da KIEV – E’ difficile credere che Vladimir Putin si accontenterà della Crimea. Stalin chiedeva irridente: quante divisioni ha il Papa? Ora la frase sarebbe: quante divisioni ha l’Europa? Nessuna, e per questo la politica di accoglienza accelerata di Unione Europea e Stati Uniti potrebbe essere per l’Ucraina un abbraccio mortale.
Nessuno ha voglia di fare una guerra per l’Ucraina, Putin sì, e ne ha tutti i mezzi e le intenzioni. Forti movimenti di truppe sono segnalati ai confini dell’Ucraina. La propaganda mediatica iniziata prima dell’invasione della Crimea ha preparato perfettamente i cittadini all’eventualità di una guerra.
Angela Merkel ha sostenuto in una telefonata con Obama che Putin vivrebbe “in un’altro mondo”: senza volerlo ha compreso esattamente la realtà; il mondo russo è da sempre militarista e sostanzialmente autoritario; non ripudia affatto la guerra come invece l’Europa dopo il 1945, e vive una costante sindrome di accerchiamento da parte dell’Occidente. Cedere il controllo sull’Ucraina è per Putin un affronto non tollerabile. L’Occidente non si rende conto, o finge di non rendersi conto della minaccia.
Esperti e noti commentatori si mostravano irridenti sull’ipotesi di un’annessione della Crimea sino al giorno prima. Ora si nota la stessa inconsapevolezza. La Russia è psicologicamente preparata a sanzioni dall’Occidente: meglio subire sanzioni riprendendosi l’Ucraina che subirle solo per la Crimea. L’Occidente non vuole combattere per l’Ucraina. Putin è già pronto.
Caro Catelli,
fa davvero paura pensare che siano in pochi a rendersi conto del reale pericolo….molti diranno che il suo articolo è particolarmente allarmista, ma chi conosce da dentro “il mostro” condividerà questi timori con noi… Buon lavoro.
Francesco Pieri
No, non allarmista, ma provocatorio. Ecco com’è questo articolo.
1) L’equiparazione fra Stalin e Putin è un’offesa all’intelligenza delle persone (e non dico degli storici). Ora: su che base viene fatta questa equiparazione? Su una ridicola citazione. Mi spiace, ma il mondo è cambiato attorno a voi, ai nostalgici del grande nemico comunista. E’ un peccato essere ancora a questi livelli.
2) A parte l’autore, che deve avere la sfera di cristallo, chi ha detto che l’Europa non è pronta a combattere per l’Ucraina? Intanto ci sono gli Ucraini, e direi che anche i Polacchi, i Rumeni e tutta la fascia degli stati ex sovietici avranno olte e fondate ragioni per non guardare l’avanzata dello stato russo in silenzio.
3) Qui siamo al delirio: “il mondo russo è da sempre militarista e sostanzialmente autoritario; non ripudia affatto la guerra come invece l’Europa dopo il 1945”. Ma come si può scrivere una castronata del genere? Stento a credere che East Journal, il cui archivio è la smentita più probante di una tale affermazione, possa aver pubblicato un’affermazione del genere.
4) Putin è già pronto per la guerra, sentenzia l’autore. Certo, e chi non la pensa così è inconsapevole di quel cheavviene (risentenzia l’autore). In tutto questo non c’è un solo accenno di autocritica alle posizioni della Nato, di Kiev e dell’Europa, che evidentemente sono corrette per definizione.
No, mi spiace, siete davvero caduti in basso con questo articolo. Qui non si tratta né di difendere Kiev né di prendere le parti di Putin. Qui si tratta di non abdicare alla capacità critica, all’equilibrato giudizio storico, all’onestà delle proprie posizioni politiche senza ricorrere al più imperialista dei principi occidentali: la lotta del bene (noi) contro il male (loro).
A volte il pregiudizio è negli occhi di chi guarda. Personalmente non vedo nessuna equiparazione tra Putin e Stalin, solo l’artificio retorico necessario alla domanda “quante divisioni ha l’Europa?”. Domanda non fuori luogo, direi. L’Unione Europea deve per forza rifarsi alla Nato poiché non dispone di un esercito proprio, dopo averlo bocciato nello scorso secolo. E la Nato, dice l’articolo, non sembra avere voglia di fare una guerra per la Crimea. Non ci vedo nulla di atlantista in questo, né di “bene” contro “male”.
