Un libro per comprendere l’Ungheria odierna: “Orbán: un despota in Europa”

“Orbán: un despota in Europa”

di Stefano Bottoni

Salerno Editrice

p. 304, € 19

Viktor Orbán è ormai diventato per il pubblico italiano una figura nota, delineata però da contorni vaghi. Astro nascente di un’idea diversa di Europa – sebbene formulata dal cuore dello stesso PPE – il Primo ministro magiaro è spesso declinato secondo categorie improprie, anche per via della impenetrabilità della lingua ungherese. Ma oltre al modello da imitare/ripudiare adottato senza riflessione dagli opposti schieramenti, il testo intende offrire una chiave di lettura più complessa degli ultimi trent’anni ungheresi, evidenziando la genesi e le caratteristiche della “democrazia illiberale” magiara.

Stefano Bottoni, ex membro dell’Accademia Ungherese delle Scienze (Magyar Tudományos Akadémia), attualmente ricercatore presso l’Università di Firenze, si è così posto questa ambiziosa sfida, cercando di superare i singoli aspetti che caratterizzano l’Ungheria di Orbán, cercando di colmare il vuoto interpretativo attorno a una delle figure più citate nel dibattito politico della penisola.

La sfida è ampiamente vinta. Sfruttando un linguaggio chiaro e adatto anche a non specialisti, Bottoni illustra la vicenda umana e politica del primo ministro magiaro, partendo dalla sua infanzia nella provincia ungherese fino al recentissimo passato, inserendone le vicende nella più ampia cornice europea e internazionale. Un contributo frutto di un vasto lavoro di ricerca, come è evidente dalla biografia e dall’apparato di note, ulteriormente arricchito dall’esperienza quotidiana dell’autore residente a Budapest.

 

A differenza di molti contributi sul tema, e malgrado il titolo non lo lasci trasparire, il volume si distingue per un atteggiamento particolarmente duro verso i partiti dell’opposizione. Una scelta che permette di comprendere la genesi dell’Ungheria odierna, certamente influenzata dai limiti e dagli errori dei governi a guida socialista e dal fallimento del progetto di imitazione delle strutture dell’Europa occidentale messo in atto dopo il 1989, fattori determinati per la nascita del “sistema Orbán”.

Prendendo anche in esame il periodo successivo alla seconda vittoria elettorale del leader della FIDESz, Bottoni ha il merito di porre l’attenzione non solo sugli aspetti più noti, quali la politica identitaria e la propaganda anti-immigrati, ben noti anche in Italia, insistendo invece sulla politica economica marcatamente liberista, malgrado il velo populista. Il NER (Sistema della cooperazione nazionale) è analizzato in ogni suo aspetto, mentre vengono evidenziati i limiti della politica sociale magiara, e il consolidamento del sistema clientelare impostato dalla FIDESz.

Insomma, mentre il dominio di Orbán appare scalfito, ma ancora saldo, il volume di Bottoni diventa uno strumento eccellente, introduzione necessaria per comprendere l’odierna realtà magiara, e per capire tutte le difficoltà insite nella ricerca di un percorso alternativo:

 Non esistono sistemi politici eterni. Vi sono tuttavia sistemi politici e assetti sociali che si calcificano in mancanza di alternative credibili (p. 17).

Chi è Lorenzo Venuti

Dottorando dell'Università degli studi di Firenze, Siena ed ELTE (Budapest), è riuscito a conciliare le sue due passioni escogitando una ricerca sull'uso politico del calcio in Ungheria.

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