UNGHERIA: Proibite le ronde contro i Rom, Jobbik non ci sta

Il parlamento di Budapest ha approvato in data 4 maggio un emendamento al Codice volto a punire i comportamenti “provocativamente anti-sociali” che potrebbero provocare intimidazioni a persone legate a comunità nazionali, religiosi, razziali o etniche, con condanne fino ai 3 anni di prigione. La modifica ha inoltre lo scopo di penalizzare attività non autorizzate, ma portate avanti in nome della legge,  per mantenere l’ordine o la sicurezza pubblici. I membri del partito di estrema destra Jobbik hanno votato contro la mozione, approvata invece dai socialisti di MSzP e dai verdi di LMP.

Il ministro della giustizia Tibor Navracsics, promotore dell’emendamento, ha spiegato che espressioni anche non violente ma comunque intimidatorie verso i membri di determinati gruppi sono diventate frequenti e diffuse sul territorio e contribuiscono alle tensioni sulle questioni etniche. La nuova legislazione, spiega MTI, prende le mosse dai recenti fatti occorsi in alcuni paesi dell’Ungheria settentrionale e soprattutto a Gyöngyöspata, dove gruppi di radicali non autorizzati in uniforme hanno pattugliato le strade autoproclamandosi portatori del compito di “restaurare l’ordine pubblico”.

Peter Szijjarto, portavoce del primo ministro, ha parlato di tali azioni come di “crimini in uniforme” e affermato: “(le persone) che marciano su e giù in uniforme fingendo di essere stati autorizzati ad agire contro altre persone…sono semplicemente dei piantagrane, dei criminali”. Un nuovo tipo di crimine, secondo Szijjarto, la cui diffusione non può essere consentita dall’esecutivo. La legge intende quindi porre un freno alle ronde dell’estrema destra, ma d’altro canto, potrebbe anche mettere nelle mani del governo un potente strumento di condanna, mancando una descrizione dettagliata di “comportamenti provocativamenti anti-sociali”.

Secondo il portale ungherese Origo.hu, la modifica non rientrava nei piani del governo e sarebbe stata elaborata in gran fretta in seguito ai disordini a Gyöngyöspata, che hanno portato al ricovero di 4 Rom. In effetti, anche Amnesty International aveva invitato il governo e le forze di polizia ungheresi a procedere con misure immediate per porre fine all’”aggressione razzista”.

Foto: Presseurop

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

Leggi anche

presidente ungherese

UNGHERIA: Scandalo grazia e pedofilia, si dimette la presidente ungherese Novak

Si sono dimesse sabato la presidente ungherese Katalin Novák e l'ex ministra della giustizia Judit Varga, capolista in pectore di Fidesz alle europee. Orbán tenta così di mettere a tacere lo scandalo sulla grazia a chi insabbiava crimini di pedofilia

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com