“Il proletariato contro la dittatura”, la Rivoluzione ungherese in un libro di Federico Argentieri

Titolo: Il proletariato contro la dittatura
Autore: Federigo Argentieri
Genere: storico
Collana: Latitudini – Mille e una Europa
Pagine: 224
Prezzo: € 18,00

 

Il proletariato contro la dittatura (Golem Edizioni, 2021) di Federico Argentieri, è il testo che inaugura la collana Latitudini, curata da Andrea Franco e Donatella Sasso, per la torinese Golem, piccola ma preziosa casa editrice fondata nel 2013 da Giancarlo Caselli.

Il testo presenta un’indagine approfondita sui rapporti intercorsi fra i partiti comunisti occidentali – in particolare il PCI di Togliatti – e la rivoluzione ungherese del 1956 allo scopo di far comprendere molti avvenimenti dell’ultimo mezzo secolo a partire da quell’evento unico, fondamentale, ma anche travisato e mal digerito da tanta sinistra europea. Per troppo tempo infatti il dibattito storiografico, in Italia e all’estero, si è focalizzato attorno alla legittimità o meno dell’intervento militare sovietico, quindi sui contraccolpi da esso causati nello scenario politico italiano ed europeo. Il lavoro di Argentieri si concentra invece sull’analisi del progetto politico che riuscì a delinearsi in pochi giorni, a completarsi dopo l’arrivo dei carri di Mosca e a lasciare un’eredità importante nella storia del ventesimo secolo.

A venticinque anni dalla prima edizione, distribuita dal quotidiano «L’Unità» con il titolo Budapest 1956 – la rivoluzione calunniata, torna così in libreria un testo ormai classico, in versione aggiornata ed ampliata con in appendice il noto saggio di Hannah Arendt in una nuova traduzione curata dall’autore stesso.

L’autore, Federico Argentieri, non ha bisogno di presentazioni, esperto di storia ungherese e dell’Europa centro-orientale, è docente presso la John Cabot University di Roma e collabora con il Corriere della Sera. Con questa pubblicazione torna a circolare un libro fondamentale per comprendere le dinamiche storiche e sociali che, a partire dalla Rivoluzione del ’56, hanno investito l’Ungheria e l’Europa tutta. Imperdibile.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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