La casa editrice Beit di Trieste pubblica "Romania, storia e cultura", una breve storia politica e culturale della Romania, dalla conquista romana della Dacia fino ai giorni nostri. Alla scoperta di un paese diviso tra influenze orientali e occidentali che ancora svolge un ruolo di sintesi fra questi due poli.

Il nuovo libro della Beit, storia e cultura della Romania

A Trieste c’è una casa editrice che è Trieste essa stessa, fedele alla storia e all’identità – molteplice – della città. E come la città è una finestra aperta sull’Europa centro-orientale, così la casa editrice Beit apre percorsi che in quell’Europa ci portano. Non a caso la Beit, diretta da Pietro Budinich, ha fatto proprie le parole che furono di Scipio Slataper, uno dei figli prediletti di Trieste: “Ci dobbiamo difendere dagli sloveni: e se ci fortificassimo del genio e dell’entusiasmo slavo? L’anima nostra se ne potrebbe aumentare, se accettatili come forze nuove, sapesse ridurle a ritempramento della sua energia”. 

Copertina Romania_03La casa editrice Beit è lo specchio fedele del cosmopolitismo triestino, del suo rigore e della sua eleganza così mitteleuropei, della sua curiosità e apertura italiana. Il catalogo è già un portolano verso oriente. E questo catalogo si arricchisce ora di un nuovo volume dedicato alla storia di un paese così vicino, ormai: “Romania, storia e cultura“, di Keith Hitchins, è un testo solido, completo, elegante e avvincente, già edito in inglese per i tipi della Cambridge University Press e ora anche in italiano. In copertina un ritratto di fanciulla del pittore romeno Petre Abrudan guarda il lettore con fermezza e profondità, preannunciando il carattere del popolo che si andrà a scoprire.

Una breve storia politica e culturale della Romania, dalla conquista romana della Dacia fino ai giorni nostri. Un paese diviso tra influenze orientali e occidentali. Un lungo percorso verso l’indipendenza, spesso interrotto dall’influenza straniera – quella latina, poi la ottomana e infine quella sovietica – prima di arrivare al “comunismo nazionalista” di Nicolae Ceauşescu, al suo tragico epilogo con la rivoluzione del 1989 e all’entrata nell’Unione Europea nel 2007. Il libro, che dedica ampi excursus alla storia della letteratura e della storiografia romene, particolarmente influenti per la cultura europea nel periodo fra le due Guerre mondiali, comprende una postfazione all’edizione italiana di Alberto Basciani (docente all’Università di Roma Tre) e un’ampia bibliografia integrata con i testi accessibili ai lettori italiani.

Alla fine si avrà una risposta alla domanda, non banale, su chi sono i romeni e da dove vengono. Scrive l’autore: “Quello che può definire in maniera specifica i romeni nel lungo periodo è la loro posizione tra oriente e occidente […]. Il dilemma della scelta fra questi due poli si presentò ai romeni fin dalle prime origini del loro stato”. L’adesione a un’Europa unita sembra avere finalmente spezzato l’incertezza e collocato il paese saldamente nel novero degli stati “occidentali”. Ma l’anima orientale del paese resta viva e vitale e il lavoro di sintesi fra est e ovest non è forse ancora terminato.

Romania, storia e cultura
di Keith Hitchins
Beit editrice 2015
336 pp.
8 cartine
indice dei nomi
bibliografia
euro 20

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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