Il 6 giugno, all’età di 84 anni, si è spento Rezo Gabriadze, celebratissimo e poliedrico artista georgiano.
Gabriadze ha contribuito alla scriuttura della sceneggiatura di alcuni classici della cinematografia sovietica quali: “Mimino” (1977), “Kin-dza-dza” (1986) e “Pasport” (1990). Nel 1981, frustrato della mancanza di libertà intellettuale in Unione Sovietica, fondò un teatro delle marionette a Tbilisi, scegliendo di concentrarsi sulle opere per bambini, il più possibile lontano da temi politici suscettibili di censura. Negli anni successivi alla sua caduta, descriveva la sua vita nell’impero sovietico identificandosi con Robinson Crusoe, un naufrago dalla cultura mondiale sull’isola deserta di uno stato totalitario.
Il teatro delle marionette, situato nel centro storico della capitale georgiana, è uno dei simboli della città, soprattutto grazie alla torre dell’orologio, inaugurata nel 2011 su progetto dello stesso artista.
I film per cui ha collaborato, in particolare Mimino, diretto dall’amico Georgij Danelija, sono conosciutissimi e citati quasi a memoria nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Le sue sculture, oltre che a Tbilisi, possono essere ammirate ad Odessa e a San Pietroburgo, dove, nei pressi del primo ponte degli ingegneri, si trova la statuetta Chizhik-Pyzhik, in omaggio di una vecchia canzone popolare.
Tonino Guerra, un grande amante della Georgia, lo definiva come “uno dei più grandi artisti del mondo” e lo scrittore Andrej Bitov disse che “Il mondo di Gabriadze è la Georgia, solo la Georgia, in particolare la Georgia”. L’amore per la terra natia e la nostalgia per essa sono indubbiamente temi che ricorrono in “Mimino” e “Pasport”. Tuttavia, il programma del suo teatro delle marionette, la forma d’arte a cui ha dedicato più impegno nella sua vista, mostra una varietà di argomenti che vanno ben al di là di questi temi e spiegano la sua fama mondiale.
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Immagine: GeorgiaToday/Facebook