Tutto è iniziato il 3 maggio scorso, quando la polizia ceca ha fatto irruzione nella sede della FAČR a Strahov, Praga 6, per arrestare Pelta e perquisire gli uffici. Secondo gli investigatori, il 52enne avrebbe pilotato insieme al ministro Simona Kratochvílová i sovvenzionamenti destinati alle società sportive. Coinvolto nella vicenda anche il FK Jablonec, club di 1.Liga di cui Pelta è stato amministratore delegato dal 1991 al 1999.
L’11 maggio Pelta è stato trasferito dal carcere di Praga all’ospedale per detenuti di Brno a causa di problemi di salute. Nelle settimane successive, attraverso il suo avvocato Bronislav Šerák, l’ex presidente della FAČR ha inviato la richiesta di scarcerazione per mancanza di prove e ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di responsabile della federcalcio. Il ricorso è stato accolto dal Tribunale di Praga, che il 7 giugno ha ordinato il suo rilascio dalla custodia cautelare dopo un mese e due giorni di prigione.
L’arresto di Pelta ha inevitabilmente scosso il mondo del calcio ceco. A prendere in mano le redini della federazione ci hanno pensato i due vicepresidenti Roman Berbr e Zdeněk Zlámal. La prima mossa è stata un incontro con le aziende partner per provare a gettare acqua sul fuoco, che però non ha sortito l’effetto sperato. Lo scandalo non è affatto piaciuto alla Gambrinus, una tra le più famose marche di birra del paese e main sponsor della 1.Liga fino a due stagioni fa, che ha deciso di terminare anzitempo la partnership.
L’ombra di Roman Berbr sulle nuove elezioni
Pochi giorni più tardi la FAČR ha indetto le elezioni del nuovo presidente attraverso un’assemblea straordinaria con i rappresentati dei club della massima divisione. A contendersi la nomina Petr Fousek, Martin Malík e Libor Duba. Il primo è uscito di scena dopo la prima votazione mentre nelle riunioni successive non si è riusciti a eleggere il nuovo presidente, con Berbr che ha assunto la carica ad interim.
Sulla mancata designazione del nuovo responsabile pare ci sia proprio l’ombra di Berbr, una delle figure più influenti del calcio in Repubblica Ceca che, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe manovrato le assemblee, impedendo ad alcuni club di votare a causa di cavilli burocratici.
Continuano le indagini degli investigatori; la lista degli imputati presto potrebbe allargarsi mentre sono previste entro la fine dell’anno nuove assemblee straordinarie per eleggere il nuovo presidente. Malík sembra in leggero vantaggio grazie all’appoggio del parlamento ceco, anche se potrebbe clamorosamente tornare in auge il nome di Miroslav Pelta, al momento scagionato e dunque assolto da ogni accusa. Una vicenda che potrebbe concludersi con un nulla di fatto e con Pelta che paradossalmente tornerebbe a ricoprire la massima carica del calcio in Repubblica Ceca, rafforzando la sua posizione di leader.