di Farid Hafez, Middle East Eye, 15 marzo 2025
Negli anni ’90, i partiti politici post-fascisti e post-nazisti europei rifiutavano apertamente Israele per via del loro antisemitismo.
Visti in gran parte come un’estensione del neocolonialismo degli Stati Uniti, questi partiti si mobilitavano contro gli USA, identificati come leader dell’ordine mondiale liberale.
Allo stesso modo, Israele respingeva i leader dell’estrema destra. Si pensi a Jorg Haider, uno dei primi leader di estrema destra di successo in Europa, a cui fu impedito di entrare in Israele.
Da allora molto è cambiato.
Mentre un leader di estrema destra atipico come Geert Wilders abbracciò apertamente Israele fin dall’inizio, posizionandosi come difensore della vita ebraica nei Paesi Bassi, ci volle molto più tempo all’estrema destra tradizionale per essere accettata dai circoli politici israeliani.
A dicembre 2010, si è svolto un viaggio storico: il Partito della Libertà austriaco (FPO), il Vlaams Belang belga, il Partito della Libertà tedesco e i Democratici Svedesi si sono recati in Israele e hanno firmato la cosiddetta “Dichiarazione di Gerusalemme“.
Questa dichiarazione ha affermato il “diritto di Israele a difendersi” dal terrore, affermando: “Siamo all’avanguardia nella lotta per la comunità democratica occidentale” contro la “minaccia totalitaria” dell'”Islam fondamentalista”.
L’Islam, hanno affermato, era il nemico comune sia dell’Europa sia di Israele.
Come affermava un attivista di estrema destra tedesco nel 2011: “Vi garantisco che la Kristallnacht[Notte dei vetri rotti] tornerà. Ma questa volta, cristiani ed ebrei saranno spinti per le strade, perseguitati e uccisi dagli islamisti”.
Secondo questa nuova logica, ebrei ed europei sarebbero diventati vittime di un crescente Islam fascista. Quindi, si sarebbbe dovuta creare una nuova alleanza tra Israele e l’estrema destra europea per contrastare queste minacce percepite.
All’epoca, solo pochi membri di estrema destra del parlamento israeliano, la Knesset, accolsero la delegazione di estrema destra in Israele. Non era prevista alcuna visita ufficiale della Knesset.
La delegazione di estrema destra visitò gli insediamenti e di fatto mise in discussione il diritto palestinese alla terra, riferendosi ad essa come Giudea e Samaria – il termine israeliano per la Cisgiordania occupata.
Ciò ha segnato un cambiamento di ideologia, dalla negazione del diritto di Israele ad esistere alla negazione del diritto di Palestina ad esistere.
Un blocco di estrema destra
Quindici anni dopo, l’estrema destra ha adottato ulteriori misure per normalizzare i suoi legami con le forze israeliane.
Con diversi partiti di estrema destra al potere e che hanno ottenuto un significativo sostegno elettorale nei loro paesi, sono emersi come il terzo gruppo politico alle elezioni europee di giugno 2024, formando i Patrioti per l’Europa (PfE).
Guidato da Jordan Bardella del Rassemblement National francese, questo blocco include importanti forze politiche come il Fidesz del primo ministro ungherese Viktor Orban, la Lega del vicepremier italiano Matteo Salvini, il Partito per la libertà di Wilders, l’FPO austriaco e altri.
Sebbene alcuni partiti di estrema destra, come Fratelli d’Italia e Alternativa per la Germania (AfD), rimangano in altri gruppi politici conservatori, i Patrioti per l’Europa si sono allineati con successo ad altre forze politiche conservatrici e di estrema destra in tutto il mondo. L’AfD potrebbe essere il prossimo a unirvisi
Nel febbraio 2025, nientemeno che il partito al governo in Israele, il Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, si è unito a PfE come membro osservatore.
Data l’attenzione dell’estrema destra sulle politiche anti-immigrazione, che prendono di mira principalmente i musulmani, questa alleanza non sorprende.
Accogliendo un partito politico il cui presidente è incriminato per genocidio dopo una guerra brutale che ha lasciato la striscia di Gaza in rovina, sfollato più di un milione di persone e ucciso decine di migliaia di persone, PfE ha inviato diversi messaggi.
Non solo dimostra la sua probabile indifferenza ai mandati di arresto della Corte penale internazionale per Netanyahu, ma ha anche segnalato al suo elettorato che le azioni genocidarie del primo ministro israeliano sono in linea con le fantasie di estrema destra di una guerra difensiva genocida to Make Europe White Again.
Una nuova era
Considerando i musulmani la minaccia principale nella sua teoria del complotto della “Grande Sostituzione“, il genocidio può essere semplicemente visto come l’ultima linea di difesa, un’idea già messa in pratica da estremisti di estrema destra come Anders Breivik, che ha assassinato 77 persone nel 2011.
Gli appelli dell’estrema destra a “ripulire” l’Europa dai musulmani e a commettere una “Srebrenica 2.0” sono ora simbolicamente rafforzati dallo sfondo della guerra di Israele a Gaza, condotta dal leader di un partito che ora detiene status di osservatore nel gruppo PfE.
È l’utopia di estrema destra di un continente libero dai musulmani a cui aspira il PfE quando imita la retorica del presidente degli Stati Uniti – e i crescenti segnali di un ordine mondiale illiberale – adottando lo slogan Make Europe Great Again [motto della presidenza ungherese del Consiglio UE del secondo semestre 2024, ndt].
Quando il manager del DOGE Elon Musk esegue il saluto hitleriano e si lamenta che c’è “troppa attenzione alle colpe del passato” (ossia l’Olocausto) mentre si rivolge all’estrema destra tedesca di AfD, non sorprende che il palese antisemitismo di Orbán, la chiave del suo successo elettorale, verrà opportunamente dimenticato.
L’estrema destra in Europa sta entrando in una nuova era, sostenuta dalle sue controparti negli Stati Uniti e in Israele.
Farid Hafez è professore ospite distinto di studi internazionali al Williams College e ricercatore senior non residente presso la Bridge Initiative della Georgetown University.