ALBANIA: Tirana rimandata dall’UE, mentre la criminalità dilaga

di Valentina Di Cesare e Davide Denti

Il rapporto 2012 sull’allargamento della Commissione europea  è stato magro di sorprese. Nessuna novità sostanziale per i paesi candidati dei Balcani, e Tirana viene “rimandata” con dodici richieste dettagliate prima di ottenere lo status di paese candidato all’adesione. Nel frattempo, nel paese impazza la criminalità: un problema in più per il governo.

Dodici punti da Bruxelles per concedere lo status di paese candidato

Tirana ha presentato la propria candidatura all’UE nel 2010, e per due volte la Commissione non l’ha accettata per via della polarizzazione politica nel paese. Ora la Direzione-Generale Allargamento della Commissione si dice orientata positivamente, a patto che Tirana completi la serie di riforme chiave precedentemente accordate. Solo allora la Commissione comunicherà al Consiglio UE, organo incaricato di prendere tale decisione, il proprio avviso positivo alla concessione dello status di paese candidato all’Albania. La stessa strategia adottata a suo tempo con la Serbia, quella di “rimandare” il paese candidato con una serie di richieste prima di concedere lo status, viene ora applicata all’Albania, che per ora rimane “candidato potenziale”. Sempre più la Commissione sembra aggiungere passaggi e condizioni, in una strategia del carciofo atta a massimizzare il suo potere d’influenza sui paesi candidati.

Le raccomandazioni inviate da Bruxelles a Tirana sono molto chiare, 12 i punti chiave su cui  sarà d’obbligo vigilare di più: riforme nell’ambito della giustizia, pubblica amministrazione e modifiche ad alcune regole di procedura parlamentare. Le elezioni parlamentari del 2013 saranno considerate un test per la fragile democrazia elettorale albanese. Il Commissario europeo per l’allargamento Štefan Füle ha affermato che i passi in avanti della classe politica albanese in questi ultimi mesi sono molti e già visibili. Füle stavolta si dichiara ottimista, anche in vista di alcuni recenti cambiamenti politici in Albania che hanno portato all’abolizione dell’immunità per parlamentari e giudici. Tuttavia a detta del Commissario europeo andrebbero potenziati gli sforzi nella lotta alla corruzione e alla violenza.

Il primato della cronaca nera: c’entrano i rapporti mafia/politica?

Ed è proprio quest’ultima che imperversa senza sosta nel paese delle aquile. Nelle ultime settimane infatti sono raddoppiati gli omicidi, gli episodi di violenza domestica, i delitti di mafia; un vero e proprio bollettino di guerra che non lascia spazio alle interpretazioni. Secondo le cifre rese note dall’Istituto dell’Unione europea per gli studi sulla sicurezza (EUISS), nell’ultimo trimestre del 2012 in Albania sono state uccise 158 persone, e sono più di 200 i feriti per cause legate alla criminalità. Moltissimi inoltre sono i casi di rapine a mano armata a qualsiasi ora del giorno e nel pieno centro delle maggiori città, numerose e spietate le aggressioni da parte di gruppi armati in molti villaggi remoti del nord del paese. Per questi motivi in Albania la cronaca criminale sta prendendo completamente il sopravvento sugli altri problemi interni, soprattutto in ambito politico ed economico.

L’interpretazione più plausibile è  che in un paese in cui la criminalità è aumentata del 40% dopo il 2010, e che detiene il triste primato in atti criminali su tutti i Balcani occidentali,  la criminalità e la politica non viaggino su due binari distaccati e paralleli, ma al contrario siano strettamente legate tra loro. Sono frequenti e noti a molti i rapporti tra criminali e agenti di polizia o funzionari giudiziari, mentre la politica di ogni schieramento e colore non è nuova ad accordi con la criminalità organizzata, specie nei momenti più delicati e nei periodi di campagne elettorali. Gli omicidi o le rapine che non hanno un movente politico sono ugualmente, secondo gli esperti, un segnale di in indebolimento politico e sociale dello stato. In una recente intervista all’analista politico albanese Mustafa Nano, questi ha dichiarato che il perpetuarsi di episodi di violenza non è da considerarsi soltanto un problema sociale interno ai nuclei familiari e alle condizioni di vita dei singoli coinvolti, ma al contrario è soprattutto un problema politico, alla  cui risoluzione i rappresentanti del governo non dovrebbero sottrarsi.

La criminalità nasce laddove lo stato non è presente, dove le leggi e le garanzie che la politica dovrebbe offrire ai cittadini vengono a mancare. Un problema da affrontare seriamente e in fretta, se Tirana vuol tenere il passo nella strategia d’adesione all’Unione Europea: una volta iniziati i negoziati d’adesione, ancora più forti saranno le pressioni perché il governo albanese adotti gli stessi standard degli altri paesi dell’Unione.

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10 commenti

  1. Sembra che ci sia la guerra in Albania…
    Per favore non sparate cavolate… non succede niente di più di quello che succede in Italia.

    questo:
    “Moltissimi inoltre sono i casi di rapine a mano armata a qualsiasi ora del giorno e nel pieno centro delle maggiori città, numerose e spietate le aggressioni da parte di gruppi armati in molti villaggi remoti del nord del paese.”

    NON ESISTE PROPRIO. MAI SENTITO IN ALBANIA UNA COSA SIMILE.

