“Ucraina alle radici della guerra”, il libro scritto dalla redazione di East Journal, verrà presentato a Roma presso la sede del partito radicale. Seguiranno presentazioni ad Alba, Fossano e Torino.
Il prossimo 22 giugno a Roma, presso la sede dei Radicali italiani di via Angelo Bargoni, presenteremo il nostro libro, “Ucraina, alle radici della guerra“, insieme a Benedetto Della Vedova (segretario nazionale di Più Europa), Pierferdinando Casini (senatore del Partito Democratico), Lorenzo Malagola (deputato di Fratelli D’Italia) e Eleonora Mongelli (Federazione italiana Diritti umani). A rappresentare la redazione di East Journal sarà Giovanni Catelli, coautore del libro. La presentazione del libro sarà occasione per discutere, insieme ad importanti esponenti della politica nazionale, i nodi del conflitto, a partire dalle cause recenti e remote che lo hanno prodotto. La questione dell’invio di armi all’Ucraina, e del sostegno economico e militare a Kiev, può essere affrontata solo se si comprende il contesto, la storia, le ragioni che hanno condotto alla guerra. La redazione di East Journal intende offrire – in quella sede, come nelle precedenti – il proprio contributo a un dibattito informato.
Un lungo giro di incontri
Così, dopo mille interviste, interventi radiofonici, ospitate in televisione (anche dal Bruno Vespa nazionale) e un lungo tour partito da Trieste e passato per Trento, Milano e dintorni, Cremona, Verona, Crema, Treviso, Venezia, Bologna, Bergamo e persino Montevideo, approdiamo infine nella capitale. Ma la tappa di Roma non sarà quella finale. Chiuderemo in Piemonte, regione dove East Journal è nato più di tredici anni fa, con tre eventi: il 30 giugno a Fossano e il 1 luglio ad Alba – ospiti di Più Europa e della Federazione italiana associazioni partigiane (FIAP) eredi dell’esperienza di Giustizia e Libertà. Lo stesso primo luglio, nel pomeriggio, saremo alla libreria Trebisonda a Torino.
Sono stati mesi intensi e appassionati, mesi in cui abbiamo incontrato centinaia di persone, e con tutti abbiamo discusso e ci siamo confrontati benché non sia sempre stato facile: contrariamente a quanto appare dai talk-show e dalle bolle social, gli italiani non sono stanchi di farsi domande, arrabbiarsi, rivendicare le proprie idee. Soprattutto, abbiamo trovato persone con cui è stato bello parlare, trascorrere insieme del tempo, stringere mani, e interrogarci sul futuro di un conflitto destinato a cambiare gli equilibri globali. Un conflitto che ci tocca tutti da vicino e che non possiamo fare finta di non vedere.
Altre sorprese
Il nostro impegno non finisce qui. Abbiamo in cantiere altri progetti e per realizzarli ci servirà il sostegno dei nostri lettori. Un altro libro, forse. Un festival, addirittura. Chissà. Molto bolle in pentola. In ogni caso continueremo a informarvi sull’Europa centro-orientale e balcanica, come sempre abbiamo fatto. Non è facile – come sapete East Journal non ha editori, non dispone di denaro, non riceve finanziamenti pubblici, non si avvale di pubblicità. Il conto in banca vuoto è il prezzo della libertà. Ma finché avremo fiato e gambe, continueremo a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Almeno finché voi ci sosterrete, come avete fatto in questi ultimi, travolgenti, mesi.
Ci vediamo a Roma, ad Alba, a Torino. Ci vediamo in giro. Ci vediamo qui.