ALBANIA: Tirana avanti tutta. La Commissione UE raccomanda lo status di paese candidato

Un “si” senza “ma” questa volta. La Commissione europea ha raccomandato per la seconda volta di accordare all’Albania lo status di paese candidato all’adesione all’Ue, aprendo la via a una decisione dei capi di stato e di governo dei 28 paesi membri che si riuniranno a Bruxelles il 26 e 27 giugno. In precedenza la Commissione europea aveva raccomandato la concessione della candidatura all’adesione il dicembre scorso, ma il Consiglio affari generali Ue aveva chiesto un’ultimo esame per dare la fiducia. Esame passato con profitto.

Nella relazione adottata da Bruxelles la Commissione europea conferma la sua raccomandazione che il Consiglio conceda all’Albania lo status di paese candidato avendo fatto progressi in particolare sui settori della giustizia e della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Una valorizzazione per il lavoro fatto dal precedente governo Berisha, ma anche un segnale di incoraggimento per il nuovo governo Rama che deve proseguire le riforme avviate. Si richiedono riforme non soltanto dall’Ue, ma anche da parte dei cittadini albanesi soprattutto in materia di lotta contro alla criminalità organizzata e  contro il traffico di droga.

Nei primi quattro mesi del 2014  la criminalità organizzata nel paese ha presso il sopravvento: decine di attentati dinamitardi, decine di tonnellate di cannabis sativa sequestrata e non, omicidi efferati senza colpevoli. Le cause di questa situazione sono complesse ma una più ampia analisi evidenzia una serie di elementi come la grave situazione economica, il vuoto creato dalla rotazione del potere e lo spoil system nelle forze di sicurezza ha inciso pesantamente sulla vita e l’imagine del paese.

Per non parlare della situazione politica albanese che ormai è caratterizzata dell’aspro scontro retorico e fisico e vede nel conflitto l’unica vera ragione di esistere come entità politica. Il governo di Edi Rama di fronte al commissario europeo per l’Allargamento, Stefan Fule ha confermato il suo impegno per un dialogo politico costruttivo e sostenibile con l’opposizione che è vitale per la sostenibilità del processo di riforma. Ma in verita’ il governo Rama fin’ora ha scelto un atteggiamento scontroso ed arrogante con l’opposizione incitando anche la magistratura di indagare e condannare en-bloc i ex-ministri del governo precedente “Berisha” per malaffare e corruzione.

Al contrario l’opposizione del Pd giudata da Lulzim Basha, presidente del partito democratico albanese (centrodestra), ha organizzato diverse manifestazioni contro il governo a guida socialista, ritenuto responsabile per la crisi economica, alta disoccupazione e spoil system, mancate riforme e innalzamento delle tasse, fallimento nella lotta alla crimine organizzato e corruzione.

Tuttavia se a fine giugno arriverà una risposta positiva dall’Ue per lo status di paese candidato, l’Albania avra’ una speranza di progredire nel suo cammino, al contrario, una risposta negativa(a causa dell’affaire CEZ) vedra’ allargarsi le proteste con l’opposizione in testa con derive imprevedibili.

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

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