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Fico in parlamento durante il dibattito (foto dal sito ufficiale del Consiglio nazionale della Repubblica slovacca)

SLOVACCHIA: Due franchi tiratori in parlamento salvano l’ex premier Fico dall’arresto

Niente carcere per l’ex premier Fico: due deputati del parlamento slovacco voltano le spalle alla maggioranza

L’ex primo ministro e leader dell’opposizione slovacca Robert Fico non andrà in carcere. Coinvolto nell’operazione “Crepuscolo” insieme al compagno di partito Robert Kaliňák, è stato salvato dal voto del parlamento per appena due voti. La Procura chiedeva anche per Fico la custodia cautelare: un provvedimento che però ha ricevuto il favore di 74 deputati contro i 76 necessari. Non raggiunge quindi dietro le sbarre Kaliňák, già suo ministro dell’Interno e, come lui, membro di Direzione – Socialdemocrazia (Smer-SD). In quanto deputato, infatti, per l’arresto era necessaria l’autorizzazione del parlamento, prima comunque di un successivo passaggio un tribunale.

Governo tradito dai franchi tiratori

A salvare Fico sono state, oltre ai voti dei suoi,  le astensioni di forze politiche di destra, sia di opposizione sia della maggioranza guidata da Eduard Heger, in carica dal 2021 dopo un anno da vicepremier. Il partito conservatore Sme Rodina (Siamo una famiglia), che nel 2020 ha eletto 17 parlamentari, si è infatti astenuto. Ma alla fine decisiva si è rivelata l’astensione di un paio di membri di Oľano (Gente comune e personalità indipendenti), prima forza politica di Bratislava della quale fa parte Heger. Il partito del primo ministro non ha poi tardato ad espellere i due dissidenti.

Abbracci da destra a sinistra

Il leader di Smer-SD ha potuto contare anche sul partito Partito popolare Slovacchia nostra (ĽsnS), formazione ultranazionalista ed euroscettica, che pure ha scelto di non pronunciarsi. Proprio quella di Marian Kotleba, leader di ĽsnS, è stata una delle prime mani strette da Fico dopo il voto, insieme a quella di Peter Pellegrini, oggi leader di Voce – Socialdemocrazia (Hlas-SD) ma fino al 2020 membro di Smer-SD, nonché successore di Fico alla carica di primo ministro nel 2018.

Fico sempre sulla breccia

Le ultime vicende giudiziarie non sembrano aver scalfito più di tanto né la forza di Smer-SD né la determinazione dello stesso Fico. Il partito dell’ex premier resterebbe stabile nei sondaggi, come lui è determinato a scalzare, presto o tardi, l’attuale governo. “Se pensano che mi stanchi si sbagliano di grosso”, ha scritto sulla sua pagina ufficiale dopo il voto, “le mie batterie politiche sono cariche al 100%”. Altrettanto chiaro l’obiettivo politico espresso in un post pochi giorni prima: “Il governo di Heger finirà nella discarica della storia, e chiudere l’intera opposizione non li aiuterà”.

Tre volte premier fino all’omicidio Kuciak

Il rinnovo del parlamento di Bratislava è al momento fissato per il 2024. Se Fico dovesse tornare in sella, per lui sarebbe il quarto mandato alla guida del Paese. Classe 1964 e laureato in giurisprudenza, Fico si era affacciato sulla scena politica nel 1987 con l’iscrizione al Partito comunista di Cecoslovacchia. Dopo il passaggio per il Partito della sinistra democratica, nel 1999 ha fondato Smer-SD, partito di sinistra nazionalista e populista, che ha rappresentato come capo di governo dopo i successi alle elezioni del 2006, 2012 e 2016. L’ultimo mandato di Fico è terminato anzitempo, nel 2018, in seguito alle proteste di piazza innescate dall’omicidio del giornalista Ján Kuciak.

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Immagine: Fico in parlamento durante il dibattito (foto dal sito ufficiale del Consiglio nazionale della Repubblica slovacca)

Chi è Andrea Rapino

Nato nel 1973 a Lanciano, in Abruzzo, dove vive e lavora come giornalista professionista, si è laureato in Storia a Bologna con una tesi sulla letteratura serba medievale, e ha frequentato la scuola di giornalismo dell'Università di Roma - Tor Vergata. Si occupa di cronaca, sport e cultura per diverse testate locali. Ha iniziato a scrivere per East Journal dal dicembre 2021.

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