    Dove avete visto i gruppi armati? Poi proprio nel nord dove c’è il Kanun e c’è più rispetto tra le famiglie di quanto ce ne sia in qualsiasi stato “europeo”…
    Le rapine a mano armata in pieno giorno???? Ma se non ci sono nemmeno in piena notte.

    Non so chi vi informa ma vi conviene cambiare fonte, se il vostro obiettivo non è proprio quello di far vedere l’Albania così a prescindere.

    • Ma dove vivi,in albania opure all estero,perche a me l’articolo mi sembra molto reale ,anzi io aggiunggerei molto di piu,basta sentire e leggere la cronaca di tutti i giorni delle barbarie e delinquenza ,ordinarianamente comesse di qualsiasi genere e in qualsiasi ora e luogo.Poi che succedono anche in Italia:vero(anche se maggior parte della delinquenza e costituitto da i stranieri),ma paragonando i numeri per densitta di popolazione,ITAILIA e’ 60 milioni e ALBANIA 2 milioni, neanche residenti!La matematica non e’ una opinione,”purtroppo”!Con questi passi in Albania sarano in pocce le famiglie che si salverano da non avero in cassa o un amazzatto,o un assasassino!Poi se aggiungiamo che siamo un popolo vendicativo e non conosciamo il perdono!!!!!!!Non so che futuro si puo sperare?????
      Speriamo bene

  2. Sonny , inutile che ti fingi albanese , parla della tua serbia che è meglio , dove i tifosi vanno allo stadio e per la città con le bottiglie di birra e dove il paese negli ultimi anni è considerato tra i piu a rischio per gli stranieri .

    Poi per quanto riguarda l’articolo rimango sconvolto dalla cattiveria dell’autore , troppo odio verso l’albania. chi passa da qui lo capisce dalla grande differenza quando si parla dell’albania

    giornale poco credibile , e come sempre finanziato dalla serbia. complimenti.!!!
    viva l’arberia

    • Alessandro,se ce una cosa che mi sento orgoglioso di essere Albanesse e:Quella di avere una sola facia ed essere autentico,che io lo ritengo un valore fondamentale e percio’ NON FINGO MAI:( spesso pago il conto amaro di questo valore,ma ne sono fiero).Sottolineo che non simpatizo i Serbi,anzi,ho dovuto anche discutere con persone(a Tirana) che simpatizavano i serbi(di sinistra!),e sono rimasto male,ma comprendo la ignoranza,anche se si tranvestono come inteletuali!E la mia rinvincitta esttato quando 5 giorni doppo i crettini hano bruciatto la nostra bandiera a Genova,e ho rivisto le face di quelli che simpatizzavano,che non sapevano cosa dire!!!!!
      Detto questo;io sono tornato il 17 OTT dal Albania e seguo cosa sucede,perche ho tutti li,ma come ho sotolineatto prima,dico la mia ,come la vedo io!?E questo giornale non so neanche che esista,ma ho in pc aplicazione News Albania(per essere sempre informato),e arrivato questo articolo,che sembra tendenzioso,ma su molte cose, a malincuore io sono dacordo!!!!
      Ci sono troppi armi , delinquenza e corruzzione da tutti le parti……mi fermo qui,se no…………!!!
      Amettiamo Alessando(spero tra persone inteligenti):Che l’Albania non e’ come la sognavo io,opure come lo desideri tu,e che la realta supera tutto.
      Purtroppo ci vorra il suo tempo per superare troppi problemi socioculturali che abbiamo acumulatto nei anni e secoli…

      • “il paese negli ultimi anni è considerato tra i piu a rischio per gli stranieri .” La Serbia paese tra i piu a rischio per gli stranieri?? Scusa ma io quest estate sono stato a Belgrado e non ho avuto nessun tipo di problemi li anzi!

        “giornale poco credibile , e come sempre finanziato dalla serbia.” ahhaha tutto il male viene dalla Serbia?

        “che simpatizavano i serbi(di sinistra!),e sono rimasto male,ma comprendo la ignoranza” ahhahaha chi simpatizza per il popolo serbo è automaticamente ignorante??

        “E la mia rinvincitta esttato quando 5 giorni doppo i crettini hano bruciatto la nostra bandiera a Genova,e ho rivisto le face di quelli che simpatizzavano,che non sapevano cosa dire!!” Solo perchè degli esaltati bruciano la bandiera albanese bisogna offendere l intera popolazione?

        Imparate il rispetto delle altre culture ragazzi, l odio porta solo violenza

        • Dobro doshli Pavllovic
          Il rispetto bisogna guadagnare in questa vita….ALTRIMENTI SI RACOGLIE CIO CHE SI SEMINA!!Purtroppo la storia insegna!
          PS ;Non credo che lei e’ in grado di valutare la mia cultura!

          Comunque lei e intervenutto fuori tema,e non ha comentato l’articolo,anzi hai provato di fare professore,ma la laurea lo avrai presso a Beograd.

  3. Io in Albania ci vado tutti gl’anni, sono stata sia al nord che al sud e non ho mai visto o sentito tutta questa violenza scritta in questo articolo! Qui in Italia ogni giorno si sente di omicidi, rapine, , uominiche uccidono le proprie moglie i propri figli o genitori! ! Sappiamo solo guardare il male fuori dal nostro paese che è il primo ad andare in rovina!

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