UNGHERIA: Il governo Orban contro la Norvegia sui finanziamenti alle ONG

L’ufficio di controllo istituito dal governo ungherese (Kormányzati Ellenőrzési Hivatal, KEHI) ha inviato una segnalazione alla polizia sul sospetto utilizzo illegale del Fondo Norvegese, con accusa verso ignoti. Il KEHI ne ha data notizia all’agenzia di stampa nazionale, MTI, ma si è rifiutato di diffondere il nome dell’organizzazione sospettata. L’informazione era stata già messa in circolo dal quotidiano Magyar Hírlap (centro-destra) e si lega a una questione che sta prendendo molto spazio sulla scena politica locale ed europea negli ultimi mesi.

Il Fondo Civile Norvegese è tra le fonti di finanziamento per alcune ONG che ricevono donazioni da e che sarebbero nel mirino del governo Orbán. Per quale motivo?  La ragione della diatriba, stando alle notizie pubblicate nei mesi scorsi, sarebbe politica al 100%. Alcuni membri delle organizzazioni non governative interessate dai finanziamenti sarebbero infatti collegati al partito dei verdi, LMP, che a sua volta aveva accusato messo in discussione l’utilizzo dei fondi UE da parte del governo ungherese.  In base all’accordo con i paesi donatori, i fondi di sviluppo devono essere ricevuti da enti indipendenti, non legati al governo o ad altre forze politiche.

Nel 2013 è stato chiusa l’NFU, l’agenzia ungherese per lo sviluppo, che da anni amministrava fondi, bandi e finanziamenti, con una procedura rapida e, pur resa nota alla stampa, priva di un preavviso ai Paesi finanziatori dell’Ungheria. La Norvegia ha fatto presente che la chiusura dell’NFU portava a una conseguente rottura nel contratto sul Norway Fund. I due paesi non sono riusciti a rinegoziare l’accordo, o meglio ci sono riusciti solo in parte e non per i fondi civili, amministrati a Bruxelles. A questo punto il governo ungherese ha chiesto alla Norvegia di sospendere l’elargizione di tali fondi, ricevendo in risposta un secco rifiuto. Lázar, all’epoca segretario di stato (oggi capo di gabinetto) accusò il governo norvegese tramite lettera di interferire con e questioni interne delle politica ungherese, nominando legami stretti con l’LMP.

Già a luglio il commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani Nils Muižnieks aveva inviato una lettera a Lázár János, capo gabinetto dell’esecutivo magiaro, esprimendo preoccupazione in merito ai controlli (audit) avviati nei confronti dei beneficiari del credito. Alcune delle ONG indagate si sono rifiutate di essere controllate, come Atlatszo, tra le più attive agenzie di giornalismo investigativo operanti nel paese che ha tuttavia deciso poi di rendere pubblici tutti i rapporti e i documenti rilevanti sull’impiego dei fondi ricevuti (sulla pagina web del partner Asimov Foundation), pur non sottoponendosi all’ispezione governativa.

Le aree cruciali di intervento cui il Fondo Norvegese si rivolge sono il rafforzamento della società civile, il miglioramento della competitività delle imprese “green”, benessere dell’infanzia e diminuzione del rischio per i giovani, aumento della conoscenza basata sulla ricerca. Il fondo Norvegese in Ungheria è stato utilizzato per circa 20 progetti, di cui 9 bilaterali, cioè coordinati in collaborazione con un partner norvegese. La cooperazione è stata proseguita dopo il ciclo 2004-2009, nel periodo 2009-2014. I fondi allocati sono stati 135,1 milioni di euro per il primo quadriennio e 153,3 milioni di euro per il secondo. I fondi sono stanziati per il 97% dalla Norvegia, mentre il restante 3% proviene da Islanda e Liechtenstein.

Foto: eeagrants.org

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

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