Levan Akin apre la sezione Panorama con Crossing, da subito uno dei film più emozionanti della 74ma edizione del festival del cinema di Berlino.

CINEMA: Crossing di Levan Akin alla Berlinale

Levan Akin apre la sezione Panorama con Crossing, da subito uno dei film più emozionanti della 74ma edizione del festival del cinema di Berlino.

Ha emozionato il mondo con And then we danced, mettendo in scena una strugggente storia d’amore. Levan Akin, regista di origini georgiane, nato in Svezia, torna con un nuovo lungometraggio, che esamina di nuovo il conservatismo dell’ambiente georgiano, ma da una perspettiva ancora più particolare: Crossing segue una signora georgiana ed un ragazzo che si offre di accompagnarla ad Istanbul, alla ricerca della nipote transessuale. Il titolo ovviamente riconduce all’attraversamento di un ostacolo, un movimento fisico che avviene ripetutamente nel film (l’attraversamento della frontiera, ma anche dello stretto del Bosforo), ma anche a livello di sviluppo dei personaggi: il superamento di pregiudizi, certo, ma anche delle diffidenze tra i due protagonisti principali. L’aspetto più lodevole di Crossing è che riesce a trasmettere contenuti di critica sociale senza mai cadere in didascalismi, rischio peraltro forte nei casi di film in cui le tematiche LGBT hanno un ruolo importante; al contempo, il messaggio di tolleranza ed inclusione arriva allo spettatore a livello emotivo.

Non è un road movie, non è un film a tema. In Crossing domina la storia, la narrazione della vicenda. Levan Akin sapientemente sfrutta il mezzo cinematografico al meglio, inserendo tecniche come il piano sequenza laddove è pertinente, sfrutta al meglio la dimensione paesaggistica della città turca, intreccia la vicenda principale a quella di svariati altri personaggi secondari, digredendo senza perdere il polso della storia. Al contempo, sfrutta eccezionalmente il potere del cinema come mezzo d’illusione, facendo di Crossing un’opera cinematografica di rilievo a tutto tondo.

Crossing ha avuto la sua anteprima mondiale alla Berlinale lo scorso 16 Febbraio, e verrà distribuito in Italia da Lucky Red. Al momento non è confermata la data di uscita italiana.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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