Poi i fatti ci diranno se la Russia non è militarista (fin qui Cecenia e Georgia confermano, e anche alla Crimea è stata occupata manu militari). Lo stesso autore, lo troverà nell’archivio, si espresse criticamente contro la stessa Nato quando, qualche anno fa, provò a spostare i paesi ex-sovietici in campo atlantico per poi non alzare un dito in Georgia, ad esempio, come non lo farà nemmeno ora probabilmente.
Che la Russia non abbia mai espresso una democrazia nella sua storia è un fatto. Come è un fatto che fin dai tempi degli zar, poi del sovietismo e ora col putinismo, l’autoritarismo è di casa in Russia.
Poi certo, anche paesi europei come Francia, Italia, Regno Unito, hanno fatto guerre dopo il ’45. Per non parlare degli Stati Uniti. Ma l’Europa, almeno in teoria, ha cercato di evitare altre guerre e il percorso di unificazione europea era, almeno in principio, indirizzato anche in tal senso. Non trovo quindi concettualmente sbagliato dire che “l’Europa ripudia la guerra”. La ripudiano i governi (democratici) e le popolazioni.
Infine, saremo pure caduti in basso, ma un’opinione – quale è quella di Catelli – abbiamo tutto il diritto di pubblicarla, così come pubblichiamo la sua replica. E io questo lo chiamo “pluralismo” di idee. Se sta in basso, sono felice che Ej sia caduto in basso. Cordialmente
Matteo
Può darsi, ma le menzogne sono palesi. L’Europa sì ha ripudiato la guerra, ma all’interno dei suoi confini, mentre ora le va a fare in altri Paesi (basti pensare all’attivismo francese in Africa). La Russia, invece, nemmeno sei mesi fa ha bloccato un intervento militare in Siria che molti davano ormai per certo (e che sarebbe solo stato un favore ad al-Qaida e compagni). Poi, per quanto riguarda la Crimea, credete che per Putin sia stata una scelta facile? Di tutto si può accusare Putin, tranne del fatto che sia un pazzo.
Inoltre, ancora una volta, non si dice assolutamente niente sul fatto che chi ha iniziato non è stato né Yanukovich né Putin. Yanukovich era il presidente più o meno democraticamente eletto dell’Ucraina, ma l’Occidente ha sostenuto fin da subito i ribelli di Maidan anziché proporsi come arbitro o non intervenire. E, dopo che è stata pubblicata l’intercettazione della telefonata tra la Ashton e il Ministro degli Esteri estone Paet, ci sono tutte le ragioni per credere che i morti di piazza Maidan a opera dei cecchini probabilmente non filogovernativi sia stato soltanto un mezzo per l’opposizione e l’Occidente per togliere dal potere un presidente che aveva osato dire loro di no. Se quello che dico dovesse essere vero, non sarebbe certo la prima volta.
Infine, qualora lo Zar dovesse effettivamente invadere l’Ucraina Orientale… ricordatevi di questo
http://www.informarexresistere.fr/2014/03/13/gli-stati-uniti-stanno-programmando-una-false-flag-in-crimea-email-intercettate
nessuna menzogna. tutti sono imperialisti, è chiaro. ognuno interviene dove può. qui il fucile lo tiene la Russia. Altrove gli Stati Uniti. Nessuno regala niente. Ma non è il caso di avere falsi miti.
Non sto dicendo che la Russia non sia un Paese imperialista, ma che non è vero che la Russia è quella cattiva e che l’Europa è quella buona. La menzogna è quella di dividere il mondo tra l’Europa buona (che la guerra l’ha ripudiata solo all’interno dei propri confini) e la Russia cattiva.
Poi, mi scusi, dire che Putin ha fatto bene a bloccare un intervento militare in Siria che avrebbe inevitabilmente fatto un favore ai fondamentalisti islamici significa mitizzare Putin?
Concordo con Stefano
qui non c’è il bene da una parte e il male dall’altra. ci sono potenze imperialiste che si fronteggiano. con uguale cinismo. ognuno invade e fa i propri comodi dove può. in questo caso la Russia agisce nella propria sfera di influenza e ritiene di poter fare come preferisce. non c’è nessun giudizio, si guarda lucidamente alla realtà. mitizzare una delle due parti è pericoloso, si perde lucidità. qui non c’è morale, ci sono solo interessi geopolitici.
