Konfederacja, partito di estrema destra in rapida ascesa nei sondaggi, potrebbe essere l’ago della bilancia all’indomani delle prossime elezioni in Polonia. Ecco chi sono e cosa vogliono…
All’indomani delle elezioni parlamentari previste per l’autunno prossimo, l’estrema destra potrebbe essere ago della bilancia per la formazione del futuro governo. Il partito Konfederacja è in rapida ascesa nei sondaggi che lo vedono intorno al 10% delle intenzioni di voto, collocandosi al terzo posto dopo Diritto e Giustizia – partito ultraconservatore, attualmente al governo – e Piattaforma civica, partito liberale guidato dall’ex premier Donald Tusk.
Konfederacja nasce nel 2019 dall’unione di KORWiN, acronimo che ricalca il nome del suo fondatore, Janusz Korwin-Mikke, e il Movimento Nazionale (Ruch Narodowy). Si tratta di un partito euroscettico, omofobo e xenofobo, antifemminista e assai vicino ai settori più radicali della Chiesa cattolica, contrario all’aborto e all’immigrazione, a tratti antisemita. Si definisce un partito nazional-liberale e in materia economica appoggia teorie ultra-liberiste, differenziandosi in questo dal partito di governo, Diritto e Giustizia, con cui invece condivide una visione della società fortemente tradizionalista. Altro aspetto interessante di Konfederacja è il militarismo che, con una guerra in corso, può riscuotere consensi nelle fasce nazionaliste dell’opinione pubblica.
Il successo di Konfederacja si deve a un marcato cambio di registro politico. Inizialmente aveva apertamente criticato il sostegno militare offerto dal governo polacco all’Ucraina, e aveva osteggiato l’accoglienza dei profughi ucraini organizzando una protesta che, però, andò completamente deserta. La campagna contro “l’ucrainizzazione della Polonia” fece crollare il partito nei sondaggi e la manifestazione indetta a Varsavia vide la partecipazione dei soli organizzatori, una decina in tutto. Il partito comprese di non essere in linea con il sentire della popolazione e decise di cambiare leader e retorica.
I suoi leader storici – Janusz Korwin-Mikke e Grzegorz Braun – maggiormente associati alla retorica anti-ucraina e a posizioni estremiste, si sono dimessi. Korwin-Mikke è stato sostituito da Sławomir Mentzen, uomo d’affari trentacinquenne, così anche il nome della formazione politica KORWiN è stato cambiato in “Nuova Speranza”. Krzysztof Bosak è invece diventato capo del Movimento Nazionale. I due giovani leader si sono guardati bene dall’esprimere critiche al sostegno polacco all’Ucraina, evitando di farsi connotare come estremisti di destra e preferendo lanciare messaggi liberisti. Accanto a questi emergono però alcune proposte bislacche: il diritto di picchiare i bambini da parte dei genitori e degli educatori; pene detentive fino a dieci anni per coloro che praticano l’aborto; la costituzione del “matrimonio indissolubile” e la rimozione del divieto di apologia di fascismo.
A questa gente il partito di governo, Diritto e Giustizia (PiS), guarda con un misto di scetticismo e “rispetto” almeno stando alle parole di Janusz Kowalski, viceministro dell’Agricoltura: “C’è molta brava gente a destra del PiS”, ha dichiarato in un’intervista radiofonica. Certo Kowalski non parlava a nome del partito ma le sue esternazioni lasciano immaginare che, all’indomani delle elezioni, un eventuale accomodamento tra Diritto e Giustizia e l’estrema destra di Konfederacja non sarebbe impossibile. Tuttavia, in tal caso verrebbe meno una delle ragion d’essere del PiS – e dei partiti conservatori in generale – ovvero quella di tenere fuori l’estrema destra dalla stanza dei bottoni, facendosi interprete delle loro istanze ma declinandole in modo più ‘moderato’. È su questa giustificazione che la destra ultra-conservatrice ha legittimato sé stessa agli occhi dell’elettorato moderato, in Polonia e non solo. Dal canto suo, Konfederacja continua a paventare “una grande coalizione tra Diritto e Giustizia (PiS) e Piattaforma Civica (PO) contro di noi”. Un’opzione che sembra piuttosto inverosimile.