Un horror dalla Russia sovietica per mettere in guardia dall'uso sconsiderato della scienza. Bulgakov descrive l'evoluzione e i dettagli di una catastrofe creata dalla macchina di partito, di cui si assumerà tragicamente la responsabilità chi vi si era opposto. Le uova fatali è un'acuta satira politica in chiave fantascientifica.

LETTURE CONSIGLIATE: “Le uova fatali” di Michail Bulgakov

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Le uova fatali
di Michail Afanas’evič Bulgakov
traduzione di M. Olsùfieva
Bompiani 2001
euro 6,20
pagine 131

Protagonista abitudinario, fuori dal circuito sociale, il professore di zoologia Pérsikov entra improvvisamente nel vortice della storia come “eroe” della patria, della Russia sovietica dei primi anni ’30. Da una scoperta casuale in laboratorio fino all’invasione di rettili giganti, il passo è breve se di mezzo c’è il tam tam della stampa e l’ottusitità dell’ambizioso burocrate Rokk. La cacciata dall’Olimpo è cruenta, inevitabile e scontata, come svelato già nelle righe introduttive. Grottesco e feroce, con l’inconfondibile tono satirico con cui Bulgakov sa viziare. Un romanzo breve di fantascienza che tratteggia l’epoca della NEP, e che lascia inquieti per la sua attualità.

Voto: 9

Chi è Francesca La Vigna

Dopo la laurea in Cooperazione e Sviluppo presso La Sapienza di Roma emigra a Berlino nel 2009. Si occupa per anni di progettazione in ambito culturale e di formazione, e scopre il fascino dell'Europa centro-orientale. Da sempre appassionata di arte, si rimette sui libri e nel 2017 ottiene un master in Management della Cultura dall'Università Viadrina di Francoforte (Oder). Per East Journal scrive di argomenti culturali a tutto tondo.

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