CALCIO: Il Galatasaray fuori dall’Europa

Gli aggettivi per descrivere questa stagione del Galatasaray assumono sfumature sempre più catastrofiche con il passare dei giorni. Della crisi tecnica del Gala, infatti, avevamo già parlato in questo precedente articolo qualche giorno fa in occasione della sfida di Europa League con la Lazio. Da allora le cose non hanno fatto che peggiorare.

La cronaca degli ultimi 20 giorni racconta l’eliminazione dei turchi dalla competizione continentale a seguito del 3-1 subito a Roma. Parla di un insipido quinto posto in Süper Lig con 18 punti dal Fenerbahçe capolista. Soprattutto, ci mette di fronte a guai finanziari ben peggiori di quelli sportivi. La crisi finanziaria del club ha portato all’esclusione del Galatasaray da qualsiasi competizione europea per un anno, con possibile (e probabile) estensione per il secondo. Per uscire dal baratro finanziario sarebbero necessari gli introiti derivanti dalle coppe europee; con la squalifica europea questi proventi non entreranno, aumentando il dissesto economico.

In altre parole, è stato innescato un circolo vizioso che non promette nulla di buono e che potrebbe comportare un necessario ridimensionamento del club di Istanbul più lungo di quanto non si possa pensare. Infatti i timori degli addetti ai lavori sembrano essere rivolti verso l’appetibilità della squadra turca verso i campioni stranieri. Il buco nel bilancio e la mancanza di visibilità europea potrebbe implicare la fuga da Istanbul, ridimensionando la squadra anche sotto il profilo tecnico. Eppure paradossalmente sfoltire il monte salari, tagliando sui vari Snejider e Podolski, sembra essere l’unica via per uscire dalla palude del disastro economico. Ovviamente, la prospettiva di alcune stagioni transitorie per ripartire da zero e risanare la società è uno scenario difficile da digerire per una squadra con il palmarès del Gala, e questa decisione difficilmente verrà accettata di buon grado dai proprio tifosi.

I cattivi investimenti sono al centro della procedura di squalifica portata avanti dalla UEFA. Infatti, il Fair Play Finanziario prevede sanzioni nel caso in cui le perdite a bilancio siano maggiori dei ricavi. La sostenibilità economica, infatti, non può basarsi sulle spese coperte da debiti e in questo senso, i 164 milioni di debiti riportati nelle passate tre stagioni non possono passare inosservate agli occhi degli watchdog europei.

La squalifica è stata pertanto inevitabile. Per il momento la sospensione dalle competizioni europee sarà effettiva solo per un anno, ma verrà esteso alla seconda nel caso in cui le perdite della stagione in corso saranno superiori ai 10 milioni di euro. Una soglia piuttosto bassa che non lascia presagire nulla di buono per i giallorossi di Istanbul.

Sullo sfondo di questo scenario drammatico, l’allenatore Mustafa Denizli ha annunciato le proprie dimissioni. Chiamato in questa stagione per cercare di concludere la stagione con dignità, ha abbandonato la guida tecnica, dopo le pesanti critiche ricevute all’interno dello spogliatoio e dal comitato esecutivo. Denizli ha preferito salvaguardare la propria dignità e andarsene da un ambiente che non lo supportava più.

La squadra è stata affidata all’allenatore delle giovanili, Orhan Akit, che avrà il compito di portare a termine la stagione. Con Akit al suo esordio in panchina, il Gala ha battuto l’Akhisar per 2-1 nel primo turno dei quarti di finale della Coppa di Lega turca, obiettivo sicuramente secondario, ma che al momento appare l’unica ancora di salvezza di una stagione sciagurata. Secondo i più pessimisti, annate di questo tipo potrebbero diventare la norma dei prossimi anni e non l’eccezione negativa.

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Chi è Matteo Marchello

Nato a Lecce, vive a Londra. Scrive di calcio per Trappoladelfuorigioco.it ed East Journal.

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