elezioni bulgaria

BULGARIA: Elezioni locali tra sorprese e conferme

Domenica 29 ottobre si sono tenute le elezioni locali in Bulgaria. In un clima di generale stanchezza dell’elettorato, ormai fiaccato dalle innumerevoli votazioni, gli occhi sono puntati sui risultati delle città principali.

I risultati a Sofia

A Sofia si andrà al ballottaggio il 5 novembre – previsto nel caso che nessuno dei candidati raggiunga il 50% delle preferenze al primo turno. A sfidarsi saranno il candidato della coalizione Continuiamo il Cambiamento – Bulgaria Democratica (CC-BD), Vasil Terziev, favorito con il 31% dei voti, e Vanya Grigorova, 22%. Il GERB di Bojko Borisov perde la capitale dopo 18 anni: Anton Hekimyan prende solo il 17% dei voti.

Borisov si può consolare con i risultati di Plovdiv e Varna, dove il suo partito, che da molto tempo esprime i sindaci delle principali città, è riuscito a riconfermarsi, nonostante tutto. Kostadin Dimitrov (32%, Plovdiv) e Ivan Portnih (27%, Varna) arriveranno da favoriti al ballottaggio con gli sfidanti di CC-BD. A Burgas, invece, non ci sarà bisogno di ballottaggi: Dimitar Nikolov (GERB) agguanta il quinto mandato con il 55% dei voti.

Il Partito Socialista tra novità e incertezze

Il Partito Socialista Bulgaro (BSP) fa bene a Ruse, dove Pencho Milkov, con il 35% dei voti, sfiderà al ballottaggio Ivan Ivanov (GERB, 17%); ma la sorpresa più grande rimane Sofia, dove in pochi si aspettavano di scalzare i rivali del GERB e accedere al ballottaggio. Merito anche di una candidatura discussa come quella di Grigorova, sindacalista, ex europarlamentare dalle posizioni filo-russe (grande promotrice del rinnovamento degli accordi con Gazprom) e invisa a parte del BSP. Non iscritta al partito, la Grigorova ha conquistato parecchi voti promettendo una maggiore presenza dell’amministrazione nella vita cittadina, la statalizzazione di servizi ora in mano a privati e la lotta alla disparità tra centro e periferie. Persiste il dubbio se questo sia un nuovo inizio o l’ultimo canto del cigno per un partito, il BSP, che alle scorse elezioni ha preso meno del 10% dei voti.

Tensioni tra “alleati”

Nel complesso le elezioni locali sono un importante indicatore, soprattutto per quanto riguarda la stabilità di governo. La paradossale coalizione governativa, formata dagli acerrimi rivali di CC-BD e GERB-SDS, deve sopravvivere alla competizione politica dei ballottaggi, che spesso vedono le due compagini contrapposte.

Non sono mancate poi occasioni di dibatto “extrapolitico”. Due, in particolare, le polemiche che hanno contrassegnato le elezioni.

La prima riguarda la presenza, tra le file parlamentari, di persone legate al Comitato per la Sicurezza dello Stato (Комитет за държавна сигурност), il servizio segreto della Bulgaria comunista artefice di depistaggi, rapimenti, campagne di disinformazione e, più notoriamente, dell’assassinio del dissidente Georgi Markov a Londra nel 1978. Un tema, questo, certamente non nuovo, ma che assume rinnovata importanza alla luce delle ingerenze russe nella politica nazionale e dato il fatto che la famiglia dello stesso Terziev, noto imprenditore e possibilmente futuro sindaco di Sofia, lavorava a stretto contatto con il Comitato.

Più recente e più discusso è stato il caso che ha riguardato la Commissione Elettorale Centrale, l’Agenzia Statale per la Sicurezza Nazionale e le macchine per il voto. All’alba delle elezioni, infatti, la Commissione (CEC), sulla base di un report non pubblico dell’Agenzia Statale (ASSN), che ne denunciava la possibile manipolazione, ha deciso di impedire il voto tramite macchina – pure previsto dalla legge elettorale bulgara. Continuiamo il Cambiamento e Bulgaria Democratica hanno interpretato la decisione come un tentativo del GERB (a cui è vicino Denyo Denev, firmatario del report) di manipolare a loro volta le elezioni e complicare la situazione di Nikolai Denkov, primo ministro in carica in base agli accordi presi dalle due coalizioni. Qualche migliaio di persone è sceso addirittura in piazza, cercando di raggiungere la sede della Commissione.

Le elezioni si sono insomma rivelate, a scanso di sorprese nei ballottaggi, una conferma del paludoso status quo bulgaro, in cui la litigiosa diarchia Continuiamo il Cambiamento – GERB non riesce a trovare un vero orizzonte comune.

 

 

Foto: Vasil Terziev parla ai giornalisti, dalla pagina Facebook di Vasil Terziev

Chi è Davide Cavallini

Laureando in Storia. Cuore diviso tra la provincia est di Milano e l'Est Europa. Dopo svariati viaggi in Romania tra turismo e volontariato incomincia a scrivere per East Journal. Appassionato di movimenti giovanili, politiche migratorie e ambientali.

Leggi anche

Romania-Bulgaria Schengen

Romania e Bulgaria finalmente dentro Schengen, o quasi

La Commissione Europea ha accolto Romania e Bulgaria nello spazio Schengen, ma la decisione non riguarderà i confini di terra

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com