Concordo sul fatto che questo articolo è al livello più basso tra quelli che ho letto su East Journal. Beh… il fatto è che non è un articolo! Quali notizie, quali informazioni ci dà? Come ci aiuta a capire quanto è complicato quello che sta avvenendo, quanti popoli, culture, lingue, quali dinamiche, quali interessi contrastanti, sono implicati in tutto questo? L’unica cosa che fa è ricordarci che i Russi sono cattivi e che l’Europa ripudia la guerra (!!!). Ok che è stato scritto da Kiev e lì ci deve essere un’aria ben diversa, un certo entusiasmo/paura/frenesia, magari giustificata, non critico le posizioni ma una specie di chiamata alle armi così sommaria non aiuta certo a capire che sta lontano.
E un’ultima cosa: un altro mondo senza apostrofo, grazie.
Al di la’ del forzoso paragone tra Putin e Stalin, mi pare che l’autore abbia reso esattamente il clima che si respira in Ucraina in questi giorni. Chi sproloquia di allarmismo sta seduto davanti al suo computer in una accogliente casa italiana e chiama alla difesa “gli altri paesi dell’Europa orientale: senza capire se Putin entra in Ucraina non si fermera’ li’. E gli altri son tutti paesi Nato e quindi l’Italia e’ dentro sino al collo. Vista tda Kiev e da Vilnius, dove vivo e lavoro, la crisi fa tutt’altro effetto. Qui i comunisti fan rima con nazisti.
Scrivere da un salotto italiano è sempre facile. un po’ più difficile è vedere i propri figli arruolati con le spicce e magari mandati a prendersi qualche missile in testa. Putin non discute, agisce. Lo ha fatto ora con la Crimea ed è pronto ad invadere l’Ucraina. Per lui le sfere d’influenza di Yalta non si toccano. L’Europa e gli Usa stanno facendo correre all’Ucraina un grosso rischio: mostrano di volerla attrarre nella loro orbita ma sanno che non muoveranno un dito militarmente. Avrebbero dovuto pensarci prima. Putin invece è prontissimo, e sta schierando le sue forze al confine ucraino. Se dovrà ricevere sanzioni per la Crimea tanto vale prendersi anche l’Ucraina. L’Occidente se non gli darà garanzie di lasciare l’Ucraina nella sua orbita rischia grosso.
L’Europa non voleva morire per Danzica nel ’39 e non vuole morire per Kiev e la Crimea oggi. Putin lo sa. E farà quel che più gli conviene.
Il problema di questo articolo, è che ha più ragione di quanta ne vorrebbe avere.
Ciao Claudio
Giro al riflessione: Putin non si accontenterà dell’ucraina… e l’Europa, a sua volta? si accontenterà dell’Ucraina?
Rispondo alla provocazione: no. Mancano la Moldavia (con l’enclave russa della Transnistria) e la Bielorussia, e poi c’è il Caucaso, e lì sì che ci sarà da ridere. Però adesso le dico anche: credo che i popoli abbiano il diritto di scegliere a che guinzagli attaccarsi. Perché di guinzagli parliamo: gli ucraini, e gli altri che verranno dopo, possono scegliere tra il vassallaggio russo o la servitù atlantica. Non hanno vie di mezzo, l’indipendenza in senso pieno non è possibile. Non nel mondo di oggi almeno, e non senza un esercito e qualche arma nucleare. Se gli ucraini, i bielorussi, etc sceglieranno di mettersi lo stesso nostro guinzaglio, quello “occidentale”, perché no? Forse quello che portiamo noi è meno stretto di quello russo…
un saluto
Matteo
Unica meta per la Russia è la Crimea. E quello che fanno vedere la loro potenza militare è solo per far capire che sono abbastanza forti per affrontare la guerra. Non vedo interesse verso le provincie del Est d’Ucraina.
La gente andra a referendum e dopo la Russia si ritira. Io vedo cosi
da qui non si capisce neppure lontanamente quel mondo. le categorie europee non valgono più. il diritto è dato solo dalla forza. e la guerra fredda non è mai finita. qui ci si illude che la ragione prevalga. là la ragione è solo la forza.
