UCRAINA: La centrale nucleare di Zaporizhzhia tra incertezza e pericolo sotto l’occupazione russa

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è il cuore energetico dell’Ucraina. Ma l’occupazione russa ne ha fatto una nuova arma di terrore…

Il disastro di Chernobyl ha segnato un prima e un dopo nella storia dell’umanità. Tuttavia, a distanza di 37 anni dall’incidente nucleare più grave della storia assistiamo con il fiato sospeso agli avvenimenti presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (ZNPP) – occupata il 4 marzo 2022 dalle forze russe durante la battaglia di Enerhodar. Da allora, gli invasori hanno piazzato attrezzature militari e munizioni nel sito della stazione, bombardando l’area circostante. Successivamente, il 12 marzo 2022, Petro Kotin, capo di Energoatom – un’impresa statale ucraina che gestisce tutte e quattro le centrali nucleari in Ucraina – aveva informato che la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia era passata sotto la proprietà di Rosatom, società statale russa del settore nucleare.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) sarebbe dovuta essere fondamentale in questa situazione. Ma la reazione dell’AIEA all’occupazione della ZNPP è stata piuttosto lenta. I colloqui sull‘invio di una missione dell’AIEA alla centrale nucleare di Zaporizhzhya si sono intensificati solo a giugno del 2022. E ad agosto 2022, dopo il provocatorio bombardamento della stazione da parte delle truppe russe, i lavori per garantire tale missione sono entrati in una fase attiva. Il 25 agosto 2022, il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, aveva sottolineato la necessità di una visita urgente di una missione di esperti presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia in relazione alle notizie sulla sua disconnessione dalla linea di trasmissione di energia esterna a 750 kV. Così, il 1 settembre 2022, la missione dell’AIEA formata da 13 esperti, provenienti per lo più da “paesi neutrali” (senza rappresentati di USA e Gran Bretagna) era arrivata alla ZNPP. Tuttavia, violando gli impegni presi, l’esercito russo  aveva bombardato il corridoio attraverso il quale avrebbe dovuto passare la missione dell’AIEA da Zaporizhzhia alla centrale nucleare, bombardando anche la città di Enerhodar con mortai ed aprendo il fuoco con MLRS ed elicotteri. 

Come risultato di questa missione, Grossi ha assicurato la presenza permanente di due esperti sul territorio della ZNPP con lo scopo di monitorare la situazione e documentare gli effetti della guerra sullo stato della sicurezza nucleare e radioattiva, fornire consulenza tecnica agli specialisti ucraini e studiare le esigenze prioritarie presso gli impianti nucleari per ulteriore assistenza tecnica. Infatti, il 27 aprile 2023 ha avuto luogo l’ottava rotazione del personale della missione di monitoraggio permanente dell’AIEA. Tuttavia, nonostante la costante presenza di esperti dell’AIEA presso la ZNPP, gli occupanti russi stanno causando danni significativi alla sicurezza dell’impianto nucleare, che si è notevolmente deteriorato durante il periodo di occupazione.

Ma oltre a provocare guasti tecnici, le forze russe arrecano danni alla popolazione di Enerhodar, eseguendo arresti e torture tra il personale ucraino della ZNPP. Infatti, prima dell’arrivo della missione dell’AIEA, Energoatom aveva informato che i servizi speciali russi avevano torturato i lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia per costringerli a non informare gli ispettori dell’AIEA sui rischi per la sicurezza nell’impianto. Inoltre, il 30 settembre 2022, lo stesso direttore generale della ZNPP Igor Murashov è stato arrestato dai russi mentre si recava dalla centrale a Enerhodar. La sua auto è stata fermata, e lui stesso è stato trattenuto con la forza, bendato e portato in una direzione sconosciuta. Dopo quattro giorni di cattività, Murashov aveva informato Energoatom e l’AIEA del termine della sua funzione presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia. 

Ciò che sta accadendo negli ultimi giorni solleva una notevole preoccupazione non solo per il futuro della ZNPP e per il personale operativo dello stabilimento, ma soprattutto per  la sicurezza e protezione nucleare globale. Infatti, Energoatom ha informato della preparazione degli occupanti russi all’evacuazione forzata di circa 3.100 persone dalla città satellite della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Si tratta della rimozione di 2.700 lavoratori delle stazioni che hanno firmato un contratto con la cosiddetta “Organizzazione operativa della centrale nucleare di Zaporizhzhya” o altri satelliti della Rosatom, e i loro familiari. Inoltre, è importante ricordare che dopo aver occupato la ZNPP, gli usurpatori russi avevano vietato al personale della centrale nucleare di lasciare la città. Allo stesso tempo, secondo le informazioni dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, parte delle famiglie dei lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia sono già state trasferite da Enerhodar nella regione di Rostov della Federazione Russa. Inoltre, il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, Yury Malashko, ha riferito che importanti documenti e attrezzature vengono portati via con il pretesto dell’evacuazione della popolazione di Enerhodar. 

Così, in un contesto di guerra e terrore tra la popolazione civile, Zaporizhzhia si trova ad affrontare  la mancanza di regolamenti internazionali che disciplinano le centrali nucleari in tempi di guerra. Infatti, si è visto come l’implementazione della missione dell’AIEA abbia temporeggiato per oltre cinque mesi – in un contesto dove di tempo non ce n’era e non ce n’è abbastanza. Inoltre, per quanto possa essere stata efficace nel controllare e registrare la funzionalità della ZNPP, l’AIEA non è riuscita a prevenire il deterioramento in corso presso la centrale nucleare. Quello che non è stato possibile prevedere ai tempi della stipulazione delle regolamentazioni internazionali riguardanti le centrali nucleari è che queste possono essere prese di mira in guerra e fungere da elemento di terrore. Pertanto, la miglior strategia per evitare il disastro nucleare – in questo momento – è cercare un punto di cooperazione tra Ucraina, Russia e l’AIEA – ove la fine dell’occupazione della centrale nucleare rappresenterebbe il modo preminente per porre termine al terrore atomico. 

Chi è Sofiya Stetsenko

Laureata al MIREES (Università di Bologna). Nata in Ucraina e cresciuta in Italia, è appassionata di politica e questioni energetiche nello spazio post-sovietico. E' coautrice di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022)

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