CECENIA: Ruud Gullit, l'allenatore del tiranno, a Grozny sfida i verdeoro

di Alessandro Mazzaro


Il Caucaso aspira a diventare la meta preferita dei calciatori sulla via del tramonto. Il merito è degli oligarchi che guidano le squadre dell’area che militano nella massima serie russa. L’ultimo “botto” di mercato è stato l’arrivo al Terek Grozny, la squadra della capitale cecena, dell’ex milanista Gullit, che ha firmato un contratto milionario per guidare la formazione del presidente della repubblica Kadyrov, il quale è anche presidente della squadra. In occasione dell’otto marzo ha invitato a Grozny il Brasile campione del mondo 2002 per un amichevole contro la squadra di casa.

Diecimila tifosi, tutti di sesso maschile e passati dal metal detector per bene, tre volte hanno applaudito la formazione verdeoro, incentivata al viaggio nel turbolento Caucaso da un regalo di un milione di dollari. Ruud Gullit sarà l’uomo immagine di una squadra che è il riflesso di una politica, quella orchestrata da Kadyrov e Putin, tesa a rifare la facciata di una città e di una Repubblica martoriate da anni di guerra. La partita celebrativa giocata a Grozny ne è un esempio, utile anche a capire quanto ci sia di vero nella “splendida cornice” mostrata dal presidente ceceno. Grozny, pur essendo una città ampiamente ricostruita, resta ostaggio dei ribelli che vagano sulle montagne circostanti e che fanno della capitale una città praticamente assediata. Spostare l’attenzione sul calcio è quindi un modo per rimuovere, seppur momentaneamente, dalla memoria collettiva gli orrori della guerra e le difficoltà del presente.

L’ex milanista Gullit, con il contratto milionario firmato, ha messo da parte le sue idee e le sue battaglie per i diritti umani e non ha avuto problemi nel mostrarsi al fianco dal poco raccomandabile Kadyrov accusato dalle organizzazioni umanitarie di rastrellamenti e torture. “ Ora tutto il mondo saprà che qui la situazione è tranquilla. I ceceni volevano vedere i brasiliani e li ho accontentati”, queste le parole del presidente ceceno all’indomani della partita amichevole col Brasile. L’ambizioso Terek Grozny ha, inoltre, offerto otto milioni di dollari all’anno al campione del mondo 2002 Ronaldo e svariati milioni all’attaccante uruguayano Forlan.

In Daghestan è sbarcato, per nove milioni di dollari annui, l’ex Real Madrid Roberto Carlos. L’ Anzhi Makhachkala, squadra della capitale dell’oligarca Suleiman Kerimov, quarto uomo più ricco di Russia, ha offerto dieci milioni per avere l’italiano Gattuso e undici milioni al centrocampista brasiliano 22enne Corinthias Jucilei. Il Caucaso, dunque, nuova frontiera dei calciatori in pre-pensionamento e non solo, con gli oligarchi a farla da padroni, come a Mosca e San Pietroburgo. Tanto circo, poco sviluppo.

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2 commenti

  1. Manlio Melluso

    articolo molto interessante… una cosa, però, non ho capito… qual è stato il risultato della partita? 🙂

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