Gli USA un piano lo ha ma forse non ha calcolato tutti gli sviluppi che son partita da piazza Maidan… La macchina hollywoodiana ha già sponsorizzato il movimento di Maidan, e tenta di fare lo stesso in Crimea, come anche in Russia.
Va osservato in tale sede, che il video della “rivoluzione di febbraio” del Maidan (I Am a Ukrainian) è stato prodotto dalla stessa società che ha gestito altre campagne per la National Endowment for Democracy (NED). Le immagini sono state girate in uno studio, con un approssimativo fotomontaggio, mentre la bella ragazza che legge un accorato appello si chiama , e vive in America. Per la fotografia è stato assunto il britannico Graham Mitchell, dietro l’idea del professor Larry Diamond della Stanford University. Lo stesso produttore è coinvolto nella creazione del filmato trasmesso nell’autunno del 1990, che mostrava una ragazza di 15 anni (poi individuata come la figlia dell’ambasciatore del Kuwait nel Regno Unito) che raccontava le barbarie dei soldati iracheni sui neonati nelle incubatrici. Il video fu proiettano nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre tre mesi dopo fu lanciata l’Operazione “Desert Storm”.
Io concordo pienamente con l’analisi proposta da Giovanni Catelli. Se si guardano i canali russi si intuisce come la loro macchina del consenso abbia iniziato a preparare la popolazione all’eventualità della guerra. Putin non rinucera’ mai alla Crimea e, se potrà, tenterà di estendere l’annessione anche all’est ed al sud dell’Ucraina dove i russi o russofoni sono in maggioranza. Considerare Putin un “invasore” ritengo che non sia comunque corretto. L’Ucraina è un paese “composito” dove da tempo si sta giocando una partita tra Russia ed America per l’estensione della propria sfera di influenza. Piazza Maidan è stata una reazione pianificata a tavolino dall’opposizione nazionalista ucraina e da alcuni servizi segreti occidentali per impedire l’ingresso dell’Ucraina nel “mercato unico russo”. I nazionalisti ucraini sono stati finanziati ampiamente dagli americani ed anche i cecchini di Piazza Maidan non avevano nulla a che fare con Yanukovich; politico corrotto certo ma non meno dei precednti Presidenti filooccidentali. Corrotto si ma democraticamente eletto (per stessa ammissione dell’UE) La metà degli ucraini parla russo, è vicino al Patriarcato ortodosso di Mosca, ha tradizioni e spiritualità russa. Se lo stesso referendum indetto per l’indipendenza della Crimea fosse esteso alle altre regioni orientali e merdidionali, metà dell’Ucraina se ne andrebbe in russia. E del resto il nuovo governo “golpista” ha dato una forte spinta al senso di “insicurezza” della popolazione russofona abolendo il russo come seconda lingua regionale. E del resto la stessa Unione Europea ignorando le politiche discriminatorie antirusse di Estonia e Lettonia non ha fatto che accrescere la diffidenza per la sorte dei russofoni in europa. Penso come Ctaelli che Putin non voglia e non possa rinunciare alle regioni russofone perchè: in pochi anni si ritroverebbe la NAto alle porte di MOsca; 2) i confini dell’Ucraina diverrebbero intoccabili; 3) il mercato comune russo perderebbe una parte importante della sua potenziale zona di espansione; 4) l’esperimento politico insurrezionalista ucraino costituirebbe un orecdente pericoloso per il suo stesso potere. Forse la soluzione migliore sarbbe quella della separazione consensuale tra l’ucraina nazionalista dell’ovest e quella russofona dell’est. Purtroppo, fino adesso, hanno prevalso i falchi da entrambo le parti (Putin ha tentato, con l’appopggio di Yanukovich, di portare tutta l’ucrana nel mercato unico russo; e gli americani di portarla, per intero, ad occidente. Peraltro sotto la spinta e con l’appoggio di Governi antirussi cone quello della POlonia, dell’estonia e della Romania). Penso che entrambe le opposte radicali opzioni potrebbero portare ad una nuova guerra fredda o ad una blacanizzaione – bosniaca dell’Ucraina. Aispico che prevalga la moderazione ed il compromesso che a mio avviso passa attraversa una divisione cocnensuale del paese. Di certo non penso che chiunque governi l’Italia sia disposto a versare una sola goccia di sangue per l’Ucraina russofona……
Condivido quello che ha scritto Stefano qui sopra.
