É morto ad 87 anni Miroslav Blaževic, storico Ct della Croazia che raggiunse la semifinale nel Mondiale francese del 1998.
Si è spento a Zagabria, all’età di 87 anni Miroslav Blaževic, vera e propria leggenda del calcio croato e tecnico della nazionale bianco rossa arrivata terza nel Mondiale in Francia del 1998. Nato a Travnik in Bosnia-Erzegovina e da tempo malato di cancro, Blaževic è conosciuto da molti col soprannome di “Ciro” e in occasione della sua morte, in tanti, non solo in Croazia, lo hanno voluto ricordare.
La carriera
Prima di iniziare ad allenare, Blaževic aveva giocato come centrocampista in varie squadre tra cui la Dinamo Zagabria, il Rijeka e l’FK Sarajevo. I suoi maggiori successi sono però arrivati quando ha deciso di sedersi in panchina: tra questi, oltre al terzo posto Mondiale con la Croazia, anche la vittoria di tre campionati con la stessa Dinamo (1982-1993-2003) e, nel 2008, una qualificazione Mondiale con la Bosnia-Erzegovina sfumata solo agli spareggi contro il Portogallo. Ma risultati importanti sono arrivati anche da allenatore del Rijeka, portata fino ai quarti di finale della Coppa delle Coppe nel 1980, e del Pristina, con cui ha conquistato una storica promozione nella prima lega jugoslava nel 1985. Nella sua carriera, non mancano inoltre esperienze fuori dalla ex Jugoslavia, tra cui Svizzera, Francia, Grecia, Iran e Cina.
Nel 2005 Blaževic, da sempre considerato politicamente vicino a Franjo Tuđman, si è candidato alle elezioni presidenziali croate, ma con scarso successo (meno del 1% dei voti). In seguito sarà invece eletto nel Consiglio cittadino di Zagabria. Recentemente, aveva sorpreso il pubblico croato dichiarando il suo supporto al partito della minoranza serba, mandando un segnale di riconciliazione e tolleranza.
Il Mondiale in Francia
Il Mondiale francese del ’98 vede il Ct Blaževic portare fino alla semifinale una squadra sicuramente molto qualitativa, ma certamente non tra le favorite. Sul rettangolo verde il tecnico esalta le qualità del centrocampista Zvonimir Boban e di Davor Šuker, attaccante d’area di rigore. Fuori dalla partita, invece, è lui stesso a prendere in mano la situazione e si rende protagonista di alcuni curiosi episodi come portare la squadra in ritiro nella regione del Beaujoulais, noto vino francese della zona del Rodano, oppure presentarsi in ritardo alla conferenza stampa perché in attesa di fax da Zagabria con l’oroscopo.
Nel cammino sportivo di quella formazione, si ricordano la storica vittoria nei quarti di finale contro la Germania per 3-0 e la finale per il terzo e quarto posto dove i ragazzi di Blaževic superano l’Olanda. La semifinale vide invece i croati battuti dalla Francia che si sarebbe poi laureata campione del mondo contro il Brasile.
I saluti dal mondo dello sport e della politica
Dopo l’annuncio della morte dato dalla Federazione calcistica croata tramite i propri canali social, tanti nel mondo dello sport hanno voluto mandare un ultimo saluto a Blaževic. Tra questi anche l’attuale attaccante dell’Inter Edin Džeko che è stato suo giocatore nella nazionale bosniaca del 2008: “Il mio allenatore riposa in pace, vi amerò per sempre, le più sentite condoglianze alla famiglia”. Stesso pensiero hanno avuto anche il capitano e bandiera della nazionale Luka Modrić e l’attuale Ct croato Zlatko Dalić: “Sono cresciuto con la tua leggenda e ci hai ispirato, Addio al gigante del calcio croato”. Ciro è stato salutato anche dal primo ministro della Croazia, Andrej Plenković, che ne ha ricordato il ruolo cruciale per lo sport croato, e dal premier del Kosovo Albin Kurti, che ha sottolineato il suo contributo agli anni d’oro del calcio kosovaro, alla guida del Pristina di Fadil Vokrri.
Una lunga carriera, culminata con l’impresa storica compiuta nel Mondiale francese alla guida di una Nazionale nata soli tre anni prima, rende sicuramente l’idea del valore sportivo di Ciro Blaževic, che non per caso era definito come “l’allenatore di tutti gli allenatori”.
Foto: EastJournal