“Extinguished Countries”, le prime guide di paesi che non esistono più

Cos’hanno in comune la Repubblica di Venezia, l’Impero Ottomano e la Jugoslavia? Tutti e tre non esistono più. Eppure non smettono di suscitare fascino e di essere al centro di ricerca storica e culturale. Extinguished Countries (Stati scomparsi) è la prima serie di guide dedicate interamente a quegli stati dal passato glorioso e di cui abbiamo traccia in molte città che appartengono oggi a stati diversi, dal passato comune. Un’opera innovativa e unica nel suo genere, nata dall’idea di Giovanni Vale, giornalista freelance collaboratore di Osservatorio Balcani e Caucaso, che ha intervistato oltre 400 tra storici, linguisti, architetti ed artigiani, visitando oltre 40 città del Mare Nostrum.

La prima guida, sulla Repubblica di Venezia, può essere ordinata entro fine marzo su Kickstarter contribuendo al progetto di crowdfunding e sarà spedita al vostro indirizzo entro la fine del 2020.

Non seguiamo i confini di oggi ma portiamo in viaggio nel tempo e nello spazio verso regni, repubbliche e imperi scomparsi, alla ricerca di quello che ci unisce piuttosto che di quello che ci divide, afferma Vale, spiegando la natura inedita della guida. “E in un momento come questo, in cui ogni movimento è pressoché impossibile e il turismo deve trovare una nuova strada, questo itinerario nel passato verso stati che non esistono più può essere il nostro nuovo modo di viaggiare e di scoprire qualcosa di nuovo, prosegue Vale.

Il primo libro è dedicato appunto alla Repubblica Serenissima di Venezia, che comprendeva, oltre allo Stato da Terraitaliano, anche l’Istria, la costa della Dalmazia, le Bocche di Cattaro (oggi in Montenegro), passando per l’Albania e la Grecia, arrivando fino a Cipro.

L’intento del libro non è tanto quello di esaltare con i consueti toni patriottardi le gesta storiche della vecchia Repubblica, quanto piuttosto portare alla luce le differenze e le sfumature che animavano la vita della Serenissima, scoprendone tratti, caratteristiche e specificità giunte fino ai giorni nostri. Tra questi, la parola e il concetto di ghetto, la leggenda di Marco Polo di Curzola, o lorigine dello stile di scrittura corsivo. Venezia fu infatti uno dei principali centri dell’editoria in Europa: qui si stamparono il primo libro greco al mondo, il primo libro armeno, il primo Corano, così come il primo Talmud.

Questa e altre storie della guida sono state raccontate in una serie di podcast, che anticipano il contenuto e il senso stesso dell’opera: un intreccio di diversità e un cosmopolitismo unico nella storia contemporanea europea.

Lobiettivo è quello di questionare la nostra identità, scoprire quanti strati diversi la compongono e quanti di questi ci accomunano ad altri popoli, magari sorprendendoci, aggiunge Vale. Il libro tratta in effetti alcuni aspetti oggi sconosciuti e quasi inimmaginabili. Rovigno, oggi in Croazia, è una delle principali destinazioni turistiche dell’Istria: ma forse in pochi sanno che all’epoca della Repubblica di Venezia era uno dei principali centri del contrabbando del pesce. E ancora la fedeltà e lealtà al Leone di San Marco di Perasto, oggi Montenegro, che custodì il gonfalone di guerra della Repubblica fino alla fine dei suoi giorni (e forse ancora oggi).

E ancora il cibo, uno dei principali vettori culturali, e la sua metamorfosi lungo le coste del Mediterraneo. La pastisada veneta si mangia tutt’oggi in Dalmazia, in Grecia e altrove, ma con tipi di carne diversi, testimonianza di un adattamento culturale vecchio di secoli.

Ma l’Istria è italiana? E la Croazia è jugoslava? Consapevole di queste sensibilità storiche, l’opera di Giovanni Vale e del team che hanno lavorato a Extinguished Countries si offre come un invito a guardare al passato comune, più che alle rivendicazioni territoriali, che sono ben più note e popolari, nonostante il loro anacronismo. Per evitare ogni possibile sospetto di irredentismo (decisamente mal posto dato che la squadra è italo-croata), abbiamo intervistato per ogni città uno storico o un esperto del luogo. Così, in ogni città ascoltiamo il punto di vista di una persona competente e del posto, precisa Vale.

La guida agli stati scomparsi offre quindi un prezioso contributo non solo per un turismo alternativo in quelle regioni affollate di visitatori diretti nelle solite località mainstream: Extinguished Countries è una macchina nel tempo che comprende più nazioni, e trascende tutti i nazionalismi, rievocando ciò che è stato ma esaltando solo ciò che ci accomuna.

Chi è Giorgio Fruscione

Giorgio Fruscione è Research Fellow e publications editor presso ISPI. Ha collaborato con EastWest, Balkan Insight, Il Venerdì di Repubblica, Domani, il Tascabile occupandosi di Balcani, dove ha vissuto per anni lavorando come giornalista freelance. È tra gli autori di “Capire i Balcani occidentali” (Bottega Errante Editore, 2021) e ha firmato due studi, “Pandemic in the Balkans” e “The Balkans. Old, new instabilities”, pubblicati per ISPI. È presidente dell’Associazione Most-East Journal.

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