MA COME SI POSSONO SCRIVERE COSE DEL GENERE?
E’ dal 1945 ad oggi che Usa & Compagni di Merende compiono GUERRE, azioni militari, “missioni di Pace” (compresi NOI) in ogni angolo del Globo “per il bene dell’umanità”, in ogni tempo ed in ogni luogo: Vietnam, Corea, Libano, Libya, (1986), Somalia, Iraq, Afghanistan e tantissimi altri conflitti regionali specie nel continente nero, più o meno noti!.
In Iraq cercavano le armi di distruzione di massa (rivelatesi inesistenti) era il 2004: dimenticavano di dire a tutto il Mondo di averle utilizzate loro stessi nei bombardamenti sulla Serbia nel 1999!
Però, noi guardiamo la Russia! E le predichiamodi essere guerrafondaia solo perché mantiene il Caucaso dentro di sé, ormai da secoli, o perché vuole annettersi la Crimea o la Transdnistria, dove tutti parlano russo, mangiano russo o pregano in russo da sempre !?!
Eh eh eh …Ma tutto ciò è semplicemente disgustoso!
Avete ragione: menomale che siamo diversi.
Lunga vita alla Russia.
Chi di Kosovo ferisce di Ossezia, Abkhazia e Crimea perisce…chi è venuto meno all’impegno di sciogliere la NATO qualora il Patto di Varsavia si fosse dissolto? Chi si è ritirato unilateralmente dal trattato ABM, avviando de facto una nuova corsa agli armamenti? Chi è venuto meno all’impegno, sancito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, di tutelare la sovranità e l’integrità territoriale della Serbia di fronte alle velleità indipendentistiche del Kosovo? Putin o gli Stati Uniti e i loro fantocci europei? Non è possibile che il più grande statista vivente sia costantemente attaccato sui media di mezzo mondo per l’unica, vera colpa di cui è portatore: quella di voler preservare l’unità, l’integrità e l’indipendenza del suo paese in un mondo dominato dalla tecnocrazia mondialista, che sta realizzando, nell’indifferenza dei più, il peggior genocidio di tutti i tempi: la distruzione della diversità culturale del pianeta…Dio benedica Putin e gli dia la forza per realizzare la missione di cui è depositario. Se la democrazia è la disperazione di un popolo che non ha più eroi, l’autocrazia può ancora rendere un russo fiero di appartenere a un popolo che ha fatto della grandezza, in ogni sua manifestazione, la sua ragion d’essere.
Chi dice “lunga vita alla Russia!” lo possiamo buttare fuori dall’Unione Europea a calci? secondo me noi europei siamo stati fin troppo pazienti con certe persone. L’Europa ha dimostrato , pur con tutti i suoi limiti, di dare ai paesi sotto la propria influenza, una speranza di democrazia ocidentale. E’ chiaro che Putin ha solo l’esercito come arma perchè il suo paese ha problemi economici giganteschi (è tenuto in piedi dagli investimenti esteri) e ha una certa influenza solo sui russofoni, anche perchè tutti i paesi sotto il controllo “Putiniano” sono in rovina, e parlo di rovina democratica prima che economica.
“Rovina democratica prima che economica”… Il problema di quelli come voi è il vostro occidentocentrismo. L’Occidente ha il solo sistema perfetto, tutti gli altri sono delle scimmie che per diventare uomini devono diventare come noi (e poi magari con i musulmani vi presentate col cappello in mano per fare i politicamente corretti ma soprattutto perché abbiamo bisogno del loro petrolio e/o avete paura dei loro immigrati). Ma la democrazia all’occidentale, piaccia o no, è appunto qualcosa di occidentale. Secondo Lei, in Giappone c’è la democrazia all’occidentale? Ufficialmente sì, ma chiunque abbia vissuto nel Paese nel Sol Levante Le risponderà ben altro. Se in Uzbekistan (lo sa dov’è, vero?) istituissimo elezioni realmente democratiche, ha idea di chi molto probabilmente andrebbe al potere?
