Sondaggio tra i cittadini Ue dell’est fuori dall’Eurozona: sono convinti dei vantaggi dell’euro ma non si sentono pronti ad adottarlo
Non siamo pronti ad adottare l’euro, ma se un giorno dovesse arrivare ci porterà dei benefici: secondo un recente sondaggio è in sostanza quello che pensano della moneta unica i cittadini dei paesi dell’Est che fanno parte dell’Unione europea ma non dell’Eurozona. L’inchiesta è stata condotta dall’istituto ungherese Republikon, e ha interessato Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia e Romania, oltre alla Svezia, altro paese Ue che non adotta l’euro.
“Non siamo pronti”
La percentuale più alta di scettici sulla capacità di incassare senza troppi problemi l’adozione dell’euro si riscontra nella Repubblica Ceca, dove arriva al 78% degli intervistati. Una percentuale alta anche in Polonia, dove arriva al 75%. In questo caso c’è preoccupazione dappertutto, visto che il dato più basso è il 62% della Croazia.
I cechi sono i più scettici sull’arrivo dell’euro
Il 77% dei croati e il 62% dei bulgari si aspetta l’euro entro cinque anni: percentuale giustificata dal fatto che in Croazia la moneta unica dovrebbe essere adottata il primo gennaio 2023, mentre in Bulgaria l’anno successivo. Nonostante ciò, il 14% dei bulgari e il 7% dei croati qualche giorno fa hanno risposto che da loro non sarebbe mai arrivato l’euro. Almeno il 40% di cechi, ungheresi, polacchi e rumeni si aspettano di pagare in euro entro dieci anni, mentre la percentuale più alta di scettici è nella Repubblica ceca: il 38% pensa che non arriverà mai la moneta unica, cosa che pensa anche il 31% dei polacchi.
I bulgari sono i meno ottimisti sui vantaggi
Chi vede di buon occhio l’arrivo dell’euro è solitamente in maggioranza, anche se in Bulgaria è testa a testa: i bulgari che si aspettano effetti positivi sono il 45% contro il 44% di quelli che attendono riscontri negativi. Fa eccezione la Repubblica Ceca: il 60% dei cechi pensa che avrà risvolti negativi. Ungheresi e rumeni sono quelli che si aspettano benefici più di altri: il 64% contro il 26% tra i magiari, e 71% contro 26% in Romania.
Tutti si aspettano l’aumento dei prezzi
Pressoché unanime è invece il giudizio sull’aumento dei prezzi. In Bulgaria, Repubblica Ceca e Croazia chi pensa che saliranno è tre volte superiore a chi crede che si stabilizzeranno. Risibile ovunque la percentuale di chi ritiene che con l’euro potrebbero diminuire i prezzi o al limite non ci sarà nessun effetto.