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UCRAINA: Evangelico-conservatori americani dietro movimento anti-LGBT

La lotta per i diritti LGBT è un tema divisivo per la società ucraina, che però tende a ricevere meno attenzione mediatica rispetto alle sistematiche discriminazioni registrate in Russia e nei paesi del blocco Visegrad (come la Polonia, ad esempio). Ma meno visibilità non equivale a minore rilevanza, soprattutto se viene svelata una fitta rete di connessioni tra il movimento anti-LGBT all’interno del paese e gruppi cristiano-conservatori americani. L’indagine, condotta tra il 2019 e il 2020, porta la firma del giornale investigativo Bellingcat, il quale ha recentemente pubblicato il primo rapporto ufficiale a riguardo.

I motivi dell’inchiesta

Il colosso d’informazione di stampo evangelico Christian Broadcasting Network (CBN) opera in Ucraina con il nome di Associazione Emmanuel (Асоціація Милосердя “Еммануїл”) sotto la storica direzione di Steve Weber, dimessosi pochi mesi fa dall’incarico. Nel 2014, è stato cofondatore dell’associazione “Alleanza ucraina per la famiglia” (Громадська Спілка “Альянс Україна за сім’ю”), radunando intorno a quest’ultima anche il politico Pavlo Unguryan, presente all’interno della Verchovna Rada (il parlamento ucraino) con il blocco del Fronte Popolare durante il governo di Petro Porošenko e coautore di proposte di legge contro il movimento LGBT in Ucraina.

In un’intervista Unguryan non ha nascosto la sua vicinanza a politici americani noti per le proprie posizioni cristiano-conservatrici, tra cui spicca il nome del vice-presidente Mike Pence. Assicurandosi un fedele alleato all’interno della Rada, l’Alleanza insieme ad altre organizzazioni ha iniziato a condurre campagne a favore della famiglia tradizionale, arrivando a firmare una proposta di legge contro quella che definiscono essere “propaganda LGBT“.

Inoltre, l’Alleanza ha il sostegno dall’organizzazione Sobor (traducibile sia come “cattedrale” che come “unione”), che si definisce “la coalizione che unisce le più influenti chiese evangeliche e protestanti del paese” ed è coordinata da Oleksandr Turchynov, ex presidente del Consiglio di sicurezza nazionale.

Oltre che attraverso l’Alleanza, l’associazione Emmanuel porta avanti la sua missione con la CBN Accademia per Famiglie a Kyiv, dove viene proposta una “terapia di conversione attraverso la fede” in cooperazione con un’organizzazione dai simili intenti che ha sede in Arizona. Infine, l’inchiesta di Bellingcat evidenzia un’ulteriore connessione sospetta tra Weber e Dale Armstrong, membro della lobby cristiano-conservatrice americana e direttore di due organizzazioni operanti sul territorio ucraino che riportano come sede l’indirizzo della CBN locale.

Il consolidamento della lobby religiosa e dell’opposizione verso il movimento LGBT in Ucraina ha ulteriormente condizionato l’avanzamento delle riforme costituzionali iniziate nel 2015. Basti pensare alla recente decisione da parte della Verchovna Rada di respingere il disegno di legge per aumentare la responsabilità per i crimini d’odio contro l’orientamento sessuale e l’identità di genere.

La risposta da parte di CBN e del movimento anti-LGBT

Secondo quanto riportato dai giornalisti di Bellingcat, il portavoce della CBN Chris Roslan ha affermato che l’organizzazione non era a conoscenza del coinvolgimento di Weber nell’Alleanza e nel movimento anti-LGBT in Ucraina. Alla richiesta di spiegazioni circa il motivo per cui l’indirizzo della sezione ucraina della CBN coincida con quello dell’Alleanza e di altre organizzazioni che si oppongono all’agenda LGBT, Roslan ha risposto che si tratta di una semplice condivisione di spazi.

Il direttore dell’Alleanza, Vladyslav Syla, ha dichiarato che Weber avrebbe aderito in modo intermittente all’organizzazione, poiché questa accoglie i propri membri sulla base di un puro associazionismo volontario. In un’altra occasione, l’attivista anti-LGBT Ruslan Kucharčuk ha sottolineato che né Weber né la sezione ucraina della CBN avrebbero svolto un ruolo decisivo all’interno dell’Alleanza, né tantomeno che la lobby cristiano-conservatrice americana abbia impartito lezioni di alcun tipo al movimento anti-LGBT in Ucraina.

Ulteriori occasioni di rafforzamento con la nuova presidenza USA?

Questa serie di connessioni più o meno dirette tra il movimento anti-LGBT in Ucraina e la lobby religiosa negli Stati Uniti andranno monitorate alla luce della nuova presidenza USA. L’orientamento religioso di Joe Biden, vittorioso candidato democratico e prossimo inquilino della Casa Bianca, potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per i conservatori americani già attivi in Ucraina.

I possibili effetti della nuova presidenza americana sulla lobby religiosa in Ucraina restano per ora solo speculazioni; ad ogni modo, l’inchiesta di Bellingcat ha svelato un fenomeno ancora poco analizzato ma significativo, aprendo nuovi scenari circa il coinvolgimento di attori esterni nella battaglia contro il movimento LGBT nel paese.

Foto: NurPhoto/SIPA USA/PA Images

Chi è Martina Urbinati

Mi occupo di processi di democratizzazione e rafforzamento dello stato di diritto in Russia e Ucraina. Inoltre, tra i miei interessi di ricerca figurano sfide geopolitiche e interpretazioni conflittuali della memoria storica nell'area post-sovietica (paesi baltici, Bielorussia, Russia e Ucraina). Laureata presso l'università di Bologna in scienze politiche e sociali.

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