Inoltre, col Suo commento, ha dimostrato che della Russia non sa un c***o… La Russia ha problemi economici giganteschi? Credo che stia parlando dell’epoca di El’cin, visto che adesso non è certo un Paese ricco, ma non si può certo dire che la Russia stia ai piedi di Cristo (il suo PIL, per dire, è uguale a quello della Polonia, seppure con enormi differenze da una regione all’altra). La Russia tenuta in piedi dagli investimenti stranieri? Questo è ciò che piacerebbe a quelli come voi nella speranza che le eventuali sanzioni contro la Russia le facciano veramente male e costringano Putin a dimettersi. Inoltre crede che quello ucraino sia un governo legittimo? Chi l’ha votato? Si informi, prima di chiedere di buttare molto democraticamente a calci in culo fuori dall’Europa chiunque sia dalla parte della Russia…
1) “Chi dice “lunga vita alla Russia!” lo possiamo buttare fuori dall’Unione Europea a calci?”: ma è proprio così difficile accettare l’opinione degli altri per i fautori delle pure democrazie occidentali?
2) “Che la Russia non abbia mai espresso una democrazia nella sua storia è un fatto. Come è un fatto che fin dai tempi degli zar, poi del sovietismo e ora col putinismo, l’autoritarismo è di casa in Russia”: è un fatto che due guerre mondiali sono scoppiate negli stati papà delle moderne democrazie; è un fatto che le atrocità perpetrate dal colonialismo e dall’imperialismo sono state portate avanti dai medesimi stati; è un fatto che il più grande (o ricordato) genocidio della storia sia stato realizzato della civilissima Germania; è un fatto che la democraticissima USA è dai tempi della conquista ad Ovest perennemenete in guerra con qualcuno; vogliamo andare avanti in questo giochetto alla fine privo di senso se speso così?
3) “Al di la’ del forzoso paragone tra Putin e Stalin, mi pare che l’autore abbia reso esattamente il clima che si respira in Ucraina in questi giorni”: giustissimo e non ne dubito. Qualcuno vuole invece dirci qual è il clima in Crimea senza prevenzioni di sorta? Qualcuno vuole avere il coraggio di definire quello di Kiev un colpo di Stato e smettere di utilizzare il termine rivoluzione? Qualcuno vuole raccontare qual è l’opinione in Russia del progressivo avanzamento della NATO verso i suoi confini?
Ora, il punto, e concludo, è questo: per avere un dialogo vero bisogna accettare la controparte con un partner dai medesimi diritti. Squalificarlo per mezzo di categorie etico-morali (come se chi parlasse poi avesse il monopolio della verità) è il passo tradizionale per generare scontri (il passo, però, preferito dall’Occidente a guardare ai fatti storici si direbbe). Pretendere il contrario è precludersi ogni capacità di sintesi tra le opinioni. Perché “Chi di Kosovo ferisce di Ossezia, Abkhazia e Crimea perisce” e deve pure imparare a stare zitto.
Il fatto stesso che in ogni articolo contro Putin pubblicato sui media occidentali la maggior parte dei commenti siano di orientamento opposto a quello dell’autore (come in questo caso) dovrebbe farvi capire come all’occidentalismo siano sempre piu’ insofferenti non soltanto i popoli ai quali pretendiamo di imporlo, ma anche molti dei cittadini del cosiddetto “mondo libero”.
O forse di come i mezzi d’informazione “occidentali” (io direi piuttosto europei) siano liberi, mentre quelli russi no: cf agenzia qui sotto.
#UCRAINA – Si stringe il controllo sulle fonti di
informazione indipendenti in Russia, a pochi giorni dal
referendum che in Crimea dovrebbe sancire l’annessione della
penisola ucraina a Mosca. Da giovedi’ sera, su decisione
dell’Authority per il controllo dei media, e’ bloccato
l’accesso al blog e dell’oppositore Alexei Navalny su
LiveJournal, al sito vicino all’opposizione Ej.ru – che
pubblica approfondimenti e commenti politici – e al sito
dell’ex campione di scacchi e figura anti-Putin, Garry Kasporv
(kasparov.ru). (AGI)
I russi censurano, gli occidentali disinformano: è solo una questione di metodo. Altrimenti non si spiegherebbe la scarsa attenzione riservata dai media europei e nordamericani alle violazioni dei più elementari diritti umani – in primis la libertà di culto – in paesi come l’Arabia Saudita e il Qatar, nel momento stesso in cui vengono demonizzati regimi multicoffensionali come quello di Assad in Siria. Chissà perchè, ma sono certo che se domani Abd Allāh concedesse alla marina russa una base nel Golfo Persico qualcuno “scoprirebbe” improvvisamente che l’Arabia Saudita è l’unico paese al mondo in cui alle donne è vietato guidare, che gli sciiti sono perseguitati (e magari anche gasati, tanto chi potrebbe andare a controllare?) e che sul territorio saudita sorgono campi di addestramento per terroristi…non vi pare? Smettiamola di usare sempre due pesi e due misure e cerchiamo di capire che non esistono buoni e cattivi al mondo, ma soltanto interessi in lotta tra loro.
