Il governo di Tblisi ha adottato, lo scorso 27 gennaio, una “strategia nazionale di cooperazione con i territori occupati di Abakazia e Osssetia del Sud”. E il termine “occupate” dice tutto. La Georgia non riconosce la sovranità della Russia su quei territori che intende riconquistare “pacificamente”. Il Georgian Times riporta un proclama del ministro della Reintegrazione nazionale, Temour Iakobachvili, che non lascia spazio a dubbi: “Noi non accetteremo che i destini di quelle popolazioni (di Abkazia e Ossetia, ndr) dipendano dalle forze d’occupazione russe”. Le intenzioni georgiane saranno concretizzate in un piano d’azione che sarà adottato dal 30 giugno 2010.
GEORGIA: verso la "riconquista" di Abkazia e Ossetia
Intanto Mosca, che certo non starà a guardare, ha già speso 3,25 mld di dollari per Abkazia e Ossetia del Sud. Non per progetti di ricostruzione o investimenti, come sarebbe lecito attendersi. Ma per convincere la comunità internazionale a riconoscere l’autonomia delle due province, auto-proclamata nel 2008 e mai ratificata da nessun paese fuorché dalla Russia.
Secondo il settimanale Vlast, Mosca ha già pagato un miliardo di dollari al Nicaragua, 2,2 miliardi al Venezuela e 50 milioni di dollari alla Repubblica polinesiana di Nauru., affinché riconoscessero formalmente l’autonomia delle due regioni caucasiche. Di questo passo le casse del Cremlino si prosciugheranno presto. Per ulteriori informazioni si rinvia a Pourquoi le Nicaragua s’alligne sur le Kremlin.