KIRGHIZISTAN: torna la peste bubbonica, economia e turismo a picco

Le autorità kirghise hanno dichiarato che la morte di un ragazzo di circa 15 anni, avvenuta nei pressi del lago Issyk-Kul, è dovuta al batterio responsabile della peste bubbonica. Ironia della sorte vuole che la zona in cui è avvenuto il contagio sia la stessa da cui originò l’epidemia che sconvolse l’Europa nel XIV secolo. Nonostante le autorità kirghise tendano a minimizzare le conseguenzedell’episodio il Kazakistan ha predisposto misure d’emergenza.

La peste, a differenza di quanto si possa pensare, non è una malattia ormai consegnata alla storia, nel mondo infatti muoiono di questa malattia infettiva circa duemila persone, considerando le varie forme in cui la peste si manifesta. E secondo responsabili del Ministero della Salute kirghiso la variante che ha ucciso Temirbek Isakunov, lo sfortunato protagonista di queste vicende, non porterà ad emergenze epidemiche.

In questo caso il contagio è avvenuto attraverso la carne di marmotta, un animale portatore delle pulci che ospitano il batterio, un tipo di carne il cui consumo è diffuso in tutta l’Asia Centrale, soprattutto tra le persone più povere. Proprio la povertà potrebbe essere un fattore importante di fronte a tali pericoli sanitari, dato che il sistema sanitario del Kirghizistan è stato dichiarato prossimo al collasso dall’istituto International Crisis Group.

Le autorità dicono che l’ultima morte dovuta a peste bubbonica nel paese centroasiatico risale al 1981, e questo, insieme all’avvio di un monitoraggio della popolazione residente nella zona del decesso, non dovrebbe preoccupare. Ma il Kazakistan, i cui confini distano pochi chilometri dal lago Issyk-Kul, harafforzato i controlli alle frontiere, allestito diversi centri di quarantena ed inviato nella regione più a rischio team di specialisti con il compito di vaccinare la popolazione.

Il governo kazako ha inoltre raccomandato ai cittadini kazaki di non recarsi in Kirghizistan, in particolare nella regione dell’ Issyk-Kul, posta in quarantena fino al 30 agosto. E per il Kirghizistan si tratta di un notevole danno economico, dato che il citato lago è meta di turisti che raggiungono le suespiagge per le vacanze; durante l’epoca sovietica il lago era chiamato “piccolo mare” e noto per le fonti termali. Il caso di peste è inoltre giunto proprio nel mezzo del periodo di alta stagione, portando a numerose cancellazioni e conseguenti perdite economiche.

La stagione turistica era già stata danneggiata ad inizio agosto dalle rivolte deilavoratori della miniera d’oro di Kumtor, a poca distanza dal lago eprincipale fonte economica del paese, che chiedevano maggiori spese di previdenza sociale. Le dimostrazioni si conclusero con cinquantacinque feritie la proclamazione dello stato di emergenza. Come se non bastasse in Kirghistan aveva trovato rifugio Sayan Hayrov, accusato dal Kazakistan del misterioso massacro del parco nazionale di Ile-Alatau, dove dodici persone furono pugnalate a morte e per il quale le autorità kazake dichiararono essere responsabili i membri di un gruppo estremista religioso.

In ogni caso Kazakistan e Kirghizistan hanno deciso di collaborare per intensificare i controlli di frontiera, e se le persone possono essere fermate ed estradate probabilmente non si può dire lo stesso di virus e batteri.

Foto:  UNDP in Europe and Central Asia

Chi è Pietro Acquistapace

Laureato in storia, bibliofilo, blogger e appassionato di geopolitica, scrive per East Journal di Asia Centrale. Da sempre controcorrente, durante la pandemia è diventato accompagnatore turistico. Viaggia da anni tra Europa ed Asia alla ricerca di storie e contatti locali. Scrive contenuti per un'infinità di siti e per il suo blog Farfalle e Trincee. Costantemente in fuga, lo fregano i sentimenti.

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Un commento

  1. incredibile…. corsi e ricorsi storici, o forse, come la pensava Borges, il tempo non passa mai.

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