LETTONIA: Prove di alleanza fra estremisti e moderati russofoni

Sarà pronto entro luglio il nuovo partito dell’estremismo russofilo in Lettonia, Par dzimto valodu guidato dall’attivista russofono Vladimirs Lindermans (nella foto), che spera in un accordo elettorale con il partito russofono più moderato Saskaņas centrs in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno.
Vladimirs Lindermans
, dopo l’insuccesso del referendum sulla lingua russa ufficiale in Lettonia, di cui è stato il principale promotore, ha deciso di formare una nuova compagine politica, “Par dzimto valodu” (lingua madre), sulle ceneri del suo precedente partito 13. janvāra kustība (Movimento 13 gennaio).

A luglio dovrebbe essere convocata una riunione dei membri del partito per darsi una struttura e i primi obiettivi politici. Lindermans si prefigge l’obiettivo di presentare il nuovo partito già alle elezioni amministrative del 2013, almeno nelle zone dove è più folta la presenza di comunità russofone: tutta la regione del Latgale, Riga, Jūrmala, Liepāja.
La prima mossa di Lindermans è quella di stemperare le tensione con il partito russofono più moderato, Saskaņas centrs (Centro dell’armonia). “Abbiamo spesso criticato le posizioni di SC ma adesso sarebbe vantaggioso per entrambi trovare dei compromessi e smettere di farci la guerra”.

Anzi la proposta di Lindermans è quella di valutare la possibilità di presentarsi insieme a SC in alcune città. Le elezioni comunali del prossimo anno sono molto importanti, e l’obiettivo più ambito in palio è il municipio di Riga, attualmente guidato dal leader di SC Nils Ušakovs. SC è in testa nei sondaggi e spera di ottenere la maggioranza assoluta anche senza apparentamenti con altri partiti.
A livello nazionale però le cose per Saskaņas centrs non vanno altrettanto bene. L’ultimo sondaggio di giugno ha decretato per la prima volta da due anni la perdita del primo posto fra i partiti in Lettonia di SC, che è scesa al 14,7%, superata dal partito di centrodestra del premier Dombrovskis, Vienotiba, salito al 18,5%.

I dilemmi di Saskaņas centrs

Per SC diventano dunque fondamentali le prossime elezioni comunali: dopo aver fallito l’ingresso al governo, pur essendo partito di maggioranza relativa nelle politiche del 2011, e aver mostrato grandi incertezze e contraddizioni in diverse scelte politiche in questi ultimi mesi (a partire dall’appoggio al referendum sul russo lingua ufficiale), SC e il suo leader Ušakovs si trovano ad un bivio. Accettare l’abbraccio mortale di Lindermans e riposizionarsi come un partito fortemente caratterizzato dalla sua origine russofona, oppure continuare a cercare di intercettare voti moderati e anche lettoni, presentandosi come partito di centro sinistra più moderato e non totalmente legato alle battaglie filo Cremlino a sostegno delle aspirazioni della comunità russofona.
Finora  il percorso moderato e di attrazione del voto lettone  non ha dato i suoi frutti. SC resta un partito chiaramente russofono e molto sensibile alle esigenze di politica estera del Cremlino. Ma alla sua sinistra il nuovo partito di Lindermans potrebbe corrodere una parte del voto estremista russofono, e farlo precipitare in una crisi senza uscita. Per questo mantenere il controllo del comune di Riga è vitale per Ušakovs .

fonte: Baltica

Chi è Paolo Pantaleo

Giornalista e traduttore, Firenze-Riga. Jau rīt es aiziešu vārdos kā mežā iet mežabrāļi

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