Una nuova manifestazione contro il regime di Lukashenko è andata in scena a Minsk domenica 16 agosto, settimo giorno di proteste in Bielorussia.
Secondo alcune stime si sarebbe trattato di circa 200mila persone. Al di là dei numeri, probabilmente esagerati, è certamente stata la manifestazione più partecipata della storia bielorussa. Colonne di autobus, provenienti da Brest e Gomel, sono state viste sulle autostrade.
Prosegue intanto lo sciopero degli operai.
Per la prima volta in piazza si è visto anche qualche centinaio di sostenitori di Lukashenko, che ha tenuto loro un discorso a favore di telecamere in cui rivendicava la legittimità delle elezioni, che lo hanno visto trionfare con l’80% dei voti. Rivolgendosi ai suoi sostenitori, Lukashenko ha retoricamente chiesto se il paese avesse bisogno di cambiamenti, o mancasse di libertà, ricevendo un coro di “no” dal pubblico.
This is wild. Question-response from Lukashenko and the few hundred people at his bused-in rally in Minsk earlier:
– Do you want freedom?
– No!
– Do you want changes?
– No!
– Do you want reforms?
– No! pic.twitter.com/nFm0rO22UF— Christopher Miller (@ChristopherJM) 16 agosto 2020
Non sono purtroppo cessate le violenze arbitrarie delle forze di sicurezza. Qui alcuni esempi di quanto accade per la strada in Bielorussia:
In questo video, diffuso attraverso il canale Telegram Nexta Live, il momento in cui un colpo di arma da fuoco ha ucciso, nella notte di lunedì 10 agosto, Alexander Taraikovsky, prima vittima della violenza delle forze di sicurezza. I funerali del giovane, che hanno richiamato migliaia di persone, sono stati la premessa alla grande manifestazione del 16 agosto.
—
video e immagini tratte da Nexta Live