In vista delle elezioni europee del 26 maggio lo scenario di una larga alleanza tra le forze nazionaliste comincia a delinearsi in maniera più precisa. Il 20 marzo Santiago Abascal, leader di Vox, partito della destra spagnola che guarda con nostalgia al franchismo, è stato accolto a Varsavia dal gotha del PiS (Diritto e Giustizia), il partito nazionalista che dal 2015 presiede il governo polacco. Presente all’incontro, oltre ad Abascal, il responsabile per le relazioni internazionali di Vox, Espinosa de Los Monteros. Ad accogliere la delegazione spagnola si è presentato Jarosław Kaczyński, ex primo ministro ed eminenza grigia della politica polacca negli ultimi anni. Lo scopo della riunione, a detta degli stessi partecipanti, è stato la discussione di una possibile alleanza sovranista alla destra del Partito Popolare Europeo.
PiS e Vox: l’alleanza si farà
Dall’incontro è emersa una forte identità di vedute su alcuni temi centrali per la politica europea: la tutela delle prerogative degli stati membri contro le ingerenze, a detta di Kaczyński, dell’Unione Europea in affari di politica nazionale, la difesa dei confini dell’Europa e delle sue “radici cristiane” da minacce esterne, di solito identificate con i paesi a maggioranza musulmana, l’irrigidimento dei controlli sull’immigrazione, un rifiuto netto del modello federale verso cui, a detta di Kaczyński, l’Europa si starebbe incamminando. Su queste basi, la formazione di un fronte in vista delle prossime elezioni europee sembra davvero probabile: un’alleanza che si potrebbe aprire anche alla Lega di Matteo Salvini, come è emerso il 9 gennaio scorso dall’incontro, ancora una volta a Varsavia, tra Kaczyński e il ministro dell’Interno italiano.
Una santa alleanza
Del resto, profondi rapporti tra i due partiti esistevano già da alcuni mesi. Nel novembre 2018, durante le elezioni in Andalusia, un’eurodeputata del PiS, Kosma Zlotowski, ha accompagnato Santiago Abascal nel suo tour elettorale a Melilla. Nella stessa occasione la Zlotowski ha invitato Javier Ortega Smith, segretario generale di Vox, a tenere una conferenza al Parlamento Europeo: nell’incontro, tenutosi il 6 marzo, Javier Ortega Smith ha dichiarato che “essere europeisti significa difendere l’Europa e non parlare d’Europa” e che “se non ci fossero state la battaglia de Las navas de Tolosa, la battaglia di Lepanto, Carlo V, tutte le donne che stanno in questa sala oggi vestirebbero il burqa”.
Una narrazione ultracattolica, che vede l’Europa come una Santa Alleanza contro il mondo musulmano, un’asse in cui la Polonia nazionalista governata dal PiS sarebbe uno dei perni più importanti. È stato lo stesso Abascal a dichiarare, all’arrivo a Varsavia, che la Polonia sarebbe “una nazione da ammirare per la difesa della libertà e del suo interesse nazionale”. E i contatti fra i due partiti non finiscono qui: lo stesso Espinosa de Los Monteros, nel suo ultimo viaggio a Washington qualche mese fa, aveva incontrato proprio l’ambasciatore polacco.
L’asse sovranista parte da Varsavia
Entrambi i partiti avrebbero tutto da guadagnare da un’alleanza alle prossime elezioni: il PiS è una delle componenti più rilevanti dell’Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei, un gruppo di partiti nazionalisti e moderatamente euroscettici in cui siedono anche i membri di Fratelli d’Italia e del partito conservatore inglese. E proprio con il ritiro dei parlamentari britannici a seguito della brexit, il PiS si troverebbe in una posizione di forza all’interno del gruppo parlamentare, che si sposterebbe ancora più a destra. Ma d’altro canto, con l’uscita di un gran numero di deputati dall’europarlamento, il PiS avrà bisogno di forze fresche con cui allargare il gruppo parlamentare.
Forze fresche che potrebbero essere rappresentate proprio dai nazionalisti spagnoli di Abascal e Ortega Smith. Vox infatti ha tutte le carte in regola per ottenere un risultato di tutto rispetto, se si dovesse confermare a livello nazionale la crescita del partito che già si è vista nelle elezioni andaluse, e che ha penalizzato soprattutto il Partito Popolare spagnolo travolto dagli scandali finanziari. In tal caso, per i nazionalisti di Vox l’alleanza con il PiS sarebbe un ottimo biglietto da visita per essere ammessi in un gruppo parlamentare come l’Alleanza dei Conservatori e dei Riformisti Europei, che gode di una legittimazione profonda nel Parlamento dell’Unione.
Al di là di queste considerazioni, un elemento emerge con grande chiarezza: alle prossime elezioni europee ci sarà una larga alleanza di partiti euroscettici, nazionalisti e reazionari. E sembra che la Polonia, che vede al governo una di queste forze da ormai quattro anni, abbia fatto scuola tra i sovranisti dell’Europa occidentale, dalla lega di Matteo Salvini agli spagnoli di Vox. E il PiS di Kaczyński sta mettendo in atto una massiccia politica estera di partito per strutturare rapporti con tutte queste forze, anche travalicando i confini dei gruppi parlamentari europei, come nel caso della Lega. L’asse reazionario, oggi, si dipana per tutta l’Europa, ma sembra partire proprio da Varsavia.