Con il giuramento di fronte al parlamento lettone, si è insediato l’8 luglio il nuovo presidente della repubblica lettone Raimonds Vējonis. Vējonis, del partito ZZS dei verdi e contadini, è il nono capo dello stato dell’intera storia della Lettonia indipendente, e succede ad Andris Bērziņš, che dopo quattro anni di presidenza ha deciso di non ricandidarsi per un secondo mandato.
“Giuro che tutto il mio lavoro sarà dedicato al popolo lettone. Farò tutto quello che sarà in mio potere, per assicurare il benessere della Lettonia e dei suoi cittadini. Avrò sacro rispetto della Costituzione lettone e delle leggi dello stato. Agirò con giustizia nei confronti di ognuno e realizzerò i miei compiti nella migliore coscienza”.
Questa la formula di giuramento, contenuta nell’articolo 40 della Costituzione lettone, che oggi il nuovo capo dello stato pronuncia di fronte alla Saeima, come suo primo atto presidenziale.
Ieri Vējonis ha partecipato all’ultima riunione del consiglio dei ministri, in qualità di ministro della difesa, ruolo che ha occupato in questi ultimi anni dopo essere stato a lungo in passato ministro dell’ambiente. Proprio da ministro della difesa è risultato uno dei membri dell’esecutivo più popolari e con il maggior gradimento fra i cittadini.
Vējonis è stato eletto lo scorso 3 giugno dal parlamento, alla quinta votazione con il voto di 55 deputati (la maggioranza era di 51), alla quinta votazione, dopo che gli altri candidati erano stati via via eliminati.
Il nuovo capo dello stato porterà con sé quasi al completo lo staff di collaboratori e consiglieri che ha avuto al ministero della difesa.
Chi è Raimonds Vējonis.
Raimonds Vējonis è nato il 15 giugno 1966 a Pskov in Russia, dove il padre prestava servizio militare. Laureatosi in biologia all’Università di Lettonia, ha iniziato a lavorare come professore di biologia, intraprendendo nello stesso tempo l’attività politica nel partito dei verdi Latvijas Zaļā partija, che lo ha portato ad essere eletto nel 1990 come deputato del consiglio comunale di Madona, una cittadina del Vidzeme.
Ancora prima della politica, Vējonis si appassiona all’ambiente e alla sua tutela. In una recente intervista ha rivelato che per raggiungere il suo luogo di lavoro a Madona da casa sua doveva attraversare ogni giorno due chilometri di bosco per arrivare alla fermata dell’autobus. L’incontro con la natura, e quello casuale ed emozionante una volta con un lupo in quello stesso bosco, lo hanno portato a svluppare ancora di più la sua sensibilità verso l’ambiente.
Proprio il suo impegno nella tutela ambientale locale a Madona e il suo percorso all’interno del partito dei verdi hanno fatto decollare la vita politica di Vējonis. Dopo aver ricoperto altri incarichi a livello locale nel comune di Skulte, la sua carriera politica ha avuto una forte accellerazione nel 2002, quando è stato chiamato dal primo ministro Einars Repše a ricoprire il ruolo di ministro dell’ambiente e dello sviluppo regionale. In realtà la decisione di Repše di chiamare Vējonis al ministero dell’ambiente non è casuale: Vējonis negli anni precedenti si è impegnato in più fronti “caldi” sui temi della difesa ambientale, dalle infiltrazioni di nafta in Sarkandaugava a Riga, agli incidenti ambientali verificatisi a Salaspils, a Plavnieki, fino all’incidente con la perdita di cloro nel territorio della fabbrica Alfa.
Nel 2000 si era anche battuto contro due colossi, il comune di Jūrmala e il banchiere Valery Kargin (Krājbanka) per evitare l’abbattimento di alberi nella tenuta di Kargin a Būlduri.
Nel 2002 Einars Repše vuole formare un governo escludendo Tautas partija ed apre l’esecutivo a ZZS, che aveva partecipato per la prima volta alle elezioni. La candidatura di Vējonis a ministro dell’ambiente trova tutti d’accordo.
Il sistema politico lettone è da sempre caratterizzato da una forte instabilità e nel corso degli anni sono stati molti i governi che si sono succeduti alla guida del paese. Nonostante questo Vējonis è rimasto ministro dell’ambiente per molti anni, dal 2002 fino al 2011, nei vari esecutivi che si sono dati il cambio nel governo della Lettonia.
Lascia il ministero dell’ambiente e dello sviluppo regionale nel 2011 quando ZZS, il partito dei verdi e degli agricoltori, di cui fa parte anche LZP di Vējonis, va all’opposizione durante il terzo governo guidato da Valdis Dombrovskis.
Ma l’assenza di ZZS e di Vējonis stesso dall’esecutivo dura pochi anni. Nel gennaio del 2014, dopo le dimissioni di Dombrovskis, ZZS rientra nel governo formato da Laidota Straujuma, e Vējonis viene chiamato a ricoprire l’incarico di ministro della difesa, dopo che dal 2011 al 2014 aveva fatto parte della Commissione di sicurezza nazionale.
Dopo aver lasciato il ruolo di ministro dell’ambiente infatti, Vējonis ha iniziato ad interessarsi maggiormente dei problemi legati alla difesa nazionale, acquistando non solo maggiori cognizioni su questo tema, ma dimostrando di aver assunto con gli anni maggiore personalità e più autorevolezza.
Viene nominato ministro della difesa anche nel secondo governo Straujuma, formato dopo le elezioni politiche dell’ottobre del 2014, mantenendo questo incarico fino alle elezioni presidenziali appena svoltesi, riscuotendo un buon grado di popolarità. Secondo molti sondaggi è uno dei ministri più popolari del governo, anche grazie alla fermezza delle sue posizioni durante la crisi ucraina.
Nel suo periodo come ministro della difesa si è adoperato con forza per aumentare le risorse per le forze armate, chiedendo che il governo anticipasse il prima possibile la decisione di assegnare il 2% delle Pil alle spese per la difesa.
L’associazione di partiti che forma ZZS (Zaļo un zemnieku savienība) di cui Vējonis fa parte è un partito che si può considerare di centro moderato, molto vicino ai piccoli imprenditori agricoli, ai pensionati, dipendenti pubblici. All’interno di ZZS proprio in considerazione del fatto che è una associazione di diversi partiti, esistono più anime. Una di queste, impersonata dal sindaco di Venstpils Lembergs, trascina spesso il partito in battaglie a difesa degli interessi dell’oligarca di Ventspils. Vējonis rappresenta invece un’anima più ambientalista del partito, ma si è spesso collocato a difesa anche degli interessi nazionali. Lembergs e Vējonis si trovarono su fronti opposti quando il sindaco di Ventspils criticò il comportanto di alcuni soldati della Nato a Ventspils, con il ministro della difesa Vējonis che si trovò invece a difendere l’indispensabile presenza delle forze Nato in Lettonia.
Proprio questa polemica aveva suscitato il dubbio che la candidatura di Vējonis, presentata da ZZS, non fosse particolarmente gradita a Lembergs, che resta uno dei grandi azionisti del partito e in grado di esercitare una significativa influenza nel gruppo parlamentare. Che i rapporti fra Vējonis e Lembergs non siano idilliaci non è un mistero da tempo in Lettonia.
Vējonis, sposato con Iveta, ha due figli e vive ad Ogre. Oltre alla lingua madre lettone parla anche russo e inglese. E’ stato uno dei primi politici lettoni ad usare i social network, ed in particolare twitter (
“Il Latgale non sarà mai una seconda Crimea” – Una intervista a Vējonis dello scorso settembre.