Sono io che qui sopra ho scritto “Lunga vita alla Russia”!
Ho scritto la medesima cosa, qualche anno fa, al termine di un commento ad un mio articolo sull’Abkhazia che si trova ancora in questa sezione di EJ.
Alessandro: se ti interessa, sei libero di prendermi a calci nel culo e di giocarci pure a pallone.
Posso solo aggiungere che tutto questo non mi sbalordisce proprio per nulla: la ferocia mediatica occidentale è arrivata a far percepire ad un pubblico ahimè numeroso e alquanto mediocre, che i russi sono pronti ad invaderci o a divorarci!
Ed è arrivata a creare il NEMICO di TURNO in base agli interessi del momento.
Mentre prima durante la Guerra Fredda, per entrambi i blocchi il nemico era sempre lo stesso, oggi per il Blocco Statunitense-Atlantico il nemico cambia a seconda dell’Interesse!
In questi mesi sarà la Russia, dopo ritornerà ad essere magari l’Iran, poi la Corea del Nord ecc ecc!
In effetti la propaganda dell’Urss si è arrestata quasi completamente nel 1991. Quella statunitense non solo è rinata, ma si è affermata quale unica forma di schivizzazione del pensiero di massa per tutto il mondo!
Ed ora a conclusione di tante chiacchiere, inviterei il “CALCIATORE di SEDERI” a tranquillizzarsi!
Ti do un consiglio: Parla di quello che sai…e non di ciò che NON SAI, rimedieresti senz’altro altre figure.
Lunga vita alla Russia.
“far percepire che i russi sono pronti a invaderci”? a me pare che più che una percezione, in Ucraina, sia una realtà.
beh che il “lavaggio del cervello mediatico” propostoci dall’informazione quotidiana, parli sempre dell’orso russo come se fosse un barbaro pronto ad invadere l’ europa, e pronto a sbranare chiunque, mi pare che sia un dato più che di fatto!
però: tu in ciò vedi quello che vuoi vederci, ed io in tutto questo, vedo quel che voglio vedere!
dalle parti dell’ucraina nel mar d’azov c’è una base navale russa pemanentemente operativa. l’insenatura dell’azov divide l’ucraina dalla russia, tramite un piccolo istmo. sulla terraferma, poi, le basi operative russo-ucraine fino a poco tempo fa avevano dotazioni comuni, dato che i due popoli, erano e sono popoli fratelli, con milizie comuni e armamenti comuni ai tempi che furono dell’urss!
e lì ancor prima che nascesse l’ unione sovietica, i cosacchi costituivano la forza di frontiera che difendeva l’impero zarista dalle milizie tartare o della sublime porta. e dunque la stessa ucraina (ossia terra di confine) difendeva la russia meridionale dai non-russi e quindi anche dai non-ucraini !!!
gli americani o gli inglesi, in tutta questa storia sono solo gli avvoltoi!
ma il problema non è questo: gira, e rigira torniamo sempre ad un unico discorso: l’ucraina orientale e la russia sono praticamente la medesima cosa: entrambe hanno la stessa natura e la stessa storia, e per certi versi la stessa sorte!
i vostri ragionamenti di lana caprina (anti-russi sino al midollo!) possono portarci in mille rivoli, e dentro mille sfaccettature diverse, che perdono però davvero significato !!!
americani ed europei-nato, con la loro pseudo-democrazia ed il loro militarismo sono il cancro del mondo!
falsi, ipocriti e guerrafondai: portatori di “democrazia” e di guerra !!!
