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Olimpiadi invernali, record e risultati storici dei paesi dell’Est a Pechino 2022

I paesi dell’Est alle Olimpiadi invernali: dalle prime volte di Ungheria e Slovenia alle medaglie dei russi che non vanno alla Russia

Come da pronostico, tra i paesi dell’Est i russi conquistano il maggior numero di medaglie alle 24esime Olimpiadi invernali che si sono concluse ieri a Pechino: 32 nel bilancio complessivo, che in teoria però non sarebbero della Russia. Tra chi ha rappresentato l’ex blocco sovietico e dintorni in Cina, festeggia anche l’Ungheria con il primo oro individuale alle Olimpiadi invernali, e la Slovenia che per la prima volta porta due atlete sul podio nella stessa competizione.

La Non-Russia è la più medagliata dell’Est

Gli atleti di cittadinanza russa hanno partecipato rappresentando formalmente non il proprio paese, ma il Comitato olimpico russo con la sigla Roc, acronimo dall’inglese Russian Olympic Committee: la causa è l’esclusione quadriennale sancita nel 2019 dall’Agenzia mondiale antidoping. Nel computo complessivo dei podi il Roc è secondo solo alla Norvegia (37 medaglie), ma nono nella classifica generale del medagliere che tiene conto come primo criteri degli ori: sono sei quelli russi.

Quattro doppiette del Roc e zero ori per il resto dell’ex Urss

La Russia “sotto mentite spoglie” è anche il paese che ha fatto registrare più “doppiette”, cioè due atleti su tre andati a medaglia nella stessa disciplina. Un primato che il Comitato olimpico di Mosca divide con la Germania, e che è stato conseguito grazie ai piazzamenti in skiathlon maschile, pattinaggio di figura singolo femminile e coppie, sci di fondo. Nessun oro invece è stato conquistato da altri atleti dell’ex Urss: la seconda rappresentativa migliore dopo il Roc della vecchia Unione sovietica è stata la Bielorussia con due argenti, seguita dall’Ucraina con uno, e da Estonia e Lettonia con un bronzo ciascuno.

Finalmente un “double” per gli sloveni

Il secondo paese dell’est che torna più blasonato da Pechino è la Slovenia, che per la prima volta nella storia dello sport nazionale porta due atlete nei primi tre posti della stessa competizione: il 5 febbraio la 26enne lubianese Urša Bogataj ha vinto l’oro nel salto con gli sci, mentre Nika Kriznar, cinque anni più giovane, si è piazzata al terzo posto. La Slovenia è anche l’unico paese medagliato dell’ex Jugoslavia a Pechino.

Il primo oro individuale magiaro

Il pattinatore di velocità Liu Shaoang regala all’Ungheria il primo oro individuale ai Giochi invernali. Shaoang si è imposto nei 500 metri maschili: è la “seconda prima volta” per il pattinatore di Budapest, nato nel 1998 da padre cinese e madre ungherese. L’unico altro oro magiaro alle Olimpiadi invernali era stato infatti quello di squadra a Pyeongchang nel 2018, che Shaoang ha vinto con la staffetta 5000 metri su pista corta.

Il record ceco della Sáblíková

“Derby” in parità tra cechi e slovacchi: un oro e un bronzo per ognuno dei due paesi che fino al 1992 componevano la Cecoslovacchia. Spicca però il bronzo della 34enne morava Martina Sáblíková, pattinatrice di velocità, conquistato il 10 febbraio nei 5000 metri: questa medaglia le consente di diventare l’olimpionica ceca più decorata post 1992. Della sciatrice Petra Vlhová è invece l’oro slovacco nello sci alpino, grazie alla vittoria del 9 febbraio nello slalom speciale femminile.

Nell’hockey la sfida più sentita

Una delle sfide più sentite è stata la finale di hockey su ghiaccio nell’ultimo giorno delle Olimpiadi, che opponeva i russi alla Finlandia, che si è imposta per 2-1. Una gara tra le due nazionali nel dicembre scorso aveva suscitato non poche polemiche, perché i russi sono praticamente scesi in campo con la vecchia divisa, ovvero con la sigla “Cccp” sul petto: un omaggio al 75esimo anniversario dell’hockey su ghiaccio nel paese per i russi, una provocazione per i finlandesi che, per ovvie ragioni storiche, sentono molto la rivalità sportiva con l’ingombrante vicino.

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Immagine: la finale di hockey su ghiaccio tra Finlandia e Roc (foto dal sito della Federazione russa di hockey su ghiaccio)

Chi è Andrea Rapino

Nato nel 1973 a Lanciano, in Abruzzo, dove vive e lavora come giornalista professionista, si è laureato in Storia a Bologna con una tesi sulla letteratura serba medievale, e ha frequentato la scuola di giornalismo dell'Università di Roma - Tor Vergata. Si occupa di cronaca, sport e cultura per diverse testate locali. Ha iniziato a scrivere per East Journal dal dicembre 2021.

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