UNGHERIA: Orbán perde la maggioranza assoluta in parlamento

da BUDAPEST – A quindici chilometri dal Lago Balaton, la città di Veszprém si scopre importante dopo che da alcuni giorni la stampa nazionale e internazionale le tiene gli occhi puntati addosso. Qui infatti c’era da eleggere un candidato al parlamento di Budapest dopo che Tibor Navracsics, membro di Fidesz e ministro della Giustizia eletto proprio nella circoscrizione di Veszprém, è stato nominato commissario europeo per Educazione, Cultura, Gioventù e Sport.

Così domenica 22 febbraio si sono tenute le elezioni suppletive per eleggere un suo sostituto al parlamento di Budapest. A vincere, però, non è stato il candidato di Fidesz ma l’indipendente Zoltán Kész, docente universitario sostenuto dal centrosinistra. Kész ha battuto il candidato di Fidesz con il 42,66%, mentre il candidato “arancione” Lajos Némedi si è fermato al 33,64%.  In questo modo Fidesz ha perso la maggioranza assoluta al parlamento nazionale che detiene del 2010. Viktor Orbán subisce la prima seria sconfitta, nel vivo del secondo mandato consecutivo come primo ministro.

La coalizione tra Fidesz e Cristiano Democratici, con cui dal 2010 è alla guida del Paese, ha perso così la “super-maggioranza” dei 2/3 in Parlamento, che ha permesso alla formazione di Viktor Orbán di scrivere tra l’altro una nuova Costituzione e di legiferare a piacimento, salvo incontrare spesso pareri sfavorevoli da parte dell’Ue (come nel caso della legge sui media). Dopo quasi cinque anni di maggioranza assoluta, dunque, Fidesz affronta un momento storico. Ad aprile 2015 Fidesz dovrà confrontarsi con una nuova sfida simile, quando si terranno delle nuove elezioni intermedie per sostituire il seggio di un rappresentante in Parlamento della contea di Veszprém, deceduto.

Una crepa che si apre nel pieno di quello che molti hanno definito un vero e proprio regime, una faglia che si apre proprio in una roccaforte del centro-destra magiaro come Veszprém. Amato o odiato, Viktor Orbán ha goduto finora del vantaggio di poter governare senza grandi ostacoli interni. Le leggi, decise di solito in sede riservata, senza “fanfare” preliminari, passavano in fretta e hanno portato ad una rivoluzione pressoché totale della macchina-Paese. Per raccontarla con un poco di letteratura: i cittadini ungheresi si svegliano al mattino e non fanno in tempo a raggiungere il loro banco preferito al mercato ortofrutticolo che hanno già scoperto l’esistenza di due o tre nuove leggi, di cui almeno una è una tassa. Sarà davvero interessante vedere cosa succederà adesso, se la sinistra saprà cogliere un fattivo indebolimento di Fidesz per provare finalmente ad organizzarsi, a costruire un’alternativa. Gioverebbe forse anche alla stessa Fidesz: la competizione è sana.

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

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