centro storico. Funge da punto di partenza per le visite ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau o per la famosa ma troppo affollata Miniera di Sale di Wielicka. Storicamente interessante, ma ad oggi snaturato, il vecchio quartiere ebraico di Kazimierz. I nostalgici apprezzeranno la periferia di Nowa Huta, gigantesca area di stile stalinista, costruita per volere del dittatore come complesso siderurgico.

Risalendo lungo la Vistola, si arriva nella capitale Varsavia, meno battuta e più dispersiva, dal fascino unico. Quasi interamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, il suo centro storico è stato totalmente ricostruito con uno sforzo e dedizione incredibili, e oggi ne rappresenta il luogo più noto (oltre al Palazzo della Cultura, si intende). Sede di interessanti musei che ripercorrono la storia della città e dell’intera Polonia, dalle radici ebraiche alle lotte di indipendenza, e patria di importanti eventi di musica classica e jazz, Varsavia svela sorprese nei punti più disparati della città: l’immenso Parco Łazienki ospita ogni domenica, nel periodo estivo, concerti di Chopin; il quartiere di Praga, prima malfamato ora in parte riqualificato e abitato da artisti; l’enorme distretto residenziale di Muranów in piena primavera culturale.

Cartina geografica alla mano, la Vistola arriva al Baltico dove si affacciano le tre città (Trój Miasto) di Danzica (Gdansk), Gdynia, e Sopot. Sebbene siano fortemente interconnesse, ognuna conserva un proprio carattere. Capitale culturale e finanziaria della Pomerania la prima – da non perdere la cattedrale nella frazione di Oliwa e un tuffo in zona – modaiola e giovane l’ultima, col suo molo che si estende per 500 metri sul mare. La visita alla seconda, piuttosto anonima e moderna, sarebbe da barattare con una gita fuori porta al castello di Malbork, fortezza dell’Ordine Teutonico.

Se la medievale Toruń è da consigliare agli amanti delle stelle in quanto diede i natali a Copernico, per gli amanti del cinema è meglio un salto a Łódź la cui accademia cinematografica ha partorito registi del calibro di Polański, Wajda e Kieślowski. Gli appassionati di Rinascimento farebbero bene a vedere la “città ideale” di Zamość, quelli del vino Zielona Góra – sì, la Polonia non è solo vodka. Andate a settembre per il Festival della Vendemmia. Quest’anno merita una menzione particolare Wrocław, Capitale Europea della Cultura, un gioiellino più in fermento del solito.

Natura

Si contano in Polonia 23 parchi nazionali, per circa 300.000 ettari, e otto tra questi sono Patrimonio UNESCO. Se vi trovate nella capitale, il tempo è poco e non potete fare a meno di un po’ di trekking, nelle immediate vicinanze di Varsavia c’è il Kampinoski che si sviluppa nell’antica vallata della Vistola. Per chi vuole vedere i mammiferi più grandi d’Europa, i bisonti, , si consiglia il Parco di Białowieża, antica foresta vergine al confine con la Bielorussia, purtroppo oggi minacciata dalla deforestazione.

A sud, il parco dei Monti Tatra comprende la catena montuosa omonima a conformazione alpina. Se i monti fanno da confine con la Slovacchia, è in Polonia la vetta più alta, il Rysy (2499 m). Spettacolari, in alta quota, le conche rocciose che ospitano splendidi laghi. Al confine del Parco, Zakopane, la capitale invernale polacca. È su questo versante meridionale che si trovano diverse stazioni sciistiche (non grandi e attrezzate come i centri alpini).

Chi adora la navigazione amerà invece la Masuria, zona immersa nei boschi che vanta innumerevoli laghi, grandi e piccoli, uniti tra loro da tratti navigabili. Sul Baltico, il Parco Nazionale di Słowiński noto per i banchi di dune mobili, e il Woliński, conosciuto per le coste rocciose. Vicine a entrambi alcune stazioni termali.

Cibo

Sicuramente in Polonia di fame non si muore. La cucina ha subito le influenze regionali e quelle delle minoranze nazionali che un tempo vivevano sul suo suolo. I polacchi amano le zuppe e ne fanno di tutti i tipi: la popolare pomidorowa spesso servita con la śmietana (panna acida), o il żurek (zuppa con farina di segale, legumi, patate e in aggiunta carne di maiale o uova) per citarne alcune. Per i vegetariani le pietanze, spesso di carne, sono meno varie ma i pierogi (ravioli polacchi, un must) sono ripieni anche di formaggio, cavoli o funghi. Esperienza da fare è consumare un pasto in un bar mleczny (latteria). Onnipresenti durante il comunismo, questi piccoli locali dall’atmosfera informale prosperano ancora oggi. Prezzi modici e atmosfera particolare, anche in quelli meno in voga.

I dessert sono magnifici: il makowiec (torta ai semi di papavero), il sernik (dolce alla ricotta), o i piernik (biscotti di panpepato) sono solo alcuni esempi della collezione polacca. Il pane, simbolo di fortuna e caro quanto un cannolo ai siciliani, è preparato in mille modi: nero, bianco, soffice o croccante. Particolarmente amato quello di segale.

Un ricordo per tutti i gusti

Molti turisti incorrono nell’ansia da souvenir. Se non volete optare per i comuni magneti, segnalibri o tazze, un regalo più originale (ma anche un po’ più costoso) potrebbe essere un manufatto in vetro di Krosno, o di ceramica di Bolesławiec. Vista la vasta gamma di insaccati, rientrare con qualche salsiccia (di infinite varietà) non è male. Per tutte le tasche e di grande effetto i poster polacchi (l’arte grafica in Polonia è eccezionale). I portafogli gonfi non resisteranno all’acquisto di un artefatto in ambra a Danzica, e poi, sì, saremmo arrivati a lei, la vodka. È tanta, varia e buona. Popolare e amabile la żubrówka aromatizzata con un filo d’erba del bisonte, cioè quella della foresta di Białoweza. Ma di liquori ce ne sono tanti, e se vi diciamo tutto forse non partireste più.

Quindi? Avete già prenotato?

Chi è Paola Di Marzo

Nata nel 1989 in Sicilia, ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso la Facoltà "R. Ruffilli" di Forlì. Si è appassionata alla Polonia dopo un soggiorno di studio a Varsavia ma guarda con interesse all'intera area del Visegrád. Per East Journal scrive di argomenti polacchi.

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