CALCIO: Il Piast Gliwice di Glik e Wilczek in testa al campionato polacco

I campionati di calcio in corso nelle singole nazioni europee stanno offrendo poche grandi sorprese: le principali eccezioni sono rappresentate dalla Premier League inglese (con il “miracoloso” Leicester) e dal torneo polacco, in vetta al quale si trova, dopo ventuno giornate, il misconosciuto Piast Gliwice, che ha un vantaggio di cinque punti sul Legia Varsavia e di nove punti sulle altre inseguitrici (Cracovia e Pogon Stettino). La peculiarità del torneo polacco, cui partecipano sedici squadre, sta nel fatto che viene disputata una prima fase di trenta partite al termine della quale, dimezzati i punti sin allora ottenuti, le prime otto classificate disputano un girone finale di altre sette partite. La squadra con più punti al termine di tale secondo girone è campione di Polonia; le squadre piazzate dal secondo al quarto posto si qualificano per l’Europa League.

Se, dunque, può ipotizzarsi che il Piast Gliwice possa competere fino all’ultimo per la vittoria del campionato, il percorso è tuttavia ancora lungo e tortuoso. I risultati sinora conseguiti costituiscono comunque già un’impresa, anche considerando che il Piast non beneficia più delle prestazioni dell’attaccante Kamil Wilczek, capocannoniere (con 20 reti) del campionato polacco nella stagione 2014/15: Wilczek ha stipulato nello scorso luglio un contratto triennale con il Carpi neopromosso nella serie A italiana, dove però ha avuto scarsa fortuna (tre presenze e nessun gol).

Non è questo l’unico trait d’union tra il Piast Gliwice e il campionato italiano. Infatti, il capitano del Torino Kamil Glik, solido difensore centrale artefice di più stagioni di alto livello solo in parte offuscate da un’annata – quella in corso – per ora meno brillante delle precedenti, ha militato dal 2008 al 2010 proprio nel Piast Gliwice, prima di iniziare l’avventura italiana che lo ha portato da Palermo a Bari sino alla consacrazione con la maglia del Toro. Il periodo di militanza di Glik nel Piast ha coinciso con la prima partecipazione della squadra all’Ekstraklasa (la serie A polacca) nel 2008, oltre sessant’anni dopo la nascita del club, fondato nel 1945 da polacchi costretti ad abbandonare la loro terra nell’attuale Ucraina occidentale: l’occupazione sovietica di tali aree, avvenuta nel corso della Seconda Guerra Mondiale, diede infatti origine alla migrazione forzata di centinaia di migliaia di polacchi.

La storia di Gliwice è a sua volta ricca di spunti: la città si trova nel sud della Polonia, nella regione della Slesia, e ha oggi circa 200.000 abitanti. Ha fatto parte della Prussia, poi della Repubblica di Weimar (trovandosi in prossimità del confine con lo Stato polacco nato nel 1918) e infine della Germania nazista; fu occupata nel 1945 dai sovietici e nello stesso anno assegnata alla Polonia. La città è conosciuta anche per il cosiddetto “incidente di Gleiwitz” (che è il nome tedesco di Gliwice), e cioè per il finto attacco, inscenato contro la stazione radio tedesca della città il 31 agosto 1939, che costituì il casus belli di cui Adolf Hitler si servì per giustificare dinanzi all’opinione pubblica tedesca l’invasione della Polonia da parte della Wehrmacht. Soldati tedeschi indossanti divise polacche finsero di assaltare la stazione radio di Gliwice, da cui trasmisero un messaggio che esortava i polacchi ad imbracciare le armi contro Hitler. Il pretesto era pronto: dopo poche ore il confine polacco veniva varcato dalle truppe tedesche e Varsavia veniva bombardata.

La vocazione di Gliwice (che fu anche sede di uno dei sottocampi del campo di concentramento di Auschwitz) è oggi prettamente industriale: l’area è nota per le numerose miniere di carbone. Ciò si riflette anche sul tifo calcistico, che in Gliwice è diviso tra Piast (il nome deriva dalla dinastia di duchi e re che governarono Ducato e Regno di Polonia dal IX al XIV secolo) e Gόrnik Zabrze (squadra della confinante città di Zabrze), a seconda delle aree cittadine: nel centro storico e nei quartieri limitrofi sono più numerosi i tifosi del Piast, mentre nei quartieri periferici, abitati in gran parte da minatori, ha maggiore séguito il Gόrnik Zabrze (Gόrnik in polacco significa “minatore”, il che spiega l’appeal sociale della squadra di Zabrze pure al di fuori dei confini municipali).

Il Gόrnik è anche la squadra per cui fa il tifo e di cui è azionista di minoranza l’attaccante naturalizzato tedesco Lukas Podolski, nato proprio a Gliwice nel quartiere popolare di Sośnica, sede di una delle ultime miniere attive ricomprese nell’area urbana. La rivalità tra Piast Gliwice e Gόrnik Zabrze (il Gόrnik vanta il maggior numero di vittorie del campionato polacco – quattordici – al pari del Ruch, squadra della vicinissima Chorzόw) è piuttosto accesa: in alcune occasioni la contrapposizione con i tifosi del Gόrnik – che sbeffeggiano i rivali del Piast chiamandoli kurczaki (polli), così ironizzando sull’aquila presente nel simbolo della squadra di Gliwice – è sfociata in scontri. L’ultimo episodio di significativa tensione risale al 2013, anche se avvenne tra tifosi del Piast – i quali vantano, tra l’altro, una stretta amicizia con i bielorussi del BATE Borisov – e security dello stadio, che voleva impedire l’esposizione della coreografia preparata per il derby.

L’occasione per il Piast è dunque quest’anno storica: il sogno è la vittoria del campionato, ma anche una qualificazione all’Europa League, che bisserebbe la brevissima parentesi del 2013 (conclusasi con l’eliminazione immediata a opera degli azeri del Qarabağ), sarebbe un successo. A maggio sapremo se nei quartieri del centro di Pliwice potrà scatenarsi la festa.

Foto: Ultras ASP (Facebook)

Chi è Paolo Reineri

Nato nel 1983, torinese. E’ avvocato dal 2009. Appassionato di sport con particolare interesse per i suoi risvolti sociali, ha affiancato alla propria attività professionale l’approfondimento delle tematiche e delle vicende, sportive e non solo, dell’area est-europea, collaborando anche con l’emittente Radio Flash e con la rivista Fan’s Magazine.

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