Il 28 febbraio scorso il Primo Ministro estone Jüri Ratas ha dichiarato all’Agenzia Reuters che lo stato baltico si sta preparando a resistere a una possibile ondata di ‘fake news’ lanciate dal Cremlino, a seguito dell’arrivo imminente di truppe NATO nel paese. L’invio di soldati NATO nella zona mira a rinforzare l’apparato militare delle repubbliche baltiche e della Polonia ed è stato deciso in risposta ai crescenti timori riguardo a una possibile invasione russa in seguito all’occupazione della Crimea nel 2014.
Un primo attacco di questo genere è avvenuto in Lituania, come riportato dal quotidiano tedesco Spiegel lo scorso 16 febbraio, dove si era diffusa una falsa notizia riguardo a una ragazza locale che sarebbe stata violentata da un soldato tedesco. L’ Organizzazione del Trattato Atlantico ha prontamente accusato il governo russo di essere responsabile della diffusione di questa notizia.
Il Primo Ministro Ratas ha dichiarato che si stanno prendendo provvedimenti per prevenire e contrastare questo genere di attacchi, come ad esempio l’assunzione di esperti che saranno impegnati a rafforzare la strategia comunicativa del governo.
Secondo i servizi di intelligence estoni nel 2017 la Russia potrebbe lanciare attacchi di questo tipo, soprattutto in coincidenza di eventi importanti per il paese, tra cui: il già menzionato arrivo di truppe NATO in marzo, il periodo di presidenza estone del Consiglio Europeo che inizierà a luglio, le elezioni locali in ottobre e il lancio delle esercitazioni militari congiunte Russia-Bielorussia ‘Zapad 2017’ (Ovest 2017) a settembre. I servizi temono infatti che questi eventi possano essere accompagnati da campagne di disinformazione sui media e social network, non solo in lingua russa, aventi l’obiettivo di screditare l’Estonia, creare tensioni sociali all’interno del paese e peggiorarne le relazioni internazionali.
A questo riguardo, è importante ricordare che un quarto della popolazione dell’Estonia parla russo come prima lingua. Molti russofoni estoni guardano i notiziari trasmessi dalle emittenti russe, che sono notoriamente schierate dalla parte di Putin. Data questa situazione, Ratas ha sottolineato come l’Estonia debba sviluppare un palinsesto ad-hoc per questa minoranza e diffondere informazioni in lingua russa, sia sui media tradizionali che sui social media.
Il corrente clima di ostilità e sospetto nelle relazioni tra alleati NATO e la Russia rischia di tradursi in un aggravamento delle tensioni interne, mai interamente risolte, tra la maggioranza estone e la minoranza russofona. Alcuni esperti di security enfatizzano infatti come le lamentele dei russofoni, che spesso si sentono cittadini di seconda classe, potrebbero fornire al Cremlino un pretesto per intervenire militarmente.
Fonte: Reuters.com; Foto: Naturalnews.com