FIRENZE: TORNA IL FESTIVAL DEL CINEMA BALCANICO BALKAN FLORENCE EXPRESS

Torna a Firenze per il quinto anno consecutivo il festival di cinema balcanico “Balkan Florence Express”. Dal 23 al 26 febbraio presso la Casa del Cinema di Firenze e della Toscana “La compagnia” (Via Cavour 50/r – Firenze) sarà possibile vedere il meglio della recente produzione cinematografica balcanica.

Organizzato da Oxfam Italia e Fondazione Sistema Toscana, quest’anno il Balkan Florence Express si arricchisce della collaborazione con il Trieste Film Festival, e conta ospiti d’eccezione come il regista bosniaco Danis Tanović, vincitore del premio Oscar con il film “No man’s land”. Sabato 25 febbraio Tanović presenterà il suo ultimo film Morte a Sarajevo (Death in Sarajevo), vincitore dell’Orso d’argento a Berlino nel 2016. Il film narra le diverse storie che si intrecciano all’Hotel Europa nel centenario dell’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando. Il manager dell’Hotel indebitato, i lavoratori in sciopero, il serbo nazionalista e la giornalista bosniaca illuminata e il funzionario UE che prepara il discorso sono protagonisti di un affresco che ben rappresenta con uno sguardo amaro la Bosnia di oggi. Da una pièce di Bernard-Henry Levy.

Altra ospite attesa la serba Mirijana Karanović, che giovedì 23 presenterà il suo primo film da regista Una buona moglie (A Good Wife), vincitore del Trieste Film Festival. Il film racconta la storia di Milena, una donna di mezza età che, in seguito ad una diagnosi di tumore e alla scoperta dell’orribile passato del marito apparentemente perfetto, inizia una sorta di “risveglio” dal paradiso in cui aveva vissuto fino ad allora. A seguire My own private war di Lidija Zelović, giornalista di Sarajevo fuggita in Olanda allo scoppio della guerra, che torna in città a 20 anni di distanza per raccontare il trauma della guerra, dell’espatrio e del ritorno attraverso un documentario personale.

Domenica sarà la volta del documentario Soul train di Nermin Hamzagić, uno special viaggio in treno lungo la Bosnia Erzegovina portato avanti da cinque famosi dj e rapper bosniaci tra cui Frankie e Kontra, che viaggeranno tra Tuzla, Banja Luka, Zenica, Sarajevo, Mostar e Konjić, alla scoperta di musica tradizionale, classica e moderna. Attesissimi anche Houston, We Have a Problem! (Houston, imamo problem) dello sloveno Žiga Virc, che prende spunto dalla leggenda metropolitana popolarissima in Jugoslavia che Tito avesse un proprio programma spaziale negli anni ’60, e Our Everyday Life (Nasa Svakodnevna Prica) di Ines Tanović, promettente regista bosniaca che racconta la vita quotidiana di un giovane veterano di guerra alle prese con le difficoltà economiche della Bosnia del dopoguerra. Da segnalare l’ottima interpretazione di Uliks Fehmiu nel ruolo del tormentato Saša e dei suoi genitori nel film, attori del calibro di Emir Hadžihafizbegović e Jasna Ornela Bery.

Ma il Balkan Florence Express non sarà solo cinema: quest’anno si arricchisce di altri appuntamenti culturali. Tra questi segnaliamo il Caffè con gli autori, tutti i giorni dal 24 al 26 alle 11 presso il bar “Caffè Ditta Artigianale” del cinema “la Compagnia” sarà possibile assistere ad incontri informali con i protagonisti del festival. Venerdì 24 febbraio alle ore 16 verrà presentato il libro L’ultimo rigore di Faruk, una storia di amore e di guerra, di Gigi Riva (l’Espresso) con la partecipazione di Gianluca Monastra (la Repubblica). Partendo dal rigore sbagliato proprio a Firenze nel 1990 dal capitano bosniaco della Jugoslavia, Faruk Hadžibegić, che quel giorno di giocava le fasi finali del Mondiale con l’Argentina di Maradona, Riva si chiede se qualcosa sarebbe cambiato se la Jugoslavia avesse vinto il Mondiale del 1990.

Per tutta la durante del festival sarà possibile visitare la mostra “Around Srebrenica – viaggio attraverso i Balcani, 20 anni dopo”, con fotografie di Alessandro Coccolo e testi di Simonetta di Zanutto, mentre il 23 febbraio alle 18 il festival verrà inaugurato dalla presentazione della mostra fotografica “Paradosso Balcanico, Balcani radici e (s)nodi di migrazioni” con foto di Mario Boccia, Danilo Balducci e Giuseppe Chiantera.

Chi è Chiara Milan

Assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore, dottorato in Scienze politiche e sociali presso l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole (Firenze). Si occupa di ricerca sulla società civile e i movimenti sociali nell'Est Europa, e di rifugiati lunga la rotta balcanica.

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