Drazen Petrovic

BASKET: La vittima dimenticata dell’incidente che costò la vita a Dražen Petrović

Quella di Dražen Petrović è senza dubbio una delle storie più tristi del panorama sportivo. All’apice della sua carriera, la vita del cestista croato terminò a causa di un incidente stradale. Privando così il pubblico del basket e dello sport in generale, di uno dei talenti più cristallini della storia. Tutti si ricordano di quel drammatico giorno e della vittima di quello scontro mortale. In pochi però sanno che insieme a Petrović, in quella macchina, c’erano altre due persone. La fidanzata Klara Szalantzy e un’amica di lei, Hilal Edebal. Quest’ultima è la vittima dimenticata di questa tragica storia.

Il bivio

È il 7 giugno 1993. Dražen dovrebbe tornare insieme ai suoi compagni di nazionale a Zagabria, in aereo. Il suo nome infatti compare nell’elenco dei passeggeri. Prima che l’aereo parta, l’assistente di volo fa notare alla squadra che un passeggero manca. Il fratello maggiore Aleksander e l’allenatore avvisano l’assistente di volo che la persona assente è Dražen e che l’aereo può partire, perché il ragazzo ha deciso di tornare a casa in macchina. Dražen si trova su una golf rossa, seduto al posto del passeggero, mentre la sua ragazza guida. La macchina sfreccia veloce, troppo, sull’autostrada A9 nei pressi di Denkendorf. Le condizioni meteo sono le peggiori possibili, con pioggia fitta, accompagnata da tuoni e fulmini. Tanto da mettere in difficoltà anche il pilota dell’aereo, il quale passa proprio sopra al punto dove si trova la golf rossa. La turbolenza è così forte che il compagno Dino Radja, a distanza di anni, si ricorda ancora come il pilota abbia chiesto ai passeggeri di allacciarsi le cinture.

L’incidente

L’asfalto bagnato e la pioggia fitta causano lo sbandamento di un tir olandese, che per evitare una macchina sterza e finisce per invadere la corsia opposta dell’autostrada, mettendosi di traverso e bloccando così il passaggio. Nonostante l’autista provi a segnalare con le mani agli automobilisti di ridurre l’andatura, il compito è piuttosto difficile, dato che in Germania ci sono tratti di autostrada nei quali non è previsto alcun limite di velocità. Così la Golf guidata da Klara Szalantzy alla velocità di 180 chilometri orari non può evitare lo scontro con il tir. Sono le 17:20, quando l’orologio di Dražen Petrović smette di funzionare. Il cestista è volato fuori dall’auto e ha perso la vita sull’impatto. È l’unico a morire in quello scontro. La sua ragazza si salva, così come Hilal Edebal, che era seduta proprio dietro il cestista e che finisce in coma.

Hilal Edebal

Hilal Edebal è una ragazza turco-tedesca. Nasce e cresce a Monaco di Baviera, dove sin da piccola gioca a basket. È proprio grazie alla palla a spicchi che conosce Klara Szalantzy. Le due condividono il campo e l’amore per lo sport sin dall’età di 11-12 anni. La carriera di Hilal prende un sentiero preciso quando si trasferisce negli Stati Uniti. Dovrebbe essere un solo anno di esperienza oltreoceano, ma si trasforma in una borsa di studio e nella possibilità di iniziare a frequentare l’università negli USA e allo stesso tempo giocare a basket. Quando è ancora ventenne viene tesserata dal Galatasaray e fa così ritorno in Europa. Qui vince il campionato e viene eletta come MVP della stagione. Il suo talento è sotto gli occhi di tutti ed è convocata anche dalla nazionale turca. Tutto sembra andare per il verso giusto, fino a quel maledetto giorno d’estate del 1993.

La fine del sogno

Quel tragico incidente le ha stravolto la vita. Dopo un lungo periodo trascorso in coma, la ragazza si è risvegliata, ma non si ricorda niente dell’impatto e nemmeno di Dražen Petrović. Parte della sua memoria è svanita per sempre e dopo il risveglio è stata costretta anche ad abbandonare il basket. All’impossibilità di poter portare avanti la propria carriera, si è aggiunta anche la totale assenza del club per il quale aveva militato, il Galatasaray, che non si è mai fatto vivo, lasciandola così da sola, alle prese con la complicata riabilitazione. Ricordandoci ancora una volta la dura legge dello sport: sei utile finché puoi garantire prestazioni di un certo livello, se il tuo corpo crolla, lo sport si dimentica di te. Ora Hilal vive a Istanbul, dove insegna inglese e tedesco.

L’incontro con la madre di Dražen

A ricordarci della storia di Hilal è stato un documentario prodotto da TRT World, intitolato Dražen Petrović: the untold story. L’obiettivo del documentario era quello di far incontrare la madre del talento croato con Hilal. Le due donne si sono incontrate a Istanbul, un giorno d’estate del 2017, ventiquattro anni dopo quel tragico giorno. Le immagini sono commoventi. Da una parte il dolore ancora visibile di una madre che ha perso il proprio figlio e dall’altra una donna, la quale prova sensi di colpa per non ricordarsi più nulla e per non essere in grado di raccontare a quella madre cosa siano stati gli ultimi secondi di vita del figlio.

Foto: sibenski.slobodnadalmacija.hr

Chi è Gezim Qadraku

Laurea triennale in Scienze Politiche Internazionali all'Università degli Studi di Milano. Frequenta un Master in International Economics and Public Policy all'Università di Trier. Nato nel 1992 a Prishtina, cresciuto a Milano, al momento risiede in Germania. Parla albanese, inglese e tedesco.

Leggi anche

sport nomade

TURCHIA: Si sono chiusi i World Nomad Games 2022, i Giochi dei popoli nomadi

La quarta edizione dei giochi olimpici dei popoli nomadi è appena terminata con la Turchia in cima al medagliere.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com