Nel mondo del basket europeo tiene banco lo scontro FIBA-ULEB, fattasi molto più incandescente negli ultimi giorni. La FIBA, dopo quindici anni in cui le principali competizioni europee sono state organizzate da ULEB, ha deciso a poco a poco di riprendere il controllo lanciando una nuova coppa denominata Basketball Champions League. Quest’ultima dovrebbe, almeno nel disegno dei vertici del basket europeo, sostituirsi all’Eurolega nel giro di pochi anni. Se però tra FIBA e federazioni nazionali l’accordo si era trovato, così non è stato per i club che hanno preferito restare con ULEB: molte delle società più importanti già avevano firmato degli accordi per l’Eurolega. Visti gli accordi presi in precedenza la FIBA ha deciso di attaccare altrove, ovvero i club che hanno deciso a marzo di firmare una licenza triennale per la partecipazione all’Eurocup (la seconda coppa europea).
La rivendicazione principale della FIBA e delle federazioni sarebbe quella dell’abolizione del merito sportivo: il sistema di licenze utilizzato da ULEB per quasi tutte le partecipanti alle competizioni europee non salvaguarderebbe questo caposaldo dello sport. L’idea è quindi quella di risolvere lo scontro FIBA-ULEB riportando i club all’ovile anche a costo di pesanti ritorsioni. Le sanzioni infatti non si sono fatte attendere: FIBA annunciato la sospensione di svariate nazionali dalle competizioni europee, a partire da Eurobasket 2017. Le vittime di questa sospensione sono Italia, Spagna, Lituania, Grecia, Serbia, Croazia, Turchia , Russia, Slovenia, Macedonia, Montenegro, Israele, Polonia e Bielorussia (tutte federazioni ree di non aver abbracciato la nuova coppa). Inoltre la federazione mondiale sta valutando se sospendere le nazionali anche da Mondiali e Olimpiadi.
Su questo versante per ora si è limitata a verificare la disponibilità della Germania a organizzare uno dei tre tornei preolimpici previsti per luglio. I tornei sono attualmente assegnati a Serbia, Italia e Filippine. Con ogni probabilità non è la sede di Manila a essere in discussione e dunque sono le due nazioni europee a temere: nel caso in cui l’organizzazione del torneo venisse revocata e assegnata alla Germania, ciò non vorrebbe dire solo la perdita del fattore campo, ma anche l’esclusione dallo stesso torneo a favore dei tedeschi. Forse è stato questo il motivo principale per cui la federazione serba ha annunciato che se uno qualsiasi dei suoi club decidesse di firmare un accordo per l’Eurocup verrà automaticamente sospeso.
Ma il problema è davvero quello del merito sportivo? E se la risposta è positiva, perché la FIBA ha atteso quindici anni per intervenire? La risposta alla prima domanda è no: lo dimostra il fatto che il progetto iniziale della Basketball Champions League prevedesse la partecipazione di otto squadre maggiori ammesse tramite licenza. Questa risposta negativa però non elimina del tutto la seconda domanda. Infatti il gioco attendista della FIBA è con ogni probabilità un mero gioco di potere: perdere totalmente potere anche sulla maggiore competizione europea è un duro colpo per una federazione che già non ha alcuna importanza nel miglior campionato della propria disciplina (ovvero la NBA). Inoltre c’è anche un fattore economico non indifferente. La federazione internazionale si ritroverebbe con dei club mediamente più sani a livello economico, con palazzetti più capienti e attrezzati (frutto delle rigide regole ULEB) e soprattutto molto più pieni di tifosi. Innegabile è infatti che la media degli spettatori sia aumentata enormemente rispetto al 2001. Infine va aggiunto che le Final Four di Eurolega sono il secondo appuntamento più seguito della stagione europea, dietro alla sola finale di Champions League.
Foto: Savino Paolella