Pensavamo di sapere tutto, ma Auschwitz ci riserva ancora orrore. In una casa nei pressi nel campo di sterminio sono stati rinvenuti più di centocinquanta strumenti chirurgici e ginecologici. Una camera delle torture nella quale venivano sperimentati nuovi metodi per la sterilizzazione delle donne. Centinaia di detenute, utilizzate come cavie umane, sono morte a causa degli esperimenti.
”Si tratta di una delle più grandi scoperte degli ultimi anni”, ha dichiarato -con un entusiasmo che rasenta il cinismo- Bartosz Bartyzel, portavoce del museo del campo di sterminio nazista. ”Con ogni probabilità, questi strumenti erano stati utilizzati dal ginecologo Carl Clauberg”, ha precisato.
Clauberg è uno della seconda fila, uno di quei nazisti che vengono dimenticati poiché non sufficiente la quantità di orrore prodotto. Eppure Clauberg aveva tutte le carte in regola: esponente delle SS, assassino seriale, nazista della prima ora.
Con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, nel gennaio del 1945, Clauberg fu trasferito al campo di Ravensbruck, vicino a Berlino, dove continuò a praticare i suoi esperimenti. Catturato dalle truppe sovietiche, fu condannato a 25 anni di carcere, prima di essere rimandato in Germania nel 1955. Nuovamente condannato da un tribunale tedesco, è morto nel 1957.
Solo ora si ritrovano le testimonianze della sua barbarie, in una casetta dallo scantinato ammuffito, cancello cigolante, alla periferia di Oświęcim -nome polacco di un minuscolo borgo che i tedeschi nominarono Auschwitz.