CALCIO: Caos PAOK-Olympiacos, cancellata la Coppa di Grecia

Violenza a Salonicco, la Coppa si ferma. La semifinale di andata di Coppa di Grecia allo stadio Toumba tra i padroni di casa del PAOK e i pluricampioni dell’Olympiacos è terminata con un’invasione di campo, lancio di oggetti e fumogeni da parte dei tifosi di casa. Stavolta, però, la risposta non è stata la sconfitta a tavolino della squadra di casa, ma una soluzione draconiana: l’intera competizione è stata cancellata.

«Alla luce di questi incidenti negli stadi di calcio e di un forte disturbo recato alla pace sociale e all’ordine legale in generale, il governo ha deciso di cancellare definitivamente ogni processo e partita collegato alla Coppa di Grecia, conformemente alle norme di legge», ha annunciato in un comunicato il governo greco, dichiarando di tenere sotto controllo gli sviluppi della vicenda e di essere preparato a mettere in atto misure ulteriori in materia. Il primo effetto della decisione è stata la cancellazione dell’altra semifinale di andata, che si sarebbe dovuta disputare il giorno successivo tra AEK Atene e Atromitos.

Gli incidenti sono scoppiati all’86’ minuto dell’incontro, quando il PAOK si è visto negare un rigore dall’arbitro Andreas Pappas dopo uno scontro di gioco tra il portiere dell’Olympiacos Stefano Kampino e il centrocampista slovacco del PAOK Robert Mak, poi espulso per proteste. Centinaia di tifosi hanno invaso il campo, lanciando fumogeni e fuochi d’artificio sul terreno di gioco e rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine per liberare il campo.

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La Super League e le divisioni professionistiche continueranno la loro attività nonostante il viceministro dello Sport Stavros Kontonis abbia raccomandato la cessazione di tutte le competizioni sportive. Il proprietario del PAOK Ivan Savvidis ha ritirato la sua squadra dalla competizione, chiedendo le dimissioni del presidente della federcalcio greca Giorgos Girtzikis. Ora la squadra rischia di ricevere pesanti sanzioni e di trovarsi costretta a giocare le sue prossime partite a porte chiuse.

Gli eventi di mercoledì scorso riecheggiano gli scontri avvenuti lo scorso novembre nel derby ateniese tra il Panathinaikos di Andrea Stramaccioni e l’Olympiacos, annullato per i violenti scontri tra tifosi e polizia prima del calcio d’inizio, risultati in oltre 50 arresti. L’arbitro, anche in questo caso Andreas Pappas, aveva atteso oltre mezzora prima di stabilire che le condizioni non permettevano lo svolgimento dell’incontro. Il campionato era stato inoltre colpito da uno sciopero dei calciatori per le mancate compensazioni da parte dei club in difficoltà economiche.

Anche lo scorso anno era stato segnato dalla violenza, con la sospensione della Super League, gli incidenti nel derby di coppa tra AEK Atene e Olympiacos e le polemiche sorte tra il governo greco e la UEFA (rappresentata dall’attuale presidente FIFA Gianni Infantino) relativamente alle misure proposte da Kontonis per affrontare il problema della violenza nello sport. Tra le misure la possibilità di imporre multe dai 10.000 ai 25 milioni di euro per incidenti violenti, di ordinare il posticipo o la cancellazione di eventi sportivi e di proibire alle squadre greche di giocare nelle competizioni europee, oltre a multe per i media colpevoli di mostrare la violenza e incitarla e sentenze carcerarie per i club di supporter non riconosciuti che vendano biglietti.

Foto: George Groutas (Flickr)

Chi è Damiano Benzoni

Giornalista pubblicista, è caporedattore della pagina sportiva di East Journal. Gestisce Dinamo Babel, blog su temi di sport e politica, e partecipa al progetto di informazione sportiva Collettivo Zaire74. Ha collaborato con Il Giorno, Avvenire, Kosovo 2.0, When Saturday Comes, Radio 24, Radio Flash Torino e Futbolgrad. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla democratizzazione romena, ha studiato tra Milano, Roma e Bucarest. Nato nel 1985 in provincia di Como, dove risiede, parla inglese e romeno. Ex rugbista.

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