la crimea sceglierà nel bene e nel male il proprio piccolo o grande futuro…che sia, e tornerà forse ad essere russia! e chi conosce, chi ha studiato ed ha amato (per il proprio vissuto, per la propria sensibilità, per la propria realtà ecc ecc) fin da sempre quelle terre slavo-orientali… sa che è giusto che sia così!
pertanto, ti pregherei di voler tralasciare ogni replica, perchè avendo noi due visioni ed idee totalmente diverse, non potremmo far altro che confliggere continuamente.
la crimea tornerà alla russia, ed è giusto che sia così.
cordialmente
Caro Catelli articolo interessante e realista, ma con delle piccole lacune. Suggerirei di aggiungere che 1) dopodomani Putin (alias Stalin) sarà in piazza San Pietro ad “abbeverare” i suoi tank; 2) Putin (alias Stalin) non è un politico russo che fa gli interessi del proprio Paese come tutti gli altri (si pensi alla Merkel che affama senza invaderla militarmente la Grecia…), ma è l’incarnazione stessa del diavolo; 3) che non corriamo rischi, perché le forze del bene sono pronte ad accorrere a salvarci un’altra volta; 4) che, ciliegina sulla torta, presto resuscita anche il buon john wayne a dar man forte ai profeti consapevoli inconsapevoli di non essere affatto consapevoli. In tutto ciò, l’analisi politica va a farsi benedire, ma restando in tema religioso, abbiamo la solita logica sacrale dell’Occidente: il bene, il male, i profeti che vedono lontano, la lotta, il trionfo del bene. amen, andate in pace (sic!) confratelli.
E’ difficile credere che l’occidente si accontenterà dell’Ucraina
Cosi mi piace di più.
Nessuno ha voglia di fare una guerra per l’Ucraina, la Nato sì, e ne ha tutti i mezzi e le intenzioni e ci sono parecchi precedenti. Forti movimenti di truppe aeronautiche sono segnalati in Estonia e in Polonia ai confini dell’Ucraina, navi da guerra USA sono presenti nel mar nero anche se non avrebbero nessun diritto di esserci . La propaganda mediatica russofoba iniziata prima dell’invasione della Crimea ha preparato perfettamente i cittadini europei, prima al golpe ucraino, e ora all’eventualità di una guerra.
Angela Merkel ha sostenuto in una telefonata con Obama che Putin vivrebbe “in un’altro mondo”: senza volerlo ha compreso esattamente la realtà; il mondo occidentale è da sempre militarista e sostanzialmente autoritario; non ripudia affatto la guerra, e vive una costante tentativo di accerchiare la Russia. Cedere il controllo sull’Ucraina è per Putin un affronto non tollerabile. L’Occidente non si rende conto, o finge di non rendersi conto della minaccia, e insiste a giocare con il fuoco.
Esperti e noti commentatori si mostravano irridenti sull’ipotesi di un’annessione della Crimea sino al giorno prima. Ora si nota la stessa inconsapevolezza. La Russia è psicologicamente preparata a sanzioni dall’Occidente: meglio subire sanzioni riprendendosi l’Ucraina che subirle solo per la Crimea.
La Crimea è stata e resta parte Inalienabile” della Russia e la decisione di Nikita Krushev di cederla all’Ucraina “fu presa in violazione della costituzione” sovietica. “In Crimea ci saranno tre lingue statali di uguale diritto: russo, ucraino e tartaro di crimea”, ha detto il presidente, affermando: “L’Occidente si è ricordato che c’è un diritto internazionale, bene. Meglio tardi che mai”: un grande discorso di un grande leader del proprio popolo. Sono finiti i tempi dei prestanome alla Eltsin. Putin ha detto tutto. Chi ancora s’ostina a non capire o è troppo ideologizzato per farlo o è semplicemente in malafede (come il profeta Catelli). E si noti il discorso sulle lingue: esattamente come gli amici democratici di Kiev.
In Ucraina tutti temono fortemente un’invasione. Nel 2014 gli ucraini non vogliono morire per le pretese geopolitiche di Putin. A lei interessano le belle parole e le dichiarazioni trionfali. Della vita degli ucraini se ne frega altamente. Vada a sentire sul posto chi ha figli e parenti nell’esercito. Così capirà un po’ meglio la situazione invece di pontificare sui massimi sistemi dal salotto di casa. Le ricordo anche che l’Unione Sovietica e i suoi ideali da quelle parti sono scomparsi da un pezzo.