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AZERBAIGIAN: Energia, la Grecia chiede una mano a Baku

“La Grecia è interessata alla cooperazione con l’Azerbaigian, in particolare nelle aree di mutuo interesse tra gli stati”. Con queste parole, pronunciate in occasione della conferenza “Grecia-Azerbaigian: problemi e opportunità per la cooperazione tra imprese”, tenutasi recentemente ad Atene, Peter Mihalos, Segretario Generale delle Relazioni Economiche Internazionali e della Cooperazione allo Sviluppo, ha voluto lanciare un chiaro messaggio al governo di Baku: il paese ellenico è interessato a collaborare con Baku, soprattutto nel campo delle privatizzazioni e dei corridoi energetici.

I rapporti economici tra Atene e Baku si sono recentemente intensificati, in quanto la Grecia segue con interesse la realizzazione del progetto del Gasdotto Trans-Adriatico (TAP), condotto che dovrebbe trasportare il gas azero dal giacimento di Shah Deniz fino all’Italia, passando tramite appunto la Grecia e l’Albaniaanch’essa interessata agli investimenti azeri.

Per aiutare il risanamento del bilancio del paese, la Grecia ha da qualche anno avviato un piano di privatizzazione di ampio respiro, mirato a incentivare gli investimenti privati e salvaguardare l’interesse pubblico. In questo contesto gli investimenti di Baku fanno comodo ad Atene, che spera quindi di coinvolgere l’Azerbaigian aprendo le porte a possibili affari.

La scelta di rivolgersi all’Azerbaigian non è stata casuale: il paese infatti, secondo quanto affermato dal Ministro dello Sviluppo Economico Shahin Mustafayev, negli ultimi anni ha aumentato significativamente il proprio capitale di investimento all’estero. A investire sono sia le compagnie private che quelle statali (la compagnia petrolifera SOCAR su tutte), per un totale di oltre 600 milioni di dollari. Sempre più paesi europei vedono l’Azerbaigian come un possibile investitore, e la Grecia è soltanto l’ultimo esempio.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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