Il 28 maggio prende il via la seconda edizione della Coppa del Mondo ConIFA, il mondiale delle nazionali non riconosciute dalla FIFA, che per l’occasione si svolge in Abkhazia, piccola regione del Caucaso che reclama la propria indipendenza dalla Georgia.
La ConIFA (Confederation of Independent Football Associations), è una federazione internazionale di calcio fondata nel 2013, a cui sono affiliate selezioni che rappresentano stati, regioni o dipendenze che non godono di un riconoscimento internazionale, così come le minoranze etniche, i popoli senza stato e le micronazioni non affiliate alla FIFA. La sede ufficiale si trova a Luleå, in Svezia. Dalla sua fondazione ad oggi, la ConIFA ha organizzato un’edizione della Coppa del Mondo nel 2014, svoltasi a Östersund, in Svezia, vinta dalla Contea di Nizza, e un’edizione del Campionato Europeo nel 2015, organizzato in Ungheria, nella Terra dei Secleri, vinto dalla Padania.
La scelta che ha portato la ConIFA ad assegnare l’organizzazione della seconda edizione della propria Coppa del Mondo all’Abkhazia è stata motivata da ragioni politiche. Proprio un anno fa, infatti, in occasione della prima edizione del Campionato Europeo ConIFA, svoltosi nella Terra dei Secleri, il governo ungherese non ha voluto concedere i visti necessari per entrare nel paese alle selezioni dell’Abkhazia, dell’Ossezia del Sud e della Repubblica Turca di Cipro Nord, costringendo queste squadre a ritirarsi dalla competizione a pochi giorni dall’inizio della stessa. Così, quando è venuta l’ora di designare la sede della successiva edizione della Coppa del Mondo, i membri del comitato esecutivo della ConIFA hanno deciso di lanciare un forte segnale contro ogni tipo di interferenza politica, assegnando l’edizione proprio all’Abkhazia, uno dei paesi precedentemente danneggiati da questo ostruzionismo.
L’Abkhazia è una repubblica de facto indipendente ma parzialmente riconosciuta dalla comunità internazionale, situata tra le montagne del Caucaso e il Mar Nero e confinante con la Russia e con la Georgia, con la quale ha combattuto una dura guerra d’indipendenza all’inizio degli anni Novanta. Attualmente l’Abkhazia è riconosciuta solo da quattro paesi delle Nazioni Unite, ovvero Russia, Nicaragua, Venezuela e Nauru; mentre per tutti gli altri membri della comunità internazionale la regione è ancora parte integrante della Georgia, che continua a rivendicare la sovranità su questo territorio nonostante ne abbia perso l’effettivo controllo. Attualmente l’Abkhazia sta tentando di promuovere la propria causa a livello internazionale per cercare di ottenere un maggiore riconoscimento, e l’organizzazione della Coppa del Mondo ConIFA è sembrata così un’occasione perfetta per farsi notare.
La seconda edizione della Coppa del Mondo ConIFA prevede la partecipazione di 12 selezioni divise in quattro gruppi da tre squadre ciascuno. Le prime due squadre di ogni girone accedono ai quarti di finale, che si disputano in gara secca, così come le semifinali e la finale. I padroni di casa dell’Abkhazia sono inseriti nel Gruppo A, insieme alle Isole Chagos e alla rappresentantiva dell’Armenia Occidentale. Nel Gruppo B sono inseriti il Kurdistan Iracheno, la Terra dei Secleri e la selezione dei Coreani del Giappone. Nel Gruppo C giocheranno la Repubblica Turca di Cipro Nord, la Rezia e la rappresentativa della Padania, campione d’Europa in carica, che dopo essere stata inizialmente squalificata dalla competizione a causa del mancato rispetto di alcune scadenze amministrative, è stata ripescata all’ultimo momento a causa della difficoltà della selezione Romani a ottenere i visti necessari per prendere parte al torneo. Infine, nel Gruppo D sono inseriti il Panjab, la Lapponia e il Somaliland.
Le due città che ospitano la competizione sono Sukhumi, capitale de facto d’Abkhazia, e Gagra, località balneare situata a pochi chilometri dal confine con la Russia. A Sukhumi si gioca nel rinnovato Dinamo Stadium (4.300 posti), sede della Dinamo Sukhum, squadra militante nel campionato locale; mentre a Gagra si gioca nel Daur Akhvlediani Stadium (1.500 posti), struttura intitolata a un ex calciatore abkhazo morto nel 1993 nel corso della guerra con la Georgia e successivamente insignito del titolo di “Eroe d’Abkhazia”, la più alta onoreficenza prevista nel paese. Questo stadio è tristemente famoso in quanto pochi mesi prima della morte di Akhvlediani, dopo aver preso il controllo della città di Gagra, le milizie separatiste guidate da Shamil Basayev, signore della guerra poi diventato famoso per le sue azioni militari in Cecenia, radunarono al suo interno migliaia di civili e compirono esecuzioni di massa; evento che i georgiani attualmente ricordano come il “massacro di Gagra“.