REP.CECA: Settanta anni dopo il ricordo dei tedeschi di Brno

La marcia commemorativa (trentadue chilometri a piedi), o anche Pellegrinaggio della Riconciliazione, partita sabato trenta maggio dal sito di una fossa comune nella città di Pohorelice e conclusasi a Brno, è il primo evento ufficiale per ricordare la cosiddetta “marcia della morte” di Brno.

Al termine della guerra e quindi dell’occupazione nazista della Cecoslovacchia nel 1945 i circa 3 milioni di tedeschi etnici che avevano vissuto nel paese per secoli cominciarono ad essere considerati nemici del paese. Il trenta maggio di quell’anno le autorità brunensi costrinsero oltre ventimila persone – ne morirono forse quasi ottomila – di lingua tedesca a lasciare Brno a piedi verso l’Austria, un atto di vendetta in risposta alle atrocità naziste subite.

Secondo alcune testimonianze, raccolte per la prima volta grazie ad un lavoro corale di storici cechi e tedeschi nel libro Rozumět dějinám, molti morivano di stanchezza durante il percorso lungo ben cinquantasei chilometri; alcuni si ammalarono a causa delle epidemie che si diffusero nel campo di Pohorelice, campo a cui furono inviati dopo che fu loro negata anche la possibilità di entrare in Austria; altri furono picchiati a morte o uccisi dalle guardie armate. Sembra inoltre che a tale massacro abbia partecipato il comunista  Bedřich Pokorný, organizzatore tre mesi dopo di un secondo massacro di tedeschi nella cittadina di Usti Nad Labem.

Nonostante dalla pubblicazione di Rozumět dějinám siano passati quasi quindici anni è la prima volta che le autorità cittadine di Brno esprimono ufficialmente rammarico per l’espulsione e le morti dei tedeschi, istituendo il 2015 come anno di riconciliazione, in cui a detta del consiglio comunale la città avrà modo di affrontare la sua storia.

Gli sforzi di riconciliazione della città hanno ricevuto però critiche da alcuni ambienti. Una sezione di una organizzazione di antinazisti combattenti attiva durante la seconda guerra mondiale ha infatti affermato che la marcia della morte del ’45 messa a confronto con le ingiustizie subite dal popolo ceco sotto l’occupazione nazista non sia da considerarsi così grave, motivo per cui il gruppo si dissocia dalle scuse della città ai tedeschi.

Chi è Marzia Romano

Classe 1990, laureata magistrale in lingua e letteratura ceca presso L'Orientale di Napoli. Collabora con la rivista Napoli Monitor e ha partecipato alla redazione dei due volumi dello street artist Cyop&Kaf "QS" e "Taranto, un anno in città vecchia".

Leggi anche

Polonia FIAT

POLONIA: Chiude la storica fabbrica FIAT di Bielsko-Biala

Stellantis chiude la storica fabbrica di automobili nella città polacca di Bielsko-Biała, che opera dal 1948. Restano a casa 468 operai

Un commento

  1. “Sembra inoltre che a tale massacro abbia partecipato il comunista Bedřich Pokorný”: oltre a IL COMUNISTA, gli chi erano o cos’erano? tutti comunisti anche loro? Se questo è il modo con cui EJ cerca di rilanciare la sua già poca credibilità msiamo davvero alla frutta. Smettiamola per carità con queste stupidaggini e queste figure